        Un cerimoniere speciale, Roberto Giolito dalla matita illuminata, il pap&agrave; della Multipla e della 500 del 2007 tanto per citare due dei suoi progetti Fiat, nonch&eacute; capo dello storico patrimonio Heritage di Stellantis, ha officiato la celebrazione dei 75 anni di Abarth raccontando pregi, dettagli e aneddoti indimenticabili. Un anniversario particolare, nel tempio di Mirafiori che emana profumo di storicit&agrave; automobilistica, con una doppia sorpresa: la prima, pi&ugrave; attesa e ipotizzata, &egrave; un&rsquo;esposizione temporanea di alcune preziose rarit&agrave; Abarth, appartenenti a collezionisti privati e alla collezione aziendale permanente. Ma la seconda &egrave;&hellip; l&rsquo;annuncio del progetto Abarth Classiche 1300 OT, l&rsquo;interpretazione moderna di un modello da corsa degli anni &rsquo;60, sintesi di agilit&agrave;, potenza e sportivit&agrave;. Un sogno, limitato a 5 rari quanto unici modelli, costo vicino ai 300 mila euro, primo pezzo a fine anno, forse prima.  Abarth 600e Scorpionissima, le novit&agrave; dello Scorpione pi&ugrave; potente I valori dello scorpione Racconta Roberto Giolito: &ldquo;Esiste un fil rouge che lega le vetture Abarth del passato, esposte nella mostra temporanea allestita qui a Torino dove la leggenda ha preso forma, e l&rsquo;emozionante Abarth Classiche 1300 OT, un sogno che a breve diventer&agrave; splendida realt&agrave;: sono i valori fondanti del marchio, massime prestazioni, cura artigianale e costante affinamento tecnico, promossi ieri da queste iconiche progenitrici e oggi parte integrante del nuovo progetto inserito nel programma Heritage Reloaded by Creators. Sono gli stessi valori dell&rsquo;attuale gamma dello Scorpione, a conferma che i precetti di Carlo Abarth sono ancora fonte di ispirazione per il futuro. Con questa suggestiva mostra e l&rsquo;annuncio della serie limitatissima Abarth Classiche 1300 OT il dipartimento Heritage di Stellantis, comprensivo di Alfa Romeo, FIAT, Lancia, Abarth, celebra non soltanto un inestimabile patrimonio umano, sportivo e tecnologico ma rende omaggio alle diverse generazioni di appassionati sparsi nel mondo che ancora oggi si aspettano da una vettura dello Scorpione tanto una guida adrenalinica quanto uno stile distintivo, mantenendo fede al famoso motto del fondatore: la domenica in pista e il luned&igrave; in ufficio&rdquo;. Un sogno per 5 Per festeggiare i 75 anni del marchio, il team Heritage sotto l&rsquo;insegna &ldquo;Abarth Classiche&rdquo; ha progettato la nuova Abarth Classiche 1300 OT, prodotta in numero limitato di 5 esemplari e gi&agrave; ordinabile: &ldquo;Basata sulla meccanica della Abarth Classiche 1000 SP, la carrozzeria &egrave; in fibra di carbonio e ripropone in chiave moderna il caratteristico e storico "periscopio". Il lunotto in plexiglass asolato per il raffreddamento e la grande griglia posteriore per il vano motore, caratterizzata dal lettering Abarth, sottolineano il legame con il design storico. Il frontale, con le sue curve sinuose, ricorda le vetture sportive Abarth del passato, con generose aperture dedicate al raffreddamento. Abarth Classiche 1300 OT rappresenta il modo pi&ugrave; autentico e genuino per omaggiare una vettura epica che ancora oggi &egrave; nel cuore di tutti i veri appassionati del marchio Abarth nel mondo&rdquo;. Le magnifiche 12 Aprendo le porte di Heritage Stellantis appaiono subito le 12 meraviglie Abarth, a sinistra le stradali, a destra le pi&ugrave; sportive, provenienti da orgogliosi collezionisti o dal patrimonio storico del Gruppo. In dettaglio, &egrave; possibile ammirare un patrimonio che si estende dalla prima 500 che Carlo Abarth elabor&ograve; conquistando sei record di velocit&agrave; e durata sul circuito di Monza nel 1958, passando per la leggendaria Abarth 1000 degli anni Sessanta, fino a giungere all'Abarth 500e con livrea Poison Blue e alla nuova Abarth 695 75&deg; Anniversario, che rende omaggio alla storia dello Scorpione e al famoso motore 1.4 T-Jet, dalla cui cilindrata (1.368 cc.) deriva la tiratura limitata a 1.368 esemplari esclusivi. Le 12 regine: Fiat Abarth 595 SS (1957), Fiat 500 Record Monza (1958), Fiat Abarth 850 TC Nurburgring (1961), Fiat Abarth 1000 SP (1966), Fiat Formula Italia (1972), Fiat Abarth 124 Rally (1972), Autobianchi A112 Abarth 58 HP (1972), Fiat Abarth 131 Rally (1976), Abarth Formula 4 (2014), Abarth 124 Rally (2016), Abarth 695 Rivale (2017), Abarth Classiche 1000 SP (2021). Le altre 26 rarit&agrave; In realt&agrave; le Abarth disseminati negli ex capannoni di Mirafiori, dove un tempo nascevano i cambi e oggi completamente rinnovati, si possono ammirare altre 26 rare Abarth, alcune meno &ldquo;frequentate&rdquo; dai visitatori poich&eacute; lontano dai riflettori delle aree tematiche del museo. Si ammirano la 750 Record Aero, disegnato dal giovane designer Franco Scaglione, e la 1000 Formulino che fu pilotata direttamente da Carlo Abarth per conquistare il 100&deg; record della Casa. Riflettori puntati anche sull&rsquo;iconica 131 Abarth, vincitrice di 3 Mondiali Rally Gruppo 4, e la brutale 037, l&rsquo;ultima vettura a 2 ruote motrici a vincere, nel 1983, il Mondiale Rally davanti a concorrenti con trazione integrale. Spazio anche ad alcune rarit&agrave; assolute come l&rsquo;elegantissima 2400 Coup&eacute; Allemano, la vettura personale di Carlo Abarth nei primi anni &rsquo;60, e la potente Fiat 131 Supermirafiori "2000/TC Volumetrico&rdquo; con elaborazione Abarth che l&rsquo;Avvocato Giovanni Agnelli guidava nei suoi tragitti giornalieri. Visitare la mostra La mostra sar&agrave; aperta al pubblico per circa tre mesi, a partire dal 12 aprile, e sar&agrave; inclusa nel biglietto del tour all&rsquo;Heritage Hub. Maggiori informazioni attraverso il sito Heritage. Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella       

