Peugeot 308 GTi, aggressione all'asfalto: la prova

Peugeot 308 GTi, aggressione all'asfalto: la prova

Divertimento e passione non mancano al volante della compatta sportiva by Peugeot Sport, che ha ereditato dalla RCZ il turbo 1.6 THP da 270cv

di Alberto Sarasini

25.05.2016 14:57

Interni

Non si vive di sola adrenalina ed a bordo si viaggia sportivamente comodi, con la filosofia bivalente pienamente rispettata attraverso una dotazione molto completa, che non ha gran bisogno di ulteriori sacrifici per ottenere l’auto al suo massimo: è quasi tutto già di serie, peraltro a fronte di un listino non propriamente “regalato”. L’arredo è ben calibrato, anche qui, tra caratterizzazione GT e praticità d’uso, con il piccolo volantino che si ama o si odia ma che, in questo contesto, trova il sapore più compiuto del pilotaggio di precisione. A bordo si ritrova il classico, elegante ambiente di tutte le altre 308, ritoccato però nei punti chiave per fornire subito la sensazione di qualcosa di più speciale e ricercato.

Si parte dalle belle poltrone di foggia sportiva con rivestimento in pelle e impunture rosse, capaci di contenere adeguatamente il busto nelle sollecitazioni laterali e dotate di pratica fascia centrale in Alcantara antiscivolamento; i registri sono completi, con piantone ben estensibile verso il corpo ed inclinazione dello schienale registrabile tramite manopola micrometrica, seppur difficile da raggiungere. La pedaliera è completa di solette metalliche con superfici antiscivolo, appoggio per il piede sinistro compreso, mentre spicca naturalmente il piccolo volante dal diametro davvero ridotto, appena 35 cm in larghezza ed addirittura 33 in altezza, data la corona leggermente appiattita nella porzione inferiore per lasciare maggior libertà di movimento alle ginocchia.

Con la postura raccolta a sufficienza, piuttosto bassa e con volante ben a portata delle braccia semi-flesse, la caratteristica strumentazione sopraelevata si trova per la maggior parte in posizione visibile, giusto con un leggero taglio della porzione inferiore. Gli strumenti raccolgono informazioni complete, anche grazie al display centrale multifunzione, ma la caratterizzazione non è del tutto adeguata alla grinta della GTi: il contagiri ruota in senso opposto al tachimetro e può spiazzare, la spia di avviso cambio marcia è troppo poco visibile e, configurando la modalità Sport, tutto il quadro adotta l’illuminazione rossa uniforme che toglie addirittura la visualizzazione del fuorigiri.

IN COMPENSO, non manca il bracciolo centrale regolabile ed estensibile, mentre il divano posteriore è completo di vano passante per carichi lunghi, a tutto vantaggio della praticità e versatilità di impiego della vettura.

SEMPRE a proposito della modalità Sport: sono visualizzate informazioni supplementari tra cui potenza, coppia, pressione turbo e valori di accelerazione laterale e longitudinale, mentre il pedale dell’acceleratore adotta una risposta più sensibile ed il suono del 1.6 Turbo diviene più rauco, effetto tuttavia realizzato sfruttando l’impianto audio e non attraverso una più costosa valvola inserita sulla linea di scarico con relativa gestione elettronica: l’effetto non è dei migliori e dato che già così com’è il motore è particolarmente reattivo, in definitiva ci si trova a guidare anche impegnati lasciando l’impostazione su standard. 

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