Sciopero benzinai, gli impianti aperti e tutto quello che c'è da sapere

Sciopero benzinai, gli impianti aperti e tutto quello che c'è da sapere© LaPresse

Rete stradale urbana ed extraurbana, autostrade, orari, distributori in servizio: ecco tutte le informazioni sull'agitazione in programma fino al 26 gennaio

di Redazione

25.01.2023 ( Aggiornata il 25.01.2023 10:08 )

Dalle 19 del 24 gennaio e per le successive 48 ore, fino quindi alle 19 del 26 gennaio, è attivo in tutta Italia lo sciopero dei benzinai, programmato in seguito all'infinita querelle legata al rialzo dei prezzi del carburante e al non rinnovato taglio delle accise.

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I gestori dei distributori si sono fermati a partire, come accennato, dalle 19 del 24 gennaio e proseguiranno fino alle 19 di giovedì 26 nella viabilità ordinaria, quindi aree urbana ed extraurbane. Sulla rete autostradale invece lo sciopero è iniziato dalle 22 del 24 gennaio e proseguirà fino alle 22 di giovedì. Per gli automobilisti comunque ci sono dei servizi minimi garantiti, come previsto dal codice di autoregolamentazione della commissione per lo sciopero nei pubblici servizi. In particolare sulla viabilità ordinaria (in città e nelle aree extraurbane) è garantita l'apertura del 12,5% dei distributori, mentre sulla rete autostradale è assicurata l'apertura di un'area di servizio ogni 100 km.

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La FEGICA (Federazione Italia Gestori Carburanti e Affini) ricorda che chi sciopera chiude tutto, anche le pompe self service, mentre chi tiene aperto garantisce tutti i servizi normalmente offerti. "Il governo - dichiarano dalla Federazione - aumenta i prezzi della benzina con interventi sulle accise ma ha scaricato le responsabilità sui benzinai definendoli speculatori. E questo anche dopo che è stato appurato da "Mister prezzi" che il comportamento dei benzinai è in linea con i movimenti delle accise". I gestori affermano quindi che "prima vogliamo ristabilire la verità e poi vogliamo avere un governo che faccia il governo e cioè che intervenga sui problemi endemici di questo settore che ne ha anche sul piano della legalità: basti pensare che 13 miliardi di euro l'anno vengono evasi dalla piccola criminalità, visto che 7.000 impianti sono nelle mani della mafia e il 30% carburanti venduti in Italia è clandestino".

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