Trax, 2008 e Captur, sfida tra i SUV compatti, ecco come vanno

Trax, 2008 e Captur, sfida tra i SUV compatti, ecco come vanno
Ambite, in un segmento che non conosce crisi

di Lorenzo Facchinetti

10.09.2013 ( Aggiornata il 10.09.2013 11:24 )

Presentazione

Ecco tre automobili che fanno contenti tutti quanti: sono desiderate dalle donne, dagli uomini, dai giovani e dai meno giovani. E ad esser felici sono pure i costruttori perché al momento, quello dei Suv compatti, è il settore che tira di più, quello in crescita costante.

Chevrolet Trax (la gemella della Opel Mokka), Peugeot 2008 (versione suvvizzata della 208) e Renault Captur (una Clio mezza wagon mezza sport utility) sono le tre proposte più fresche del momento e stanno già riscuotendo grande interesse da parte del pubblico in tutta Europa.

Il perché cercheremo di scoprirlo nella prova confronto, dove troverete i tre Suv compatti faccia a faccia nelle versioni e con le motorizzazioni più interessanti: la Trax con l’unico turbodiesel disponibile, il grosso e potente 1700 da 130 cv di origine Opel abbinato al cambio automatico e alla trazione anteriore (volendo anche manuale e 4x4). La 2008 è qui presente con il 1.6 e-HDi in variante da 115 cavalli, l’alternativa più potente al 92 cv nonché quella che può essere dotata dell’interessante Grip Control, un’alternativa semplificata alla trazione integrale che non c’è. La Captur, Infine, risponde all’appello con il 1.5 dCi da 90 cv, l’unico diesel a listino in attesa di una variante più potente. 

Su una cosa non v’è dubbio: la Chevrolet Trax, fra le tre, è la più Suv di tutte quante. Non soltanto perché è l’unica che può disporre anche della trazione integrale oltre a quella anteriore, ma soprattutto per l’aspetto fisico. La Trax è muscolosa, massiccia e con la calandra Chevrolet risulta ancor più imponente della sorella gemella Opel Mokka. Oltretutto, messa di fianco alla 2008 e alla Captur, sembra anche molto più grande, ben oltre quella spanna in più in lunghezza e altezza che sfodera nei confronti delle due francesi. Insomma, se l’occhio vuole la sua parte, alla Chevrolet l’ìmpresa è riuscita bene e ha confezionato un Suv compatto dalla forte personalità.

Rispetto a Peugeot e Renault, la Trax si posiziona però leggermente più in alto a livello di gamma e prezzi. Non tanto in questo caso, dove le tre vetture risultano abbastanza allineate fra loro perché le francesi sono qui presenti con i motori diesel top di gamma e gli allestimenti più ricchi, quanto per il ventaglio di propulsori: in Casa Chevrolet si parte da cilindrate relativamente elevate, 1.4 turbo e 1.6 aspirato a benzina, oppure lo stesso 1.700 turbodiesel della Opel Mokka da ben 130 cavalli protagonista del test. Le due francesi offrono invece una gamma motori che annovera anche i piccoli ed efficienti 3 cilindri a benzina (1.2 per Peugeot, 1.0 turbo per Renault), che garantiscono quindi prezzi d’attacco di poco superiori ai 15mila euro a fronte dei 19mila richiesti per la più economica delle Trax (1.6 benzina allestimento LS). La Trax che vedete qui, invece, è una versione intermedia LT (sopra c’è la LTZ) dotata di cambio automatico e trazione anteriore, con il motore 1.7D e un conto totale di 23.150 euro. Cifra importante, ma che di fatto resta tale e quale perché la vernice metallizzata è l’unico optional. In compenso la dotazione di serie è molto completa: ci sono tutto il corredo di sicurezza (6 airbag, ESP), il climatizzatore (soltanto manuale, però), le ruote da 18” e l’interessante impianto multimediale MyLink, cioé un’interfaccia comandabile attraverso il display tattile da 7 pollici che consente di usufruire dei contenuti del proprio smartphone: immagini, video, musica, ma anche navigazione attraverso l’applicazione BringGo (0,89 centesimi, su App Store e Google Play) oppure i comandi vocali di Siri se avete un iPhone. Un bel giocattolo, oltretutto intuitivo e ben leggibile, cui fa da contraltare un aspetto generale dell’abitacolo che risulta invece un po’ spartano, specie se raffrontato a Renault e soprattutto a Peugeot: le plastiche impiegate sono piuttosto economiche, manca il rivestimento nei vani portaoggetti, la strumentazione (digitale/analogica, non molto leggibile) appare un po’ posticcia. Nulla da ridire invece sulla spaziosità: la Trax, grazie a quei 10 cm in più d’altezza e lunghezza rispetto alle francesi, è quella che offre maggior sensazione di spaziosità. E non è soltanto una sensazione, visto che a livello di accoglienza dei passeggeri posteriori, ad esempio, la Chevrolet è molto generosa.

Bene anche il vano bagagli, con un volume di 356 litri che risulta adeguato alla missione e in linea con le rivali, sebbene si possa muovere anche qui qualche critica: a fronte di una buona regolarità delle forme, che favoriscono l’organizzazione dei bagagli, le finiture lasciano un po’ a desiderare e quando si decide di reclinare gli schienali occorre anche sollevare i cuscini dei sedili posteriori, una doppia manovra che oggi viene spesso rimpiazzata da sistemi più pratici a singola mossa; c’è di buono che una volta stesi gli schienali, il piano di carico è completamente piatto. Mossi i primi passi con la Trax, del 1700 turbodiesel colpiscono due cose: la disponibilità di coppia in basso e la prontezza a salire di giri, ma anche una notevole rombosità al minimo e a certi regimi (circa 3800).

Grazie ai suoi 130 cavalli, la Trax riesce a sopperire al peso più elevato del lotto (1450 chili effettivi contro i 1337 di Renault e i 1287 di Peugeot) e spunta le prestazioni migliori in quasi tutti i frangenti. Tranne che per i consumi, che non sono male (15,4 km/litro effettivi in media), ma lontani da quelli, davvero eccezionali, delle francesi.

 

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