Porsche 911 Turbo S Cabriolet, tanta roba!

Porsche 911 Turbo S Cabriolet, tanta roba!

La prima esclusiva prova della Porsche 911 Turbo S. Un vero centauro a quattro ruote: metà supercar e metà granturismo, offre il massimo di questi due mondi. Il motore da 650 cv garantisce prestazioni mozzafiato con accelerazione di 2"79 sullo 0-100 ma anche grande comfort per viaggiare a cielo aperto in piena velocità.

di Cesare Cappa, foto Fuggiano

29.09.2020 16:19

Prestazioni

Ma quanto va forte! Pur essendo l’affermazione più banale che si possa fare se si tratta della nuova 911 Turbo S, sottolineiamo Cabriolet, è la più autentica dopo averla provata a fondo. Non ce n’è! È difficile che Porsche sbagli un colpo. Centra sempre l’obbiettivo. Si può discutere della linea, della dotazione di serie, del fatto che alcuni dispositivi di assistenza alla guida siano a pagamento – che poi di che assistenza avrete mai bisogno se scegliete una Turbo S, guidatela! – ma alla fine la quadra tra prestazioni da supercar e uso quotidiano, è caratteristica (quasi) esclusiva di Zuffenhausen.

Anche perchè, mettere chiunque abbia un minimo di cognizione di guida sportiva nella possibilità di godere senza troppe ansie e patemi di 650 cavalli e 800 Nm di coppia, non è cosa da poco. Il limite è pur sempre un’altra cosa, ma il divertimento è a un tiro di schioppo. Lo scoppio invece, o meglio il borbottio, è ben presente alle vostre spalle. Certo si può decidere se elidere in parte il sound del 6 cilindri boxer o se invece lasciare libero sfogo alla sua natura, perchè l’elettronica fa questo e altro.

Come consentire un tiro progressivo senza buchi di potenza al 3.8 sovralimentato. Lo “sfiatare” delle turbine, unitamente al fatto di viaggiare a capote aperta, rappresentano un picco di romanticismo in un mondo votato all’elettrificazione. La lancetta schizza senza alcun tentennamento alla soglia del limitatore, piazzato a 7.000 giri/min. Sulle prime, considerato il fatto che ci vogliono meno di 3 secondi per passare da 0 a 100 km/h, si ha la percezione che l’auto abbia il sopravvento. Ma poi, chilometro dopo chilometro, tutto rientra nella norma... e che norma!

Lo sterzo tendenzialmente è duro, così piace ai tedeschi e difficilmente cambieranno idea a riguardo. Probabilmente i più smanettoni potrebbero ravvisare che, per quanto diretto e preciso, c’è anche chi ha fatto un po’ meglio. A differenza di tante rivali, certamente più votate alla pista, l’assetto non è particolarmente rigido. Certo è che se messa alla prova su strada, potrebbe risultare eccessivamente saltellante sullo sconnesso. Meglio quindi mantenere le opzioni di guida più sportive, meno quella del telaio e da Sport tornare a Normal. In questo caso la taratura è più adatta ad un impiego stradale, la vettura copia meglio l’asfalto e la guida diventa ancora più efficace.

A proposito di modalità, le differenze tra Normal, Sport e Sport Plus sono particolarmente accentuate quando si tratta di risposta del motore. Più fulminea quella del set-up prestazionale, più sottotono la prima. Ma per muoversi in città non avrebbe alcun senso optare per qualcosa di diverso da Normal. Asserito che la nuova 911 Turbo S sia una vettura alla portata di molti (ma non di tutti), quali sono i suoi punti di forza? Principalmente l’assetto, in grado di adattarsi con estrema rapidità al tipo di guida, fornendo informazioni precise sullo stato delle singole ruote.

La vettura si muove, ma sempre all’interno di ranghi prestabiliti. I movimenti sono funzionali all’ingresso in curva. La trazione integrale privilegia il retrotreno, ma come abbiamo imparato in più di un’occasione, è rapidissima nel trasferire coppia all’anteriore se la situazione dovesse sfuggire di mano. La 911 Turbo S ti dà una confidenza tale che l’azzardo di staccare i controlli è dietro l’angolo. Ma se anche vi ci avventuraste, scoprireste un’auto molto più gestibile di tante sue rivali.

In ogni caso, anche a controlli inseriti, l’intervento è ridotto ai minimi termini. A conferma di un telaio straordinario, sapientemente ingegnerizzato sebbene il motore si trovi nella posizione “sbagliata”. Una battuta riferita naturalmente al collocamento a sbalzo sull’asse posteriore. Altro elemento determinante a rendere così divertente la 911 Turbo S Cabriolet, è il cambio PDK a otto rapporti. Il doppia frizione Porsche non è mai invasivo nella cambiate, bensì deciso e fluido. Tanto che nella modalità automatica non è così sscontato percepire la cambiata. Un pezzo da novanta, capace di esaltare un quadro prestazionale così marcatamente performante.

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