Ferrari, per guardare il film sulla vita di Enzo serviranno stomaci forti

Ferrari, per guardare il film sulla vita di Enzo serviranno stomaci forti

La pellicola diretta da Michael Mann proporrà alcuni tragici incidenti avvenuti negli anni '50, senza esimersi dal mostrare corpi mozzati o teste decapitate

di Redazione

25.08.2023 ( Aggiornata il 25.08.2023 12:07 )

Non è più un mistero che la vita di Enzo Ferrari verrà raccontata in un film diretto dal noto regista Michael Mann e in cui il patron del Cavallino verrà interpretato dal candidato agli Oscar Adam Driver. Il film, Ferrari, uscirà nelle sale statunitensi il 25 dicembre 2023, e in una recente intervista al magazine Variety, Mann ha rivelato che il film non risparmierà alcun dettaglio, nemmeno le più raccapriccianti tragedie automobilistiche.

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I dolori di Enzo Ferrari

Mann ha infatti rivelato che il film si svolgerà nell'estate del 1957, molto difficile dal punto di vista emotivo per Enzo Ferrari. La sua azienda è in difficoltà, i suoi piloti continuano a morire in pista e sua moglie Laura Garello, all'epoca direttore finanziario della Ferrari, non sa che il marito sta nascondendo un figlio avuto con la sua amante. Inoltre, come se non bastasse, Enzo è ancora scosso dalla morte del giovane figlio Dino, avvenuta l'anno precedente. La sua unica speranza è il successo nella Mille Miglia.
Per ricreare almeno uno degli incidenti mortali descritti nel film, il team di produzione ha analizzato attentamente i filmati del disastro di Le Mans del 1955, il più grande incidente automobilistico della storia, con 84 morti e 120 feriti, e ha ricevuto informazioni da uno dei testimoni della tragedia di Guidizzolo, avvenuta il 12 maggio '57 alla Mille Miglia, in cui persero la vita i piloti della Ferrari De Portago e Nelson, oltre a 9 spettatori, tra cui 5 bambini. Secondo quanto trapelato, il film non si esime dal mostrare le macabre conseguenze: si parla persino di corpi mozzati e torsi decapitati.

Mann ha inoltre spiegato che il film è stato in pre-produzione per più di tre decenni, e che decise di realizzarlo quando da giovane rimase affascinato da una 275 GTB. Il regista nativo di Chicago ha a lungo ritenuto che il film fosse costoso e che difficilmente avrebbe potuto interessare il pubblico americano, ma la F.1 che inizia ad affermarsi sempre più negli Stati Uniti e il successo al botteghino del film di James Mangold Le Mans '66 - La grande sfida hanno spianato la strada. Non resta che attendere dicembre.

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