Ineos Grenadier, al volante del nuovo fuoristrada duro e puro

Ineos Grenadier, al volante del nuovo fuoristrada duro e puro

Arriva in agosto sul mercato un Suv che ha l’intenzione di sfidare i marchi più blasonati. Lo fa con una robusta dose di tecnologia, ricordando però il vecchio Defender. L’idea è del miliardario inglese Jim Ratcliffe, che con la sua Ineos è anche il primo produttore di idrogeno in Europa

di Lodovico Basalù

23.02.2022 14:45

Un fuoristrada duro e puro. Realizzato con i migliori componenti presenti sul mercato. Ad Hambach, in Francia, cittadina molto vicino alla Germania e al Lussemburgo, sta concretizzandosi un miracolo già annunciato da tempo. Ovvero mettere in produzione e sfidare i Suv a cinque stelle più gettonati, almeno da chi può permetterseli. Si chiama Grenadier, l’ha voluto il miliardario inglese Jim Ratcliffe, 69 anni, proprietario del colosso chimico britannico Ineos e primo produttore di idrogeno in Europa.

Tra l’altro va notato che il nome di questo Suv è stato preso da un antico Pub londinese, vicinissimo a Buckingham Palace e frequentato abitualmente dallo stesso Ratcliffe, un patito del vecchio e indimenticato Defender. E il Grenadier ricorda maliziosamente certi ritratti di quella che è tuttora una icona del passato in casa Land Rover, tanto da scatenare anche strascichi giudiziari finiti male per la stessa. Lo stesso Ratcliffe ha anche rilevato dalla Mercedes l’intera produzione delle Smart elettriche, che nascono nello stesso stabilimento di Hambach, con oltre 1.000 dipendenti. Insomma non parliamo di scommesse avventate. Tanto che la linea di produzione è già attiva, con i primi esemplari del Grenadier che saranno disponibili in Italia, da agosto, a partire da 66.000 euro.

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Ineos Grenadier, il fuoristrada in azione

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Il fuoristrada duro e puro, che si ispira alle icone del segmento delle off-road, è in arrivo anche sul mercato italiano

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Ineos Grenadier, fuoristrada pronto a tutto

I motori non sono, al contrario di quello che si potrebbe pensare, dei Mercedes, ma dei 6 cilindri BMW, benzina e Diesel, di 3.0 litri, rispettivamente con 285 e 245 cv. La politica è stata quella di aggiudicarsi ciò che di meglio c’era sul mercato, come dimostrano ad esempio i sedili Recaro o gli assali rigidi di ultima generazione prodotti dalla Carraro. Per non parlare della collaborazione dell’austriaca Magna Steyr, che il suo apporto lo ha dato al Mercedes Classe G. Per il cambio si è optato per un ZF a 8 rapporti con trazione integrale permanente che prevede il differenziale centrale meccanico e l’anteriore e posteriore a controllo elettronico. Gli angoli di attacco (35,5°) e di uscita (36,1°) lasciano capire le intenzioni del Grenadier.

Il primo test è stato effettuato su un percorso alla Indiana Jones, con situazioni che mai il normale acquirente di questo vero e proprio “bestione” troverà a o cercherà. Insomma un fuoristrada duro e puro, che non passa certamente inosservato e non solo per i suoi quasi 5 metri di lunghezza. Ma perché vuole essere un’alternativa ai soliti Audi, BMW, Mercedes, Land Rover, con una previsione di vendita di 25.000 esemplari all’anno. Non sono previste versione ibride e nemmeno elettriche. Piuttosto Ratcliffe crede, non a caso, in un futuro a idrogeno.

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