Il team Heritage di Stellantis ha realizzato un&rsquo;esposizione temporanea con alcune preziose collezioni aziendali e private dello Scorpione

Abarth compie 75 anni e mette in mostra un tesoro di rarità

Finezze. Sono quelle che distinguono la Ford Focus ST Edition dal resto della gamma ST, berlina e wagon. Anzitutto, per dire a quale pubblico parla la versione Edition, sar&agrave; disponibile esclusivamente con cambio manuale.  Il lancio su alcuni mercati europei selezionati vedr&agrave; il motore 2.3 litri turbo benzina invariato nei livelli di potenza e coppia: 280 cavalli, 420 Nm, valori buoni per fare i 250 orari di velocit&agrave; massima e accelerare in 5&quot;7 sullo 0-100 km/h.    Assetto, largo al coilover  Fin qui la piattaforma, il gi&agrave; noto del mondo Focus ST. Di inedito, quelle finezze che tanto piaceranno agli appassionati, c&#39;&egrave; un assetto con ammortizzatori bitubo coilover forniti da KW. Addio alla configurazione standard per far posto a una versione regolabile a due vie e nell&#39;altezza da terra.  Sono 12 i clic personalizzabili per variare la risposta degli ammortizzatori in compressione, 16 clic per gestire il rimbalzo. Il tutto &egrave; abbinato a molle pi&ugrave; rigide del 50% rispetto allo schema sospensivo standard della Focus ST, per un&#39;altezza da terra diminuita di 10 mm (a richiesta fino a 20 mm).  Ford Performance ha sviluppato regolazioni specifiche collaudate al Nurburgring, che i clienti potranno replicare operando sulle regolazioni degli ammortizzatori coilover.&nbsp;  Cerchi alleggeriti, dotazione &quot;tutto di serie&quot;  Ancora finezze per dire dei cerchi in lega. Il set da 19 pollici, con gomme Pirelli P Zero Corsa, &egrave; del 10% pi&ugrave; leggero grazie al processo produttivo di flow forming: minor materiale impiegato, maggiore compressione e l&#39;esito di una resistenza superiore agli impatti. Minori masse non sospese vuol dire, anche, maggiore reattivit&agrave; in accelerazione e inserimento curva.  La scheda tecnica della pi&ugrave; specializzata tra le Ford Focus ST prevede che la Edition abbia anche freni anteriori Brembo e una serie di dotazioni altrimenti optional. L&#39;audio B&amp;O, il Winter pack e gli Adas del Driver Assist Pack sono i pi&ugrave; scelti dai clienti Ford Focus ST, cos&igrave; eccoli offerti di serie.  Unica la colorazione proposta, l&#39;Azura Blue con particolari esterni in nero lucido. A bordo, sedili sportivi, rivestimenti in Alcantara e cuciture blu a contrasto. 

Grazie a soluzioni elaborate sull&#39;assetto, la Focus ST berlina si rivolge agli appassionati con un affinamento degno di un progetto da pista. Ecco quali novit&agrave; abbina al motore 2.3 EcoBoost

Ford Focus ST Edition promette il non plus ultra del piacere di guida

Come gi&agrave; avvenuto su Cayenne, tocca a Porsche Taycan diventare Turbo GT. Un gradino sopra Turbo S, con interventi pi&ugrave; profondi di quanto non dicano i numeri, il decimo o due di miglioramento in accelerazione sull&#39;esercizio &quot;da dragster&quot; che &egrave; lo 0-100 km/h per le auto elettriche.  Quel che ha della Turbo S lo propone, di serie, con parametri specifici. Ovvero, l&#39;assetto adattivo con molle pneumatiche, l&#39;Active Ride.    Leggerezza anzitutto: quanto pesa meno la Turbo GT  Poi, i freni carboceramici, i cerchi forgiati da 21 pollici, proseguendo con un&#39;opera di alleggerimento che realizza una diminuzione del peso di 75 kg. Il merito &egrave; delle parti in fibra di carbonio adottate su particolari della carrozzeria (minigonne, calotte degli specchietti) ma, soprattutto, per l&#39;adozione dei sedili in CFRP e l&#39;eliminazione del meccanismo di chiusura assistita del bagagliaio.  Le colorazioni Purple Sky Metallic e Pale Blue Metallic sono le novit&agrave; introdotte con Taycan Turbo GT, disponibile anche in una specifica Weissach che, oltre a dotare l&#39;aerodinamica di un&#39;ala posteriore fissa (220 kg il carico prodotto), ricorre all&#39;eliminazione dei sedili posteriori, di un&#39;ampia porzione di materiale fonoassorbente e finanche del cronografo in plancia. Il risultato? Altri 70 kg in meno.  La tecnica del motore elettrico e dell&#39;inverter  I numeri della Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;Taycan Turbo GT, per&ograve;, quelli dal maggior effetto wow sono i 1.108 cavalli di potenza massima e i giri record ottenuti al Nurburgring e a Laguna Seca. Sulla Nordschleife &egrave; stata 26 secondi pi&ugrave; veloce della Taycan Turbo S uscente, sui 20 km di circuito.  Potenza esuberante i 1.108 cavalli, da approfondire per&ograve; nel significato dei valori. Il sistema a due motori elettrici sviluppa una potenza di 789 cavalli, che ricorrendo al Launch Control genera un overboost fino a 1.033 cavalli. La misurazione della potenza di picco del sistema, per 2 secondi, raggiunge i 1.108 cavalli.  L&#39;Attack Mode grazie al quale si ha l&#39;extra di potenza alla pressione di un tasto &egrave; molto pi&ugrave; incisivo rispetto alla versione offerta sulla Turbo S, poich&eacute; sviluppa 68 cavalli in pi&ugrave; per un totale di 163 cavalli. Sono disponibili per 10 secondi, a patto di avere almeno il 30% di carica nella batteria e che la sua temperatura sia superiore ai 10&deg; C.  L&#39;impiego di un motore posteriore differente sulla Turbo GT e, soprattutto, di un inverter a impulsi e semiconduttori al carburo di silicio &egrave; l&#39;artefice di questi valori. L&#39;inverter specifico sviluppa 900 Ampere contro i 600 Ampere dell&#39;elemento installato sulla Taycan Turbo S, da qui l&#39;incremento della potenza massima prodotta.  L&#39;inverter, ricordiamo, &egrave; il dispositivo grazie al quale avviene l&#39;erogazione di energia dalla batteria al motore elettrico e, in &quot;direzione contraria&quot; permette il recupero energetico. Inverter che opera anche la trasformazione della corrente da continua ad alternata, utilizzata dal motogeneratore. Semplificando all&#39;estremo, l&#39;inverter &egrave; un po&#39; come il sistema di iniezione di un&#39;automobile termica.  Le prestazioni e i prezzi della Taycan Turbo GT  Le prestazioni dichiarate dalla Porsche Taycan Turbo GT sono di 290 km/h e 2,3 secondi sullo zero-cento orari, mentre arriva in 6&quot;6 ai 200 orari. Quanto all&#39;autonimia di marcia, &egrave; dichiarata in 555 km. La Turbo GT con pacchetto Weissach migliora di 2 decimi i valori in accelerazione e ragginge i 305 km/h.  Sul mercato italiano i prezzi della Taycan Turbo GT partono da 249.188 euro e le prime consegne sono previste nel corso della primavera. 

