Nissan GT-R: la sua storia

Nissan GT-R: la sua storia

Ha lasciato il segno sull’asfalto sia su strada che in pista, dalla Skyline alla versione dei giorni nostri. Spegne 50 candeline l’iconica sportiva giapponese: ripercorriamo la sua evoluzione

di Redazione

24.04.2019 ( Aggiornata il 24.04.2019 15:29 )

Servono 16 anni per il grande ritorno. E che ritorno. La Nissan ha bisogno di un’auto nuova da far correre all’All Japan Touring Car, la competizione giapponese per le vetture turismo. E così arriva la GT-R R32.

Considerata da molti addetti ai lavori come l’auto di punta giapponese degli anni Novanta, la R32 stupisce tutti. Diverso il look, diversa l’aerodinamica, diverso il motore: ancora un 6 cilindri, stavolta però bialbero 2.6 RB26DETT, 276 CV di potenza e 361 Nm di coppia.

Che poi, la faccenda dei cavalli non è ben definita. Un accordo ufficioso tra le diverse Case infatti imponeva di non superare i 280 come potenza massima. In realtà, i 276 della R32 erano solo dichiarati, poiché in pista riusciva a raggiungere quota 330.

Risultati? Un dominio totale nelle corse automobilistiche, dagli ’80 ai ’90. E un soprannome, “Godzilla”, affibbiatole dagli americani, anche loro rimasti inevitabilmente affascinati. Anche lì, negli USA, arrivano in seguito le R32 versione stradale, le cosiddette “Group A Evolution”, distinguibili per l’unica colorazione in grigio, e la V-Spec (Victory Specification), che vantava un impianto frenante sportivo.

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