L'editoriale del Direttore: La Vecchia Europa schiacciata tra Cina e USA

La guerra dei prezzi che ha intrapreso Elon Musk ha sicuramente messo i Costruttori europei in una situazione ancora più difficile di quanto non lo fossero già in precedenza. In pratica, ora sono aggrediti su due fronti: di fatto, sono accerchiati. Da una parte, i produttori cinesi che stanno per arrivare in Europa, come vi raccontiamo nel servizio sul Salone di Shanghai, con vetture interessanti e forse a prezzi competitivi. Dall’altra, il Costruttore americano che continua ad abbassare i prezzi delle sue auto, scontentando chi le ha pagate di più, ma al contempo aumentandone le vendite e posizionandosi al primo posto tra le vetture BEV più vendute in Europa (a marzo superate le 40mila unità). Ecco quindi che i Costruttori tradizionali si trovano a un bivio: abbassare i prezzi, cercando così di continuare a mantenere una quota di mercato, oppure non abbassarli ma rischiare di vendere meno auto e soprattutto non confermare gli obiettivi dichiarati e quindi mettere in pericolo il margine operativo e il cash flow. Una scelta certamente non facile per molti produttori del Vecchio Continente, ma non solo.

Inoltre, se a oggi le vetture con motore endotermico hanno ancora il vantaggio del prezzo più basso di circa il 20-30% rispetto alle omologhe elettriche, a breve si rischia di avere un pareggio. Da una recente analisi dell’International Energy Agency, IEA (l’Agenzia Internazionale dell’Energia) che ha sede a Parigi, i prezzi delle citycar o dei modelli più piccoli a batteria scenderanno per competere con quelli delle auto con motore endotermico in Europa nel 2025/26. "Per le auto più grandi, Suv e berline premium, è probabile che la parità di acquisto arrivi più tardi, probabilmente nel 2030", secondo quanto dichiarato da Timar Guell, responsabile della politica energetica della IEA. Questo perché le previsioni delle vendite di veicoli BEV quest’anno, a livello globale, aumenteranno del 35% raggiungendo i 14 milioni, che rappresenta il 18% del mercato delle autovetture, rispetto a solo il 4% nel 2020.

Inoltre, il mercato cinese, dalle stime dell’IEA sui veicoli elettrici, rappresenta la metà dei veicoli elettrificati su strada in tutto il mondo, comprese le auto completamente elettriche e le ibride plug-in, con il 60% delle vendite mondiali di veicoli elettrici del 2022. Infatti, come ha dichiarato Guell, la Cina è anche il Paese dove si è registrato l’avvicinamento dei prezzi tra veicoli elettrici più piccoli a quelli equivalenti con motore endotermico. L’altro fattore che ha fatto modificare le previsioni all’IEA riguarda la decisione, da parte dell’Environmental Protection Agency (l’agenzia di Protezione dell’Ambiente negli Stati Uniti), di imporre a livello federale nuovi standard per le emissioni dei veicoli che promuoverebbe in pratica quasi solo auto elettriche. A cui si aggiunge l’Inflation Reduction Act, che sostiene l’industria verde USA come la realizzazione di Gigafactory attraendo molti Costruttori europei e sovvenzionando l’acquisto di veicoli elettrici. Purtroppo, il Parlamento Europeo si conferma inadeguato a proporre soluzioni valide in grado di difendere le nostre industrie. Anche il progetto UE sulla realizzazione di fabbriche di semiconduttori, il Chips Act, un investimento di 43 miliardi di euro per produrre il 20% del fabbisogno, non decolla anche a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia.

Cerchi un'auto usata? Consulta il nostro listino