Le novit&agrave; tecniche della Taycan pi&ugrave; potente e veloce, rispetto alla versione Turbo S, si concentrano tutte sull&#39;inverter del motore posteriore. Numerosi gli accorgimenti per farne una super-Taycan&nbsp;

Porsche Taycan Turbo GT, oltre 1.100 cavalli con le magie dell&#39;inverter

        Il prossimo 11 marzo racconter&agrave; com'&egrave; riuscita a girare in 7'07" al Nurburgring, primato tra le Porsche elettriche, pi&ugrave; rapida della Tesla Model S Plaid e a una manciata di secondi dalla hypercar Rimac Nevera. Porsche Taycan Turbo GT &egrave; in rampa di lancio, una presentazione dedicata dopo che la berlina sportiva elettrica ha mostrato il restyling della gamma "ordinaria". Turbo S il vertice attuale dell'offerta, dopotutto non &egrave; poi cos&igrave; ordinaria, visti i 952 cavalli del sistema a due motogeneratori.  Porsche Taycan, cade il muro dei 1.000 cv La Taycan Turbo GT andr&agrave; oltre, superer&agrave; i 1.000 cavalli (probabilmente in una configurazione di overboost, come gi&agrave; accade sulla Turbo S) e presenter&agrave; una configurazione aerodinamica specifica. L'ultimo teaser a ridosso della presentazione conferma l'ala posteriore fissa, gi&agrave; tra i particolari emersi dall'esemplare protagonista del giro record al Nurburgring.&nbsp; C'&egrave; molto altro, dallo splitter anteriore specifico, con alette davanti alle ruote, ai condotti per guidare i flussi sul frontale. Come il resto dell'offerta Taycan 2024, anche per la Turbo GT ci saranno gli accorgimenti legati alla gestione termica della batteria, migliorata rispetto alla prima serie. Soluzioni che, ad esempio, permettono di ricaricare pi&ugrave; velocemente la batteria in condizioni climatiche molto fredde. Quanto alla capacit&agrave; energetica, la Turbo GT dovrebbe condividere i 105 kWh gi&agrave; presentati da Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;su Turbo S 2024.       

Oltre la Turbo S &egrave; in arrivo la Turbo GT, versione top di gamma della Taycan, recentemente ristilizzata. &Egrave; l'esemplare protagonista del giro super al Nurburgring, con un powertrain da 1.014 cavalli

Porsche Taycan Turbo GT, i 1.000 cavalli pronti al debutto

Per una Macan che si prepara a diventare elettrica, c&#39;&egrave; una Porsche Taycan pronta al rinnovamento. Appuntamento nel corso della primavera, quando quella che &egrave; stata la prima Porsche elettrica andr&agrave; su strada con il restyling 2024.&nbsp;  L&#39;evoluzione sar&agrave; evidente, perlomeno nello stile, osservando il frontale. Gruppi ottici e fascia paraurti, nello specifico. Poi, le immancabili ottimizzazioni all&#39;elettronica di gestione della batteria e dei motori elettrici.    Taycan 2024, lo sviluppo e l&#39;evoluzione della ricarica  I tecnici Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;hanno completato complessivamente 3,6 milioni di chilometri con la flotta di muletti, per verificare l&#39;evoluzione della Taycan. Un modello che a Zuffenhausen anticipano avr&agrave; profonde novit&agrave;.  Chilometri percorsi al simulatore e su strada, tra cui 300 mila in temperature estremamente rigide. La novit&agrave;? Taycan restyling 2024 dichiara tempi di ricarica dimezzati in condizioni di grande freddo. Un risultato che chiama in causa il sistema di gestione termica della batteria e la preparazione alle temperature ottimali di ricarica.  Stile, come cambia Taycan restyling  Tornando sulle novit&agrave; immediatamente visibili, che apparteranno sia alla Porsche Taycan che alle varianti Taycan Sport Turismo e Taycan Cross Turismo, occhio ai fari.  Il Macan elettrico ha tratto ispirazione dalla berlina sportiva, che a sua volta ritocca il modo in cui si raccordano i fari anteriori ai lamierati. I proiettori coprono per interno le aperture sul cofano anteriore, dove invece il modello attuale lascia un&#39;area piuttosto ampia di carrozzeria esposta. &quot;Riempie&quot; meglio le aperture sui passaruota.  Altre novit&agrave;, ancora nascoste nelle prime immagini ufficiali del restyling, saranno concentrate sul paraurti e nella gestione dei flussi d&#39;aria per ridurre la resistenza all&#39;avanzamento.&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;  Con Taycan 2024, Porsche introdurr&agrave; l&#39;estrema proposta Turbo GT, accreditata di una potenza superiore ai 1.000 cavalli e reduce da un super-giro al Nurburgring, pi&ugrave; rapida di 26&quot; rispetto a una Taycan Turbo S. 

