Restaura Maserati A6G del 1954 ma scatena l'ira dei collezionisti: “Criminale”

Restaura Maserati A6G del 1954 ma scatena l'ira dei collezionisti: “Criminale”

L’architetto Jonathan Segal ha pubblicato alcuni scatti in cui mostra il lavoro che sta realizzando sulla vettura da 2milioni di euro

di Redazione

11.04.2023 ( Aggiornata il 11.04.2023 16:55 )

Che i collezionisti nutrano per le auto classiche un’attrazione incontrollabile non è certo una novità. Anzi. Fa specie trovare un appassionato che non nutra curiosità e fame di possesso di una vettura con una storia da raccontare. L’obiettivo di (quasi) tutti è quello di prendere queste vetture e farle tornare ai fasti del passato: regalare loro, insomma, una seconda vita, mantenendone intatta la patina antica. Ma come in ogni situazione, ci sono le eccezioni: è il caso di Jonathan Segal, che sta restaurando una Maserati A6G del 1956 (che nel 2014 era stata ritrovata in un fienile in Francia, sommersa di polvere e libri) e non sta ne propriamente rispettando la storia, o almeno così dicono altri colleghi collezionisti, che hanno addirittura definito “criminale” il lavoro che Segal sta portando avanti. Vediamo perché.

La storia

La storia di questa Maserati A6G è di certo avvincente. Il modello viene presentato al Salone dell'Automobile di Parigi del 1954, e l’esemplare in questione, disegnato da Pietro Frua (con telaio 2140, poco utilizzato all’epoca) acquistato dall’imprenditore parigino Roger Baillon, che possedeva molte più auto di quante poteva in realtà permettersele. Condizione che porta la Maserati a finire in un fienile con altri 60 mezzi (tra cui una Ferrari 250 GT SWB California Spider) e poi a essere venduta all’asta molti anni dopo, una volta ritrovata, nel 2014. Maserati e Ferrari (quest’ultima venduta a oltre 16,5 milioni di euro) sono le meglio conservate di tutta la collezione. Non ci vuole molto, quindi, a ingolosire i possibili acquirenti. Tra questi c’è anche l’architetto di San Diego Jonathan Segal, che l’acquista per oltre 2milioni di euro.

Il nuovo proprietario

Viste le buone condizioni dell’auto, non ci è voluto molto per farla funzionare, ha dichiarato Segal. Qualche normale sostituzione meccanica e la Maserati è partita subito, dopo tanti anni ferma e chiusa in un fienile. La sua idea era quella di restaurarla subito, ma alcuni amici lo hanno dissuaso: per questo Segal e la sua Maserati hanno partecipato a vari eventi e concorsi. Fino a quando, sempre secondo quanto dichiarato dall’architetto, la vettura non ha dato i primi segni di cedimento. La Maserati viene quindi messa in vendita, ma all’asta di Pebble Beach tenuta da Gooding&Co nel 2021 (nonostante una stima di circa di 3 milioni di euro) nessuno ha voluto acquistarla.

Il restauro

Dopo la vendita andata male, Segal e la figlia hanno deciso di consegnare la vettura agli esperti di RX Auto, a Vancouver. A marzo 2023 l’architetto ha poi postato una foto sul suo profilo Instagram che mostra la Maserati ridotta all’osso (cioè al solo telaio). Tutto rimosso, resta solo lo scheletro. A questa immagine ne sono seguite altre, nelle quali si documenta il lavoro. E non sono mancati i commenti negativi: “Mi fa male fisicamente che questa macchina venga restaurata... distruggendo la storia!”, scrive un utente. Tra i commenti ha fatto parlare quello di Tom Hale, socio e fondatore di Morton Street Partners, società di consulenza (con galleria) che si occupa di auto da collezione come opere d'arte contemporanea ma ancora guidabili. In alcune Instagram stories, Hale ha espresso tutto il proprio disappunto per il restauro del telaio 2140, definendolo “criminale” e aggiungendo che “tutti coloro che rispettano la conservazione dovrebbero parlarne”. “Quando vediamo una chiara prova di prendere un'auto così rara e cancellarne conservazione e originalità, questa svanisce nel nulla. Siamo a un punto della storia in cui la conservazione di questi esemplari è davvero importante”.

La risposta di Segal

Le stories di Hale hanno scatenato ulteriori commenti, e c’è chi ha ipotizzato che Segal. cercasse di aumentare il valore dell’auto dopo la mancata vendita. L’architetto, allora, ha dato le sue motivazioni. Appassionato di vecchie Maserati da anni, ha dichiarato che la A6G di Baillon non era così originale come gli era stato fatto credere. Oltre ad alcune modifiche sia alla parte anteriore che a quella posteriore, Segal ipotizza anche che - a seguito di un incidente - Baillon abbia riverniciato la vettura. “Punto a migliorare la vettura e la sua storia. Stiamo cercando di renderlo corretto e di tornare esattamente a come era quando era al Salone dell’Auto”. E poi ha concluso: "Ognuno può avere la sua opinione, ma alla fine il restauro lo decide il proprietario. Ognuno deciderà quella della sua auto".

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