Autovelox da record in Italia, Codacons: "Non servano per fare cassa"

L'associazione per la tutela dei consumatori condanna le azioni di "Fleximan", ma avverte: "Autovelox non vengano usati per fare cassa sulla pelle dei cittadini"

di Redazione

25.01.2024 ( Aggiornata il 25.01.2024 08:31 )

Il tema degli autovelox nelle ultime settimane è prepotentemente salito alla ribalta a causa delle azioni di Fleximan, il misterioso individuo che ormai da oltre un mese abbatte i rilevatori di velocità. Gesti unanimemente condannati dalle istituzioni ma che hanno ricevuto il plauso di molti automobilisti, e invitato tutti a fare una riflessione sul tema dei limiti di velocità e delle sanzioni a essi collegate. Non ultimo il Codacons, con un comunicato, ha posto l'attenzione sull'elevatissimo numero di autovelox presenti in Italia e sul loro abuso da parte di alcune amministrazioni.

L'obiettivo pimario degli autovelox è quello di dissuadere gli automobilisti dal procedere a velocità eccessiva, evitando situazioni di potenziale pericolo. Ma è sempre così? In Italia, stando alle ultime stime riportate dal Codacons, sono attivi ben 11.130 rilevatori per la velocità. Si tratta di un valore record, superiore a quello di tutti i maggiori Paesi europei come Gran Bretagna (circa 7.700), Germania (oltre 4.700), Francia (3.780). Stando ai dati ufficiali del Ministero dell'Interno, nel solo 2022 le principali 20 città italiane hanno incassato, tramite questi dispositivi, quasi 76 milioni di euro, con una crescita del 61,7% rispetto all'anno precedente.

Autovelox abbattuti, c'è il video che mostra tutto

Autovelox in Italia, tanti squilibri

Andando ad analizzare le singole città, quella che ha i maggiori incassi da autovelox è Firenze, con ben 23,2 milioni di euro. Seguono Milano (quasi 13 milioni) e Genova (10,7 milioni), mentre Roma è appena fuori dal podio con 6,1 milioni. Tra le città con gli incassi minori spicca invece Napoli, con appena 18.700 euro nel 2022. C'è poi una lunga lista Comuni più piccoli ma comunque capaci di incassare cifre milionarie grazie ai dispositivi di rilevamento della velocità sparsi sul loro territorio.

Il quadro che esce da questa analisi è quello di uno squilibrio tra aree scarsamente presidiate e altre invece in cui gli autovelox sono numerosissimi. Uno scenario che la controversa figura di Fleximan ha contribuito a riportare all'ordine del giorno.

“Quanto sta accadendo in questi giorni in Italia sul fronte degli autovelox attesta l’esasperazione dei cittadini che si sentono tartassati e braccati dalle multe stradali e dal moltiplicarsi delle postazioni per il controllo della velocità, ma non condividiamo atti di illegalità come quelli di chi distrugge e smantella gli autovelox – ha spiegato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Chi supera i limiti di velocità, mettendo a rischio la propria vita e quella altrui, va sanzionato con la massima severità, ma i comuni, dal canto loro, devono perseguire la sicurezza stradale e garantire l’incolumità degli automobilisti attraverso un uso più accorto degli autovelox, troppo spesso installati al solo scopo di far cassa e utilizzare i cittadini come bancomat ha concluso Rienzi.

Assisteremo a una inversione tendenza che ridurrà il numero degli autovelox nei prossimi anni e di conseguenza i loro incassi per le amministrazioni, o questo strumento continuerà a diffondersi sempre di più sulle strade italiane? Impossibile fare previsioni, ma quel che è certo è che questo argomento susciterà ancora molti dibattiti.

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