Tra i miglioramenti apportati dai tecnici al restyling, quello della velocit&agrave; di ricarica a temperature ambientali molto rigide. Taycan 2024 introdurr&agrave; anche la versione estrema Turbo GT

Porsche Taycan restyling, ritocchi al design e ricarica rapida &quot;al freddo&quot;

Appuntamento a febbraio, a Detroit, quando tra il 21 e il 23 verr&agrave; battuta all&#39;asta da Sotheby&#39;s un esemplare rarissimo di Ferrari 250 Testa Rossa prodotto nel 1958.&nbsp;  &Egrave; uno dei 19 esemplari carrozzati da Sergio Scaglietti, un progetto da corsa entrato nella storia grazie ai successi ottenuti alla 24 Ore di Le Mans, tra il 1958 e il 1962: tre vittorie assolute con Olivier Gendebien mattatore.    Quanto vale la Ferrari 250 Testa Rossa?  Specialissimo l&#39;esemplare all&#39;asta lo &egrave; non solo per il valore stimato di oltre 34 milioni di euro, ma anche per essere stato oggetto di restauro nel 2013 da Ferrari Classiche e aver ottenuto la certificazione di originalit&agrave; su motore e cambio. Entrambi corrispondono alle unit&agrave; montate di serie nel 1958.&nbsp; Il telaio all&#39;asta &egrave; lo 0738 TR, che corse per 10 anni e in 20 gare, a partire dalla produzione nel &#39;58.&nbsp;  L&#39;evoluzione 250 TR dopo la 500 TR  Il progetto Ferrari 250 Testa Rossa nacque nel 1957, anno del debutto in pista alla 1000 km del Nurburgring. La novit&agrave; era nel motore V12 entro i 3 litri di cilindrata, come poi dal 1958 avrebbe obbligato il regolamento sportivo nella categoria Sport. Diversa dalla Ferrari 500 TR, la 250 Testa Rossa lo era anche per un passo allungato di 10 centimetri, fino a 2,35 metri.  Phil Hill e Collins vinsero nel &#39;58 la 12 Ore di Sebring e la 1000 km di Buenos Aires, poi la Targa Florio con Musso e Gendebien, con il belga a trionfare a Le Mans in coppia com Phil Hill.  Il V12 da 3 litri sviluppa 300 cavalli, il telaio &egrave; tubolare a traliccio, per un peso di 800 kg. Le prestazioni della Ferrari 250 Testa Rossa raggiungevano i 270 km/h di velocit&agrave; massima. 

Il telaio monta motore e cambio originali e l&#39;esemplare va all&#39;asta negli USA dopo 10 anni dall&#39;ultima volta. Il design e le lavorazioni artigianali di Sergio Scaglietti sono il valore aggiunto di una Ferrari rarissima

Ferrari 250 Testa Rossa Scaglietti, all&#39;asta un esemplare da 35 milioni di euro

        Al giorno d'oggi la maggior parte delle auto di tutto il mondo vengono assemblate in fabbrica grazie all'uso dei robot. Certo &egrave; che c'&egrave; stato un periodo, prima di tali tecnologie, in cui molte vetture, soprattutto quelle esclusive, venivano realizzate a mano. Come le Porsche, ad esempio. A ricordarcelo &egrave; stato un video pubblicato un anno fa su YouTube dall'utente tasturbo86 che immortalava il metodo di costruzione delle Porsche durante un tour della fabbrica in Germania. Porsche Taycan, una "Turbo GT" da record al Nurburgring Porsche costruite a mano: il tour della fabbrica L'utente tasturbo86, di nazionalit&agrave; americana, nel 1986 acquist&ograve; una 911 Turbo e opt&ograve; la consegna europea in fabbrica, una possibilit&agrave; che ancora oggi i clienti Porsche hanno, e che consiste nel recarsi a Zuffenhausen per ritirare di persona l'auto effettuando una visita guidata dell'impianto. In 20 minuti di riprese, tasturbo86 mostra il processo di produzione della Casa tedesca, dalla costruzione dei tipici motori boxer a 6 cilindri e dei V8 fino i test al banco di prova, passando per l'assemblaggio della carrozzeria. Tutto, ribadiamo, a mano.Un processo di produzione, questo, adottato fino a fine anni '90, ovvero alla Porsche 993. Dalla 996 in poi (quindi dal 1997), anche la Casa di Stoccarda decise di affidarsi ai macchinari, riducendo cos&igrave; i costi. Nel frattempo, per&ograve;, per i nostalgici del vintage, buona visione.  Cerchi una Porsche d'epoca? Sfoglia gli annunci di Auto       

Un video su YouTube mostra il processo di produzione dei vecchi modelli della Casa tedesca durante un tour della fabbrica di Zuffenhausen nel 1986

