Audi e-tron Sportback 55 quattro, Regina elettrica

Audi e-tron Sportback 55 quattro, Regina elettrica

L'Audi e-tron 55 Sportback quattro è la più sofisticata auto elettrica oggi sul mercato. È zeppa di soluzioni hi-tech, si guida bene, accelera forte, ma per quanto sia raffinata non sfugge al problema autonomia: perché oltre 400 km  non va e in autostrada fa parecchio di meno.

di Alberto Sabbatini, foto Fuggiano

22.09.2020 11:08

Interni

La e-tron offre all’utente che entra nel suo abitacolo la vista di ben cinque schermi digitali: il cockpit, il grande display da 10,1” di gestione principale, uno schermo secondario di “servizio” (da 8,6”) per il climatizzatore e le app che ne richiedano l’uso, e due piccoli schermi incastonati nelle portiere che riportano la vista delle telecamere che sostituiscono i classici specchietti retrovisori. Una moltitudine di display, tantissime informazioni e possibilitaà eppure l’utente ha costantemente la sensazione di trovarsi in totale “controllo” di tutto il sistema. Il sistema Audi offre tutto nel migliore dei modi possibili: perfetta coerenza stilistica tra le parti, risposta quasi istantanea del sistema, la semplicità di navigazione e di gestione delle tante opzioni. Il sistema digitale all’occorrenza può usare anche lo schermo inferiore come ad esempio quando mostra la tastiera, offre feedback tattile, è personalizzabile secondo i gusti e le esigenze del guidatore.

La velocità di risposta del sistema è ottima. I tasti “fisici” con cui si interagisce con il sistema sono tutti fisici sul serio: offrono un vero feedback tattile all’utente che, così, non ha mai la necessità di distogliere lo sguardo dalla strada. Il sistema è ricchissimo di opzioni e, direttamente, fa riferimento alla privacy degli utenti che possono accedere al veicolo ed utilizzarlo con profili diversi e protetti. Anche il cockpit di guida è di dimensioni più che generose, elegante, rapidissimo e completamente personalizzabile dall’utente. Una gioia per gli occhi. Audi con il sistema di bordo della e-tron mostra di aver compreso, chiaramente, che i sistemi digitali sono il centro dell’esperienza di guida del futuro, ed ha imboccato con decisione la strada giusta.

È un’auto digitale e scoprirne tutte le peculiarità richiede tempo: con la pratica imparerete a gestire la frenata rigenerativa sulle strade in discesa usando le palette sul volante per aumentare l’effetto e ricaricare la batteria. Una grande novità dell’e-tron Sportback sono i retrovisori virtuali. Due alette di piccole dimensioni portano integrate due micro-telecamere che proiettano su uno schermo interno l’immagine di quel che c’è dietro l’auto. Si tratta di un optional che si paga salato: 2.200 euro. Danno un tocco di estro e sono in tema con l’immagine avveniristica dell’auto. Ma servono davvero? Di certo migliorano l’aerodinamica e l’efficienza generale del veicolo; grazie a loro il Cx scende a 0,25, ma il guadagno in termini di autonomia è comunque irrisorio. Però sono un progresso in termini di sicurezza: l’immagine delle telecamere viene proiettata su due display Oled poco sopra la maniglia porta, dove lo sportello si collega alla plancia. La risoluzione è fenomenale: dai piccoli schermi si distinguono benissimo le forme dei veicoli. Meglio di un retrovisore tradizionale. Il vantaggio diventa poi enorme dopo il tramonto o al buio quando la de nizione della telecamera supera decine di volte quella di uno specchietto. Peccato che Audi abbia collocato secondo noi male la posizione degli schermi: sono troppo in basso. Per vederli bisogna indirizzare lo sguardo verso la maniglia della porta abbandonando la vista della strada per qualche istante. Non va bene! L’idea è geniale ma l’esecuzione no: bisogna cercare una posizione ergonomicamente migliore.

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