08.10.2014 ( Aggiornata il 08.10.2014 07:00 )
La plancia della 308 offre davvero un bel colpo d’occhio: il rivestimento è interamente in morbido PVC, anche nelle parti basse (ma senza imbottitura) e la cornice del tunnel è rifinita con un gradevole ABS verniciato. La pulizia delle linee arriva anche dal fatto che la climatizzazione è “virtuale”, nel senso che viene comandata unicamente attraverso lo schermo touch. Altra particolarità, il volante piccolo e gli strumenti rialzati: il primo è eccezionalmente gradevole da utilizzare, mentre la strumentazione può risultare parzialmente coperta dalla corona a seconda della posizione di guida scelta.
I sedili in pelle sono optional (1.490 euro), come pure la regolazione elettrica, il riscaldamento e il massaggio (490 euro), quest’ultimo attuato con il supporto lombare. A lato, lo spazio è buono ma mancano le bocchette.
Seat bada più alla sostanza
A livello di materiali impiegati, la Leon vanta una qualità paragonabile a quella di Peugeot, con rivestimenti morbidi e grande cura d’assemblaggio. Le manca qualche raffinatezza, come il portabicchieri sul tunnel che è a vista anziché coperto da una tendina come sulla 308, il freno di stazionamento ancora a leva invece che elettromeccanico a pulsante, oppure alcuni portaoggetti senza fondelli di protezione. C’è di buono che tutti i comandi sono estremamente intuitivi da utilizzare e razionali nel posizionamento. In alto, gli strumenti ben leggibili, con indicatori digitali per temperatura e carburante, supportati dall’ampio display a colori centrale.
Dietro si respira
La foggia dei sedili Seat è meno ricercata rispetto a Peugeot, ma in quanto a contenimento e confort non hanno nulla da invidiare. Lo spazio posteriore è equivalente, in più ci sono le bocchette.
L’aumento del passo (+11 cm) e della lunghezza complessiva (+33,2 cm) rispetto alla 308 berlina, fa sì che la station wagon possa vantare uno dei vani bagagli più spaziosi della categoria: ben 610 litri di volume, che possono arrivare sino a 1606 reclinando gli schienali posteriori. Questi ultimi, separati al 40-60, sono facilmente abbattibili anche attraverso due leve di sblocco poste direttamente nel vano. L’attrezzatura prevede quattro occhielli di fissaggio che scorrono lungo le due rotaie, oltre a due elastici per fermare il bagaglio in prossimità dei passaruota. Il piano di carico è sollevabile ed è presente un piccolo ammortizzatore a gas per tenerlo in posizione, una raffinatezza.
Con i sedili posteriori reclinati, la 308 SW arriva a offrire una lunghezza utile di oltre 2 metri. Inoltre, è già integrato il passaggio sci sulla porzione più ampia del divano. Sotto, l’impianto multimediale con schermo touch: è da ben 9,7 pollici e non prevede alcun tasto fisico per gestire le varie funzioni, tra cui la climatizzazione anch’essa impostabile dallo schermo. Il sistema annovera anche la navigazione e la connettività web attraverso alcune “app” dedicate.
Anche la Leon ST è sensibilmente più lunga della berlina (+27,2 cm), sebbene il passo sia più lungo di soli 3 mm. Lo sbalzo posteriore ha portato a un vano bagagli di dimensioni molto generose, non quanto Peugeot ma poco meno: 587 litri che diventano 1470 a divano abbassato. Anche in questo caso sono presenti le due leve di sblocco per abbattere gli schienali (al 40-60) e l’attrezzatura è più completa: ai quattro occhielli di Peugeot, Seat aggiunge una presa a 12 Volt, quattro ganci per borse e il piano di carico posizionabile su due altezze. Più curato anche il battivaligia, in acciaio inox anziché in plastica.
La Leon, soltanto sull’allestimento Style, offre la possibilità di avere il sedile anteriore lato passeggero reclinabile in avanti (80 euro). In questo modo, sfruttando tutta la lunghezza dell’abitacolo, si arriva a uno spazio utile di ben 2,67 metri. Sotto, l’impianto multimediale è a richiesta e il display arriva al massimo a 5,7 pollici di diagonale. È touch, come quello Peugeot, ma ci sono anche tasti fisici per la gestione delle varie funzioni.
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Confronto Peugeot 308 SW vs Seat Leon ST
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