Porsche 911 GT3 e 911 Turbo S, i due diabolici volti della noveundici, prova su strada

Porsche 911 GT3 e 911 Turbo S, i due diabolici volti della noveundici, prova su strada
Uguali e diverse, ecco le punte di diamante di Stoccarda

di Lorenzo Facchinetti

13.01.2014 ( Aggiornata il 13.01.2014 06:28 )

Presentazione

Una cortesia: non chiedeteci qual è la migliore fra le due perché è praticamente impossibile rispondere. È come dire se sia meglio un abito sartoriale o una tuta da sci super tecnologica; oppure se è più buona la carne del pesce o il vino della birra.

Parliamo di due cose totalmente diverse, che si guardano da poli opposti, e che non possono essere giudicate secondo i canoni tradizionali. Questo a dispetto del fatto che trattasi di due Porsche e che, guarda caso, appartengano persino alla stessa famiglia di modelli, la nuova 991. Questo problema ce l’eravamo già posti qualche anno fa, quando provammo GT3 e Turbo della serie 997 (Auto n. 9/2006) e ora ci troviamo a riproporre questo confronto esclusivo con le stesse aspettative: cercare di capire come e dove differiscono due modelli che raggiungono lo stesso fine, cioé prestazioni di livello assoluto, ma con modi e maniere completamente diversi.

Crediamo sia molto interessante valutare queste due Porsche nello stesso momento, e non singolarmente, perché altrimenti il giudizio sarebbe falsato. Se guidi per qualche giorno la Turbo S, la reputi la miglior 911 di sempre. Viceversa, basta qualche chilometro al volante della nuova GT3 per scordarsi di tutto quel che ha prodotto Porsche nella sua storia. Poterle invece guidare una dopo l’altra, nelle stesse condizioni che siano la città, l’autostrada, la pista o una strada di montagna, consente di apprezzare quelle sfumature caratteriali che in determinate condizioni fanno preferire l’una nei confronti dell’altra. Così di primo acchito verrebbe da dire che la Turbo S è quella che puoi usare tutti i giorni e che la GT3 è il modello destinato agli impallinati dei trackday. Giustissimo, la finalità più o meno è quella e difatti, nel caso delle precedenti generazioni di 911, queste etichette calzavano a pennello. Oggi però le cose sono cambiate un po’.

Nel senso che sì, è palese che la GT3 sia più orientata a un uso corsaiolo e che la Turbo S sia pensata per un impiego a trecentosessanta gradi. Ma l’aspetto sorprendente di queste due ultime generazioni, è che in entrambi i casi gli ingegneri Porsche sono riusciti a spostare ancor più in alto l’asticella. E che sia GT3, sia Turbo S, sono migliorate nettamente in quei comparti dove prima difettavano un po’: nel caso della prima è stato fatto un lavoro egregio in termini di confort e fruibilità quotidiana; nel caso della seconda, sono cresciute paurosamente le sue doti dinamiche nell’impiego sportivo. Di solito, tirando la coperta da una parte, qualcosa resta sempre scoperto.

Qui, invece, la coperta è stata semplicemente allungata: perché la GT3, a fronte di una maggiore usabilità quotidiana, in pista ti fa sentire un pilota factory Porsche e sul nostro tracciato di handling ha staccato tempi migliori della 997 GT2, davanti anche a McLaren e Ferrari. La Turbo S, dal canto suo, in città e in autostrada la usi sereno come fosse una Panamera, ma se la metti in pista viaggia come la 997 GT3 3.8 e in accelerazione resta incollata alla Lamborghini Aventador!.

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