C'erano una volta le vecchie (e belle) Porsche fatte a mano

Il biglietto da visita col quale affacciarsi sul 2024 e sul restyling prossimo della Porsche Taycan &egrave; in un tempo: 7&#39;07&quot;55. Dove? Al Nurbugring, sui 20,8 km canonici della Nordschleife. Cos&igrave; Porsche annuncia d&#39;aver polverizzato il tempo ottenuto nel 2022 dalla Taycan Turbo S: 26&quot; pi&ugrave; rapida. Diventano 28&quot; i secondi di vantaggio contro la Tesla Model S Plaid. Siamo su riferimenti per oltre il secondo al chilometro, in una misura che rende ancora meglio l&#39;idea di incremento delle prestazioni ottenuto.  Al volante dell&#39;esemplare di preserie della Taycan c&#39;era il collaudatore Lars Kern, autore del record di tempo sul giro al Nurburgring per un modello Porsche.  Il video del giro record di Taycan Turbo GT 2024  Il video completo del giro verr&agrave; diffuso il prossimo marzo e potrebbe essere anche l&#39;appuntamento per scoprire le novit&agrave; tecniche di quella che sar&agrave; la Porsche Taycan Turbo GT.    Cosa cambia rispetto alla Taycan Turbo S?  Gli scatti dal giro veloce anticipano gi&agrave; alcune soluzioni specifiche. Dall&#39;ala fissa posteriore al frontale con un nuovo dam e deviatori di flusso davanti alle ruote. In aggiunta, forme differenti per i canali di riduzione del drag posti sotto i fari, destinati a scaricare l&#39;aria all&#39;esterno del vano ruota anteriore.&nbsp;  Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;ha sottolineato come su molteplici tentativi di giro veloce la Taycan abbia ottenuto tempi con differenze entro il secondo rispetto al riferimento assoluto di 7&#39;07&quot;55.    L&#39;architettura a 800 volt fa la differenza  Ripetibilit&agrave; della prestazione che, per un&#39;auto elettrica, &egrave; un punto fondamentale. L&#39;architettura a 800 volt consente di realizzare quest&#39;obiettivo pi&ugrave; di quanto non sia possibile con piattaforme a 400 volt, che possono incorrere in un derating della potenza, frutto dell&#39;incremento delle temperature d&#39;esercizio del sistema.  Bocche cucite sulle caratteristiche della Porsche Taycan Turbo GT, con i rumours che indicano una potenza nell&#39;ordine dei 1.000 cavalli e un rinnovamento dell&#39;elettronica di controllo dell&#39;assetto e della dinamica che verr&agrave; applicata anche al restyling della grande berlina sportiva elettrica. 

Mai una Porsche elettrica &egrave; stata cos&igrave; rapida quanto il progetto in fase di sviluppo, che nasconde le soluzioni della versione Turbo GT. Polverizzato il crono della Turbo S e della Tesla Model S Plaid

Porsche Taycan, una &quot;Turbo GT&quot; da record al Nurburgring

La curva della Tosa sullo sfondo, i cordoli inconfondibili di quello che Enzo Ferrari defin&igrave; il Piccolo Nurburgring e in primo piano la prossima opera d&#39;arte di Horacio Pagani. Sar&agrave; un progetto della divisione Grandi Complicazioni e ha tutta l&#39;aria di essere una Pagani Imola Roadster, quella anticipata con uno scatto del retrotreno, diffuso sui social della casa di San Cesario Sul Panaro.  La configurazione aerodinamica dell&#39;ala &egrave; la medesima della Pagani Imola &quot;chiusa&quot;. Cambia in modo evidente il diffusore, nell&#39;ampiezza e nelle altezze dei canali centrali. In aggiunta, con la presenza di due soffiature sulle quali la curiosit&agrave; &egrave; altissima per scoprirne ruolo e benefici.    Scarichi con rivestimento ceramico&nbsp;  Quanto alla conformazione dell&#39;apertura intorno agli scarichi, &egrave; priva di griglia e completamente aperta, con i terminali a mostrare il trattamento ceramico.&nbsp;  Nel perfetto stile al quale ci ha abituati Horacio Pagani negli ultimi 25 anni di storia, ogni minimo particolare &egrave; oggetto di ricerca. Cos&igrave;, quella che si annuncia come una Imola Roasster, &egrave; in realt&agrave; differente dalla proposta coup&eacute; anche nell&#39;estrazione d&#39;aria dagli archi passaruota posteriori, dove si intravedono delle aperture come quelle solitamente realizzate sul frontale.&nbsp;  Le sfide tecniche di una trasformazione da coup&eacute; a roadster sono legate al contenimento del peso a pari valori di rigidit&agrave; torsionale e, non meno importante, alla configurazione aerodinamica.  Intorno agli scarichi&nbsp; cambiano anche le forme della carrozzeria nella parte superiore, pi&ugrave; avvolgente e allungata nel seguire i terminali. Interventi che proseguono sui segmenti di spoiler applicati sopra i gruppi ottici.&nbsp;  L&#39;attesa per scoprire l&#39;ultima nata in casa Pagani, con motore V12 6 litri realizzato da AMG appositamente per Pagani, non dovrebbe protrarsi a lungo: &quot;Restate sintonizzati. Scoprirete prima di quanto pensiate di cosa si tratta&quot;, la promessa fatta su Instagram. 

Gli indizi orientano verso una soluzione scoperta della Pagani Imola, con molteplici novit&agrave; aerodinamiche, dal diffusore all&#39;area dietro l&#39;abitacolo

Pagani, nuova hypercar in vista: &egrave; la Imola Roadster?

