Il G7 dei trasporti ha deciso: non solo auto elettriche ma totale neutralità tecnologica

I 7 ministri hanno firmato un documento di 67 punti in cui si evince che le auto a motore elettrico non possono essere l’unica soluzione in chiave ambientale

di Andrea Brambilla

29.04.2024 11:26

Neutralità tecnologica. È questo quanto scaturito dopo il G7 dei trasporti organizzato a Milano l’altra settimana. In un documento di 67 punti, sottoscritto all’unanimità dai sette ministri dei trasporti, si chiarisce un tema molto semplice e che il nostro Governo ha cavalcato da tempo. Le auto spinte a motore elettrico non possono essere l’unica soluzione in chiave ambientale e che le prossime politiche degli Stati membri dovranno comprendere anche lo sviluppo di biocarburanti capaci di salvare le filiere del motore endotermico. Secondo i Ministri dei Trasporti radunati dal G7 si passa da una visione della transizione ambientale ideologica a una più pragmatica ed economicamente sostenibile.

È un cambio di strategia che certamente non vedrà contenti molti Costruttori che hanno dichiarato la morte dei motori endotermici ancora prima delle date fissate dal Parlamento Europeo. Ma cosa ha pesato su questo cambio di visione, che è del G7 e non del Parlamento Europeo, che comunque ne dovrà tenere conto, secondo i sette Ministri radunati è il rischio di un disastro economico e occupazionale, ed è stato condiviso anche da Paesi come Francia e Germania che, assieme all’Italia, rappresentano una parte importante dell’Unione europea.

Le scelte del G7 della mobilità

Nel frattempo la transizione della mobilità in Europa deve passare attraverso alcuni momenti che potrebbero stravolgere le impostazioni fino ad ora imposte. Le elezioni del nuovo Parlamento Europeo potrebbero fa rivedere molti scenari, nonostante non si possano cambiare gli impegni del Green Deal, ovvero il raggiungimento della neutralità carbonica sul territorio europeo entro il 2050 e del Fit for 55, una riduzione delle emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. E nel 2026 il Parlamento Europeo sarà chiamato ad esprimersi su una revisione delle leggi sulla transizione della mobilità per assicurarsi che ci sia un'apertura tecnologica ad altri sistemi oltre all’elettrico.

Ecco quindi che il G7 della mobilità di Milano ha già fatto un passo avanti verso questo obiettivo, il problema è che come sempre sono scelte politiche e non tanto condivise con le Case auto come auspicava nella sua lettera Luca de Meo, Presidente di ACEA, l’associazione europea dei costruttori. Vediamo come e cosa cambierà in questa transizione della mobilità.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese