Auto Speed Date: Abbiamo pochi soldi, spendiamoli bene per la transizione delle mobilità

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Fa bene il nostro Governo a sollevare dei dubbi sulla scelta della Commissione Europea di vietare la vendita di vetture con motori endotermici dal 2035?

di Andrea Brambilla

27.02.2023 ( Aggiornata il 27.02.2023 12:28 )

Fa bene il nostro Governo a sollevare dei dubbi sulla scelta della Commissione Europea di vietare la vendita di vetture con motori endotermici dal 2035? Fatto salvo il principi che dobbiamo andare verso una neutralità climatica, un obbiettivo sacrosanto ritengo che sarebbe corretto prendere in considerazione soluzioni parallele all’elettrico. In questo momento e soprattutto in questo periodo economicamente e socialmente così difficile imporre uno sforzo che rischia di creare una discriminazione tra i cittadini europei è pericoloso. E’ indubbio che ci sono stati dove l’imposizione dell’elettrico ha funzionato e altri, come l’Italia, è più difficile. Infatti ci sono stati dove ci sono realtà produttive e altri dove l’industrializzazione è limitata e i cittadini vivono prevalentemente di altri servizi. Stati dove la densità della popolazione è massima, altri dove la densità è decisamente diversa. Paesi dove storia, cultura e monumenti creano giustamente dei limiti e altri dove è più semplice installare punti di ricarica.

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Ritengo quindi corretto che il nostro Governo chieda delle alternative per raggiungere questa neutralità climatica, soprattutto perché queste alternative ci sono e si possono già mettere in pratica oggi e probabilmente avrebbero quasi effetto immediato. Se in Italia il nostro parco circolante sta invecchiando rapidamente, siamo arrivati a più di 12 anni, il motivo è perché molte persone non possono oggi permettersi di cambiare la loro vettura e non per una elettrica, che mediamente costa 10 mila euro più di una endotermica, ma nemmeno per una usata.

Quindi ad oggi sarebbe certamente meglio, come chiede il Governo, avere altre soluzioni per avvicinarci a questa neutralità tecnologica e non solamente quella elettrica, che comunque non deve essere abbandonata, al netto della problematica relativa alla produzione delle batterie che avviene con materiali che non sono presenti in Europa e ci metterebbero alla mercé della Cina. La tecnologia ci offre oggi delle soluzioni come i biocarburanti e gli eFuel che potrebbero essere impiegati sulle nostre auto endotermiche da subito con il risultato di abbattere dal 60 al 90 % la CO2. Nel frattempo, forse, le auto elettriche scemderebbero di prezzo e in Italia riusciremmo ad installare quelle 21.000 colonnine che auspica l’associazione UNRAE. Fare una forte incentivazione verso la rottamazione della auto immatricolate pre Euro 5 aiuterebbe moltissimo. Si potrebbero indirizzare in questa operazione gli oltre 177 milioni per le auto elettriche e i 217 milioni delle fascia da 21 a 60 gr Co2/km avanzati ad oggi dagli incentivi del Governo. Abbiamo già pochi soldi…spendiamoli bene!

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