Era un esemplare davvero raro e speciale quello battuto all&#39;asta da RM Sotheby&#39;s a New York. La Ferrari 250 GTO del 1962 passata di mano durante la Marquee Week Sales of Modern and Contemporary Art di New York ha realizzato un valore di 51 milioni e 705 mila dollari.&nbsp;  Le attese erano probabilmente per un valore ancora superiore, dopo aver assistito ai record ottenuti nel 2014 e nel 2018 da altre Ferrari 250 GTO prima serie, quindi esemplari del 1962.&nbsp;  Un &quot;affare&quot;, quindi, l&#39;offerta risultata vincitrice nell&#39;asta di RM Sotheby&#39;s? Di certo nel garage del collezionista finisce un pezzo storico, di rado protagonista di un&#39;asta e tanto pi&ugrave; nella specifica in questione.    La prima V12 4 litri e a Le Mans iscritta da Ferrari  La 250 GTO da oltre 51,7 milioni di dollari (al cambio attuale fanno 47 milioni e 796 mila euro) ha l&#39;unicit&agrave; d&#39;essere stata schierata dalla Ferrari alla 24 Ore di Le Mans del 1962.  Un esemplare che esord&igrave; nel maggio del 1962 alla 1000 km del Nurburgring arrivando seconda auto assoluta e prima di Classe con Mike Parkes e Willi Mairesse al volante. Pochi mesi pi&ugrave; tardi, il risultato alla 24 Ore di Le Mans, seconda assoluta e fu una delle quattro Ferrari schierate dalla squadra corse ufficiale (insieme alla 330 TRI/LM vittoriosa con Phil Hill e Olivier Gendebien e le due Dino 246 SP e 268 SP), oltre alla platea di Ferrari schierate dalle squadre &quot;private&quot;.  Conclusa la stagione sportiva 1962 e smantellata la Classe 4 litri, la Ferrari con numero di telaio 3765 torn&ograve; a montare il V12 Lampredi 3 litri. Resta la prima 250 GTO convertita al V12 4 litri, il nono esemplare prodotto della serie 250 GTO e il 14&deg; delle 34 realizzate.  Inarrivabile la Mercedes Uhlenhaut Coup&eacute;  &quot;Celebrare questa vendita durante la settimana Sotheby&#39;s evidenzia la statura senza eguali di questa Ferrari come uno degli oggetti pi&ugrave; desiderati al mondo. Il risultato, ottenuto dalla collaborazione tra Ferrari, RM Sotheby&#39;s e Sotheby&#39;s, riprende il nostro condiviso inseguimento della perfezione, riflettendo la filosofia impersonata da Enzo Ferrari quando progett&ograve; quest&#39;auto&quot;, ha commentato Gord Duff, responsabile globale aste di RM Sotheby&#39;s. &quot;Realizzare un valore di 51,7 milioni di dollari porta questa transazione a scrivere un nuovo capitolo su un veicolo con un&#39;eredit&agrave; senza pari. Adesso &egrave; tra le auto pi&ugrave; costose mai vendute a un&#39;asta, a dimostrazione del posto unico che occupa nella storia&quot;.    Resta inavvicinabile per la Ferrari 250 GTO 1962 battuta all&#39;asta il valore realizzato nel 2022 dalla Mercedes 300 SLR Uhlenhaut Coup&eacute;: &egrave; sua la palma di auto pi&ugrave; costosa di tutti i tempi battuta all&#39;asta, con 143 milioni di dollari. 

Un esemplare raro per la storia che lo ha accompagnato nel 1962 e per le corse alle quali prese parte. La Ferrari 250 GTO numero di telaio 3765 si posiziona tra le auto di maggior valroe di tutti i tempi

Ferrari 250 GTO 1962, ecco quanto vale all&#39;asta

        Non capita tutti i giorni che una Ferrari 250 GTO vada all'asta e l'evento &egrave;, solitamente, garanzia di valutazioni multimilionarie, nell'ordine dei 50 milioni di euro e pi&ugrave;, viste le aste da record che hanno visto protagonista il modello. Il prossimo 13 novembre, a New York, RM Sotheby's batter&agrave; all'asta un lotto con un'unica protagonista, esclusivissima perch&eacute; si tratta della prima e unica Ferrari 250 GTO con motore V12 4 litri schierata dalla Scuderia in gara in via ufficiale.&nbsp; Debutto al Nurburgring poi Le Mans Il telaio numero 3765, infatti, nasce per correre nella nuova Classe di cilindrata fino a 4 litri, contemplata per il 1962 alla 24 Ore di Le Mans come alla 1.000 km del Nurburgring, alla 12 Ore di Sebring e alla Targa Florio.&nbsp; Un progetto ad hoc, con l'impiego del motore 12 cilindri Lampredi 4 litri anzich&eacute; il 3 litri; tra le modifiche, il carter secco e 6 carburatori doppio corpo Weber. La potenza in gioco? Circa 390 cavalli, dove la 250 GTO V12 3 litri ne dichiarava 300. &nbsp;Una versione s&igrave; pi&ugrave; potente ma, a dire di chi l'ha guidata e degli storici, anche pi&ugrave; pesante sull'avantreno rispetto alla 3 litri. Note storiche. L'esemplare all'asta a New York ha esordito nel maggio del 1962 alla 1000 km del Nurburgring arrivando seconda assoluta e prima di Classe con Mike Parkers e Willi Mairesse al volante. Pochi mesi pi&ugrave; tardi, il risultato alla 24 Ore di Le Mans, seconda assoluta e fu una delle quattro Ferrari schierate dalla squadra corse ufficiale (insieme alla 330 TRI/LM vittoriosa con Phil Hill e Olivier Gendebien e le due Dino 246 SP e 268 SP), oltre alla platea di Ferrari schierate dalle squadre "private". Il passaggio al V12 3 litri a fine 1962 Conclusa la stagione sportiva 1962 e smantellata la Classe 4 litri, la Ferrari con numero di telaio 3765 torn&ograve; a montare il V12 Lampredi 3 litri. Rester&agrave; la prima 250 GTO convertiva al V12 4 litri, il nono esemplare prodotto della serie 250 GTO e il 14&deg; delle 34 realizzate. A fine 1962 la Rossa verr&agrave; venduta a un privato, il friulano Pietro Ferraro, che la ceder&agrave; nel 1964 a Ferdinando Latteri in Sicilia, dove correr&agrave; la Targa Florio del 1965 insieme a Capuano. Le vicende storiche dell'esemplare, che alla conversione da 4 litri a 3 litri venne testata da John Surtees a Modena, prima d'essere consegnata al cliente, vedono il passaggio Oltreoceano nel 1968. Si conteranno tre proprietari, l'ultimo dei quali ha restaurato la 250 GTO telaio 3765 avendola custodita ininterrottamente dal 1985 a oggi.       

