Audi R8, supercar "sui binari": la prova

Audi R8, supercar "sui binari": la prova

Abbiamo provato in pista la seconda generazione di R8 in versione Plus da 610 cv: stabile e confortevole si guida con grande facilità. Forse anche troppo...

di Alberto Sabbatini

04.11.2016 10:04

Interni

AUTO ha scelto di provare la versione Plus, la più potente (che costa 26.600 euro in più) perché esprime la vera sostanza della nuova R8. Chi è così fortunato da potersi permettere i quasi duecentomila euro che costa una coupé del genere ha senso che si compri la Plus perché delle due versioni è quella che monta di serie il meglio della tecnologia Audi al momento: dal virtual cockpit, ai freni carboceramici, fino ai fari laser con 37 Led e lo spot laser che penetra il buio fino a 600 metri di distanza.

Certo, le novità della R8 non sono tutte qui: c’è un telaio in alluminio più resistente alle torsioni del 40%, un motore con 60 cavalli in più, un sistema di trazione integrale molto più efficiente. E poi un servosterzo elettro-meccanico più reattivo e un cambio dual clutch velocissimo. Ma questi sono miglioramenti che fanno parte della normale evoluzione tecnica in un’auto sportiva dopo tanti anni. In un certo senso li diamo per scontati. Viceversa, tecnologie come i fari laser, freni carboceramici e il virtual cockpit sono innovazioni radicali perché spingono a uno stile di guida completamente diverso. A partire dal modo in cui si usano le mani sul volante. Come approfondiremo nella guida.

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