Ford C-MAX 1.5 TDCi, prova su strada

Ford C-MAX 1.5 TDCi, prova su strada
Offre una guida spensierata per il confort generale, l’abitabilità e le possibilità di carico

di Maurizio Voltini

01.02.2016 ( Aggiornata il 01.02.2016 00:00 )

Presentazione

La gamma “Max” degli sport utility Ford si è via via ampliata nel tempo, ma a fare da baricentro nel listino c’è sempre la C-Max, modello intermedio da 438 cm fra B-Max e S-Max, oltretutto oggetto di restyling proprio di recente. Un modello che si presenta in varie modalità, con motorizzazioni da 95 a 170 cavalli e tre allestimenti ai quali si aggiunge una nutrita serie di optional. Senza dimenticare che è proposta pure una variante a 7 posti, che si distingue a livello di carrozzeria per l’adozione delle porte posteriori scorrevoli. Noi tuttavia ci siamo rivolti alla variante più tradizionale, quella a cinque posti e con porte “normali”.

Per continuare a “stare nel mezzo” la macchina della nostra prova è motorizzata con il TDCI 1.5 a gasolio nella variante da 120 cv (c’è anche da 95 cv) con cambio manuale a sei marce, quando in alternativa c’è l’automatico Powershift (per 1.750 euro in più). L’unico aspetto in cui ci siamo lasciati indulgere è quello della dotazione, partendo dall’allestimento top (il Titanium X) e arricchendolo pure di vari elementi della lista di accessori a richiesta. Quest’ultima è piuttosto nutrita e non è facilissimo districarsi, fra pacchetti, accessori singoli e limiti relativi a montaggi “condizionati” (dai motori o dalla presenza di altri gadget). In ogni caso la possibilità di scelta abbondante è un “problema” relativo, e basta stare attenti a non far levitare troppo il prezzo finale, pur se la Ford aiuta i calcoli proponendo prezzi piuttosto “tondi”.

NELLA SERIE arrivata ai concessionari nel 2015, le modifiche esteriori hanno riguardato soprattutto la parte frontale, con in evidenza la nuova griglia tipica delle ultime Ford. L’effetto sul design complessivo è indubbiamente risultato sensibile, e la verniciatura Rush Red della vettura fotografata (un lo enfatizza, ma se parliamo di mera quantità di modifiche rispetto alla serie precedente, quella del 2010, è meglio guardare piuttosto l’interno della C-Max. Anche qui il design, specie per la plancia, è più in linea con gli ultimi dettami stilistici Ford, migliorando sensibilmente dal punto di vista dello sfruttamento ergonomico. Troviamo infatti una miglior disposizione dei comandi e un numero inferiore di pulsanti, pur se le funzionalità sono invece nel complesso aumentate. Ovviamente aiuta il fatto che lo schermo del sistema multimediale Sync 2 sia “touch”, direttamente certe funzioni; alcune diventano un po’ più laboriose fra i vari passaggi di schermata, rispetto alle modalità “meccaniche” più tradizionali, ma il navigatore è rapido.

TUTTAVIA in generale troviamo molti elementi che aiutano il confort di viaggio, di serie o a richiesta, unitamente al buon impiego dello spazio interno. Fra materiali di buon livello e ben sfruttati, troviamo tanti utili gadget (dal portaocchiali allo specchietto per controllare i bambini dietro) e una buona disponibilità di portaoggetti, anche se pochi di numero. Però quello sul tunnel è modulare e sotto il bracciolo regolabile troviamo una vasca abbastanza profonda e capiente. Interessanti ma non sfruttabilissime le “vaschette” lato sedili. Mentre va segnalata l’attenzione ai passeggeri posteriori: a parte i tavolinetti e le tendine compresi nel Family Pack optional, abbiamo bocchette dell’aria dedicate, luci di cortesia personali e, in questo allestimento, il divano posteriore in tre pezzi. Quello centrale si può ripiegare e, fatto scorrere all’indietro, offre più spazio a quelli laterali che si possono avvicinare. Peccato solo per qualche dettaglio meno positivo qua e là, come la tendina elettrica del tetto panoramico che si spiegazza quando si riavvolge.

Per la Titanium X si parte da un prezzo di 27mila euro tondi (contro i 23mila della Plus a pari motorizzazione) che con tutti gli optional montati (e mancano i rivestimenti in pelle) sale però allegramente a quasi 36mila.

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Design
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