C'&egrave; attesa e curiosit&agrave; per scoprire il valore che realizzer&agrave; all'asta una Ferrari 250 GTO del 1962 davvero speciale, perch&eacute; la prima a essere schierata dalla squadra corse ufficiale e con motore V12 4 litri

Ferrari 250 GTO 1962 4 litri all'asta, pronti per un nuovo record?

        Se al Salone di Tokyo sar&agrave; la FT-Se Concept a mostrare la sportivit&agrave; futura con un powertrain elettrico, su strada, al Nurburgring, tocca alla Toyota Supra GRMN rivelarsi per la prima volta. Al progetto GR Supra si lavora per affiancare una versione specializzata, che potrebbe adottare la sigla finora impiegata solo per l'edizione limitata della terza generazione di Yaris, la GRMN acronimo di Gazoo Racing Meister of Nurburgring. Intorno alla versione 3 litri sei cilindri, motore fornito da BMW, la Supra &egrave; impegnata nel percorso di sviluppo con accorgimenti all'assetto e all'aerodinamica.  Kit aerodinamico "soft" e assetto modificato Il frontale rivela uno splitter piuttosto elaborato nei baffi alle estremit&agrave;, davanti alle ruote posteriori, che lavora insieme alle pinne per sviluppare maggior carico aerodinamico sull'asse anteriore. Resta invariata la fascia paraurti. Dell'assetto &egrave; possibile anticipare un'altezza da terra leggermente inferiore, desumibile dal riempimento maggiore del vano ruota. In coda, invece, &egrave; l'installazione di una piccola ala su supporti fissi che sottolinea l'evoluzione verso una proposta dalle prestazioni ancora maggiori. Ala il cui profilo segue la curvatura dello spoiler. Le attese intorno alla Toyota (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;Supra GRMN sono di un incremento della cavalleria prodotta dal motore 3 litri, attualmente a 387 cavalli e accreditato di un possibile balzo ben oltre quota 400 cavalli.       

Gira al Nurburgring in una veste aerodinamica modificata quella che potrebbe essere la seconda GRMN di Toyota. Supra dopo la Yaris "Meister of Nurburgring"

Toyota Supra, c'è la GRMN all'orizzonte

        C'&egrave; un'altra edizione speciale ad attendere la Alpine A110. Dopo la R (in foto), un progetto recentemente avvistato al Nurburgring - con Esteban Ocon al volante - avrebbe mostrato un potenziale da 7'20" sul giro. I rumours indicano la possibilit&agrave; che diventi la A110 RS, sebbene l'utilizzo della sigla RS - Renault Sport, sia in contraddizione con l'evoluzione prodotta dal Gruppo francese, dove la divisione Renault Sport e le sue versioni sportive sono diventate, nei fatti, progetti a marchio o con il brand Alpine.  Aerodinamica affinata Facile immaginare, quindi, una sigla differente per l'evoluzione della A110 R. In cosa consistono le novit&agrave; visibili, apprezzate sul muletto impegnato al Nurburgring. Particolari aerodinamici, dal differente splitter anteriore all'applicazione di pinne davanti alle ruote anteriori, per generare maggior carico sull'avantreno. Cambiano anche gli sfoghi d'aria dei condotti sul cofano anteriore, per estrarre il calore dalle masse radianti. L'assetto parrebbe essere ancor pi&ugrave; basso e, in coda, l'ala posteriore guadagna la regolazione manuale dell'incidenza, oltre a un posizionamento pi&ugrave; alto e un piano dell'ala maggiorato. Secondo i rumours, per un motore turbo benzina 1.8 litri che dovrebbe confermare la potenza di 300 cavalli della Alpine A110 R, potremmo registrare riduzioni del peso, al di sotto dei 1.082 kg della R.       

Una versione con un'aerodinamica ancora rivista &egrave; stata intercettata al Nurburgring, nelle mani di Esteban Ocon, pilota Alpine in F1. E' in arrivo una A110 ancor pi&ugrave; prestazionale della R

Alpine A110 R, l'evoluzione gira al Nurburgring

        Tante novit&agrave; in arrivo in casa Porsche, su orizzonti temporali differenti. Se la Panamera profondamente aggiornata verr&agrave; svelata a fine novembre, si dovr&agrave; attendere il 2025 per la Porsche 718 Boxster elettrica. In una fase in cui lo sviluppo su strada prosegue sull'inedita proposta 718, in parallelo Porsche sta sviluppando l'aggiornamento della 911 con il debutto della motorizzazione ibrida e, sul fronte del full electric, &egrave; in arrivo una proposta estrema in casa Taycan. La presa di ricarica &egrave; centrale Della 718 Boxster elettrica, i muletti hanno rivelato alcune scelte funzionali e l'impostazione degli interni. Le proporzioni esterne seguono quelle della 718 termica, una proposta che continuer&agrave; a essere commercializzata accanto alla versione elettrica.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da St&eacute;phan Barral (@stephanbarral)      Detto del taglio dei fari anteriori orizzontale, vicino alle forme della Taycan e del futuro Macan elettrico (atteso nel 2024), al posteriore &egrave; collocato al centro, sotto lo spoiler, lo sportellino di ricarica della batteria. Interni a tutto digital A bordo, invece, la plancia presenta la disposizione di due elementi digitali affiancati, simile ma non identica alla configurazione della Taycan. Sar&agrave; diverso anche il raccordo tra tunnel e plancia: il primo ha un andamento piuttosto piatto e staccato dal cruscotto. I comandi touch e quelli fisici convivono sia sul tunnel che sul bordo del cruscotto. I muletti, dopo gli avvistamenti al Nurburgring, sono stati recentemente immortalati nei campi prova dell'estremo nord Europa, dove hanno rivelato l'impostazione degli interni.       

La variante Boxster orienta sul design dell'abitacolo e di alcune soluzioni esterne. L'introduzione sul mercato &egrave; attesa nel 2025

Porsche 718 elettrica prende forma, ecco cosa sappiamo

La hypercar da 1.850 cv si mostra senza carrozzeria, in tutta la sua bellezza meccanica, nel box del circuito tedesco: location non casuale, dato che questa monoscocca è costruita come quella dei prototipi da corsa

Bugatti Bolide, il telaio in carbonio al Nürburgring

        Per i collezionisti d'auto d'epoca, ogni occasione &egrave; buona per poter arricchire il proprio garage con gioielli unici nel loro genere. Quando il pezzo viene etichettato come raro, il suo valore aumenta. Ecco perch&eacute;, quando c'&egrave; la possibilit&agrave; di poterne acquistare una, sia storica che rara, non se la pu&ograve; proprio lasciar scappare. Come la rara Ferrari 250 GTO, una delle pochissime rimaste in circolazione, che sar&agrave; messa all'asta da Sotheby's a New York a novembre, con un prezzo in realt&agrave; da capogiro: circa 60 milioni di euro. Seppur sia molto costosa, l'auto &egrave; un pezzo prestigiosissimo e chi pu&ograve; permettersela render&agrave; la sua collezione davvero molto speciale.  Ferrari 250 GTO, leggenda Omologata Diciamolo subito: il modello &egrave; considerato fra i pi&ugrave; belli appartenenti alla Casa di Maranello. Non solo: &egrave; anche colei che, nel tempo, ha ottenuto pi&ugrave; vittorie in differenti gare a livello internazionale. La casa d'aste ci ha tenuto a sottolineare che la 250 GTO &egrave; l'unica auto di serie che in passato ha gareggiato per la stessa Scuderia Ferrari. In pi&ugrave;, la vettura vanta una vittoria di classe e il secondo posto assoluto alla 1.000 km del Nurburgring del 1962, e ha partecipato nel corso dello stesso anno alla 24 ore di Le Mans, raggiungendo il secondo posto nel Campionato Siciliano di Salita del 1965. Inoltre, &egrave; stata di propriet&agrave; del presidente del Ferrari Club of America per gli ultimi 38 anni. Quindi &egrave; proprio il caso di dirlo: quest'auto non passa di certo inosservata. Ha bisogno solo di qualcuno che la faccia splendere ancora. All'asta una Ferrari anni '70 con il cambio automatico       

L'auto sar&agrave; venduta da Sotheby's a New York nel mese di novembre ed &egrave; un'occasione per i collezionisti imperdibile

Aste da capogiro: in vendita una Ferrari 250 GTO da 60 milioni

        &Egrave; proprio vero, i record sono fatti per essere battuti. La Rimac Nevera &egrave; infatti diventata l'auto elettrica di serie pi&ugrave; veloce a percorrere il N&uuml;rburgring. L'hypercar croata, con il pilota Martin Kodri? al volante, ed equipaggiata con pneumatici Michelin Cup2R, ha percorso il circuito tedesco in 7:05.298, battendo il precedente primato stabilito dalla Tesla Model S Plaid (7:25.231). Rimac Nevera EV da record: fa 300 km/h in meno di 10 secondi  Nevera Time Attack, color... tempesta Per celebrare questo risultato, alla Monterey Car Week Rimac ha presentato la Nevera Time Attack Edition. Tutti e 12 gli esemplari previsti sono gi&agrave; prenotati, e ognuno di essi ha una livrea ispirata all'auto dei record. La prima edizione speciale ha una verniciatura nero Squadron con accenti verde Lightning e una coppia di strisce che corrono da davanti a dietro: una tonalit&agrave; che si ispira a un particolare fenomeno meteorologico che si verifica prima di una tempesta, quando le particelle ionizzate cariche conferiscono al cielo una suggestiva tonalit&agrave; di verde. Per quanto riguarda le altre edizioni speciali, avranno una carrozzeria in nero Squadron o in fibra di carbonio a vista con accenti colorati e un alettone posteriore con la scritta - tradotta - "Dedicato a chi verr&agrave; dopo di noi". Gli interni sono rivestiti in Alcantara nera a contrasto con gli accenti colorati abbinati agli esterni. A completare il quadro, la targhetta "Time Attack" sui sedili. Nico Rosberg sfreccia sulle strade di montagna con la sua Rimac Nivera       

L'hypercar croata batte Tesla e diventa l'elettrica di serie pi&ugrave; veloce di sempre sul circuito tedesco: il primato viene celebrato con una nuova edizione speciale

Rimac Nevera, record al Nürburgring e Time Attack Edition

Serie speciale per la hypercar croata, che celebra un nuovo record mondiale: è infatti diventata l'elettrica stradale più veloce di sempre a percorrere il Nürburgring (7:05:298), battendo il precedente primato ottenuto dalla Tesla Model S Plaid

Rimac Nevera Time Attack Edition

A settembre RM Sotheby's venderà senza riserve la berlina guidata dal pilota austriaco alla Race of Champions del maggio 1984 organizzata dallo stesso Marchio di Stoccarda per celebrare la riapertura del Nürburgring. La vettura mostra un aspetto sportivo e aerodinamico, con un motore da 2,3 litri e 16 valvole rielaborato rispetto alla 190 di serie

Mercedes, all'asta la 190 2.3 16 guidata da Lauda nel 1984

Aerodinamica e sospensioni modificate per la sportiva tedesca, che equipaggiata con il nuovo pacchetto ha percorso il Nürburgring in soli 7:03.121, ben 6,179 secondi in meno rispetto al modello standard e solo 4 secondi in meno rispetto alla 918 Spyder

582 risultati per 'Nürburgring'

Abarth compie 75 anni e mette in mostra un tesoro di rarità

Ford Focus ST Edition promette il non plus ultra del piacere di guida

Porsche Taycan Turbo GT, oltre 1.100 cavalli con le magie dell'inverter

Porsche Taycan Turbo GT, i 1.000 cavalli pronti al debutto

Porsche Taycan restyling, ritocchi al design e ricarica rapida "al freddo"

Ferrari 250 Testa Rossa Scaglietti, all'asta un esemplare da 35 milioni di euro