Cos’hanno in comune la nuova Ferrari Purosangue di Piero Ferrari e la 400 Superamerica del padre Enzo? Il Verde Dora, una tonalità di certo inusuale ma viva nei ricordi di Piero, che per personalizzare la sua auto (la prima a Marchio Cavallino Rampante ad avere le porte posteriori) ha scelto proprio il colore della vettura che il padre ha tenuto con sé dal 1961 al 1962. Vettura che si distingueva dai modelli di serie per numerosi dettagli, come il design delle sospensioni anteriori e posteriori. E pure il motore, il V12 da 340 CV progettato da Gioachino Colombo con una cilindrata di quasi 4.000 cc, aveva alcune differenze, oltre al diverso gruppo cambio differenziale.

Purosangu e 400, similitudini e dettagli

Tra le similitudini tra la 400 Superamerica dell’epoca e la Purosangue di oggi c’è anche la volontà di differenziarsi dalle altre supersportive, rompendo la tradizione. Nonostante sia atipico, il Verde Dora è ancora un colore contemporaneo, che ben si sposa con le linee della Purosangue (nel percorso di personalizzazione, Piero Ferrari si è affidato ai designer del programma Tailor Made). Si aggiungono il tetto in carbonio, che sostituisce il classico tetto panoramico in vetro, e gli speciali cerchi forgiati con trattamento diamantato, in tinta opaca Winter Grey.

Ancora similitudini con la 400 Superamerica nell’abitacolo, dove si trova la pelle marrone Jade, in questo caso arricchita dagli inserti in fibra di carbonio del cruscotto e della fascia, con bordi in rame. Piero Ferrari ha poi voluto lasciare le fiancate della Purosangue senza i tradizionali stemmi del Marchio: un modello unico, ma allo stesso tempo inconfondibilmente Ferrari. Questa Purosangue rappresenta anche l’occasione per lanciare il nuovo concept Couture Selection, all’interno del programma Tailor Made: ogni nuovo modello avrà una Couture Selection fatta su misura, per un prodotto sempre più esclusivo e cucito addosso al nuovo proprietario.

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