Euro 7, la Commissione UE fa retromarcia: niente stretta sui motori tradizionali

Euro 7 già al tramonto? Meglio: solo una replica? La norma che avrebbe dovuto sancire una stretta decisiva, se non la fine anticipata, per lo sviluppo dei motori termici nel Vecchio Continente, pare oggetto di una profonda revisione. 

Che la renderebbe molto più tollerabile e soprattutto più fattibile per i Costruttori. Lo riporta politico.eu, autorevole fonte, sempre ben informato sulle dinamiche più delicate della UE.

Il magazine riferisce di aver preso visione della bozza del documento finale su Euro 7, che dovrebbe essere pubblicato il prossimo 9 novembre. 

Si tratterebbe di una retromarcia importante, perché gli standard di emissioni per i motori endotermici di auto e mezzi commerciali sarebbe fissata sullo stesso livello dell’Euro 6.

Una scelta dovuta al momento economico e geopolitico, molto impattante per il mercato. Ovviamente anche alle polemiche sollevate della Case, molto dubbiose in merito e timorose per le spese da affrontare per adeguare i propulsori tradizionali che nel 2025 avrebbero poi dovuto abbandonare definitamente.

Euro 7, il de profundis di Tavares

Le parole di Carlos Tavares, CEO di Stellantis pochi giorni fa al Salone di Parigi, sono state chiarissime. "So che molti non condividono questa posizione, ma credo sia una posizione di buon senso: Euro 7 va cancellato”.

Così i quattro anni di lavoro per generare Euro 7 sembra debbano passare in cavalleria.

La Commissione Europea avrebbe scelto la strada di limitare il più possibile i costi per le Case per i motori tradizionali per i prossimi anni, anche per la lasciare loro più possibilità e fondi per la transizione all’elettrico che dovrà essere definitiva nel 2035.

Potrebbe interessarti: Zipse, BMW: l'auto diverrà un affare per ricchi se solo elettrica