Assicurazioni auto con pagamento a consumo: come funzionano le “Pay per use”

Assicurazioni auto con pagamento a consumo: come funzionano le “Pay per use”

In un Paese, il nostro, in cui le assicurazioni hanno un costo tra i più alti d’Europa vediamo come fare per risparmiare il più possibile sul costo della RC Auto

di Pasquale Di Santillo

24.04.2023 18:20

Automobilisti d’Italia state concentrati. Che lo sviluppo della mobilità e della tecnologia, forse, nel tempo, qualche progresso positivo per le tasche di chi guida riuscirà a introdurlo. Anzi, diciamo la verità, uno lo sta già portando. Lentamente, perché come tutte le rivoluzioni ha bisogno di tempo per essere compresa e attecchire veramente nel tessuto sociale alla stregua di abitudini radicate ormai da generazioni. Per questo ho deciso di dedicare il terzo intervento del sottoscritto “AUTOmobilista confuso” a un tema molto delicato, dove la confusione regna sovrana ma dove qualche spiraglio di innovazione regala la speranza - sempre da verificare - per una consistente riduzione della confusione e, me lo auguro, degli esborsi di noi tutti viaggiatori per forza, quando non per caso.

Parliamo delle assicurazioni auto che prevedono un pagamento a consumo, cioè in base ai chilometri realmente percorsi. Una maniera intelligente per andare incontro alle esigenze dei consumatori e magari cercare di recuperare quei circa 3 milioni di italiani che ancora circolano per le nostre strade privi di assicurazione Rc Auto (dati Ivass) e che quindi finiscono di pesare ancora di più sui portafogli degli automobilisti onesti costretti a pagare per il fondo di solidarietà che indennizza le vittime, altrimenti senza copertura, dei pirati della strada e appunto di chi guida senza assicurazione. Un’ulteriore penalizzazione in un Paese, il nostro, dove le assicurazioni hanno un costo tra i più alti d’Europa (come premio medio e costo medio dei sinistri), nonostante il calo del 30% degli stessi premi nominali registrato nell’ultimo decennio grazie alla maggiore concorrenza, alla riduzione delle frodi, alle nuove normative sul risarcimento e all’introduzione della “scatola nera”.

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Come funzionano

Ma come funzionano le cosiddette assicurazioni “Pay per use”, quelle appunto per cui si paga la polizza solo per l’uso, per il consumo? Si tratta, in sostanza, di tariffe personalizzate con un costo proporzionale al numero di chilometri che si stima di percorrere nel corso dell’anno. Numero di chilometri che secondo le ultime indagini sta diventando mediamente sempre più basso in virtù anche della diffusione in rapida crescita della mobilità condivisa, come dell’utilizzo di monopattini elettrici, o scooter e bici a noleggio. Senza dimenticare gli automobilisti in età avanzata che tendono a utilizzare l’auto solo una-due volte a settimana.

Già, ma come stabilire la fascia di chilometri l’anno per cui diventa conveniente accedere a una assicurazione “Pay per use”, a consumo? Secondo analisi approfondite il range chilometrico consigliato per scegliere un prodotto del genere è tra i 5.000 e i 10.000 chilometri massimo all’anno, dopo diventa molto meno conveniente. La struttura di queste tariffe innovative per l’Rc Auto prevede una quota fissa di premio - a garanzia della polizza - con una quota variabile misurata appunto in base alla previsione dei chilometri. Per verificare la bontà delle previsioni di percorrenza chilometrica, le compagnie assicurative forniscono al cliente un dispositivo da installare sul veicolo, una sorta di “scatola nera” bis con tanto di valore legale in caso di sinistri e complicazione varie, che registra gli effettivi chilometri effettuati con la propria auto.

Tra le varie opzioni che si possono trovare sul mercato, c’è chi come nel caso dell’app di Unipol “BeRebel”, oltre al premio  fisso, calcola mensilmente se il chilometraggio effettuato sia in linea con quello previsionale e poi calcola un conguaglio. Oppure, in un’opzione ancora più avanzata, offerta da Assigeco con “Datafolio” che si paga (sempre tramite un’app che fa tutti i calcoli) soltanto quando il proprietario del veicolo è su strada. Infine, la stessa Porsche ha ideato la “Porsche Car PolicyFlex, con canone mensile e premio supplementare a ogni chilometro percorso, ma senza alcun pagamento anticipato visto che la fatturazione è prevista a fine mese e concede anche la possibilità di disdire la polizza sempre su base mensile.

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Come scegliere

Ma in attesa che questa nuova forma di assicurazione prenda davvero piede nel nostro Paese, quali sono le scelte che un consumatore può fare rapidamente per ridurre il salasso assicurativo? La lista non è lunghissima, seguiteci, senza dimenticare   che secondo un ricerca del 2022 il prezzo medio per l’assicurazione auto, offerto dalle 40 compagnie operative in Italia, è di 353 euro l’anno, in calo del 2,1% su base annua, del 27,7% (-135 euro) rispetto a 8 anni fa. Tornando ai consigli, cambiare assicurazione infatti può essere vantaggioso, perché le offerte sono tante e variegate. Poi bisogna scegliere con molta cura quali servizi includere nella polizza, dal carro attrezzi, alla scatola nera per finire al Gps. Se inserite solo quelli che realmente ritenete utili alle vostre esigenze riuscirete a far abbassare di molto il premio annuale.

Altro strumento decisivo è la Legge Bersani che riesce a far acquisire a un veicolo appena acquistato direttamente la classe di merito di un’altra auto dello stesso nucleo familiare. Si può godere di questa legge se il veicolo che devi assicurare ha una classe di merito inferiore a quello già assicurato. E l’accesso alle agevolazioni previste dalla Legge Bersani è possibile solo in questi casi: a) se il proprietario dell’auto da assicurare e quello dell’auto già assicurata coincidono; b) se il proprietario dell’auto da assicurare è un familiare convivente, risultante nello stato di famiglia del proprietario dell’auto già assicurata; c) se due veicoli sono intestati alla stessa persona fisica, è possibile unificare la classe di merito, ciò non vale per le aziende.

Altro trucco risparmia assicurazioni è la scelta della durata del pagamento. Se si salda l’importo rateizzando a tre o a sei mesi si paga infatti un 7% in più rispetto al pagamento in un’unica soluzione annuale che alla fine era e resta quella più conveniente. Infine, si può decidere di stipulare una polizza con una compagnia diretta, cioè di quelle che operano solo online e che nonostante abbiano provveduto ad eliminare il contatto fisico con il cliente (per risparmiare i costi di gestione) garantiscono qualità e professionalità, in quanto solitamente appartenenti a grandi gruppi. Automobilisti, è evidente che non ci si può distrarre un attimo, quindi continuate a rimanere concentrati, che la confusione proviamo a limitarla insieme. 

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