Hertz avvia la procedura di fallimento in USA e Canada

Hertz avvia la procedura di fallimento in USA e Canada

Il coronavirus si abbatte sul gigante dell'autonoleggio con 102 anni di storia alle spalle. La società ha presentato istanza di fallimento e si avvale del "Capitolo 11" per ristrutturare il debito ed evitare la liquidazione

di Michele Salvatore

25.05.2020 11:33

Come la crisi economica provocata dal coronavirus stia trascinando nel baratro tutta la filiera del settore automotive, lo stiamo raccontando a gran voce sullo speciale Ripartiamo in edicola e sul web.

La pandemia non ha solo messo in ginocchio Case e rete delle concessionarie, la stretta alla circolazione delle persone ha sferrato un duro colpo al settore del noleggio a breve, medio e lungo periodo, come denunciato dal presidente dell’ANIASA Archiapatti, nell’intervista che ci ha rilasciato pochi giorni fa.

Se la situazione in Italia è disperata, con un calo del 97% registrato in aprile, dall’altro capo dell’oceano è anche peggiore. Uno dei colossi mondiali del settore, la società Hertz, fondata nel 1918, ha presentato in USA e Canada istanza di fallimento.

"L’impatto del COVID-19 sulla domanda degli spostamenti è stato improvviso ed enorme, e ha causato un brusco declino delle entrate dell’azienda e delle prenotazioni future. Sono state adottate misure immediate per dare priorità alla salute e alla sicurezza dei propri impiegati e clienti ed eliminate tutte le spese non essenziali" si legge nella nota rilasciata dal gruppo.

Auto Focus con Massimiliano Archiapatti (Aniasa)

Auto Focus con Massimiliano Archiapatti (Aniasa)

L'ospite del direttore Andrea Brambilla e del vide direttore Pasquale Di Santillo, per questa puntata di Auto Focus è Massimiliano Archiapatti, il presidente dell'associazione che raccoglie gli operatori del settore Nnoleggi a breve e lungo termine e servizi automobilistici. Ecco cosa ci ha raccontato sulla situazione attuale, cosa si rischia viste le falle del Decreto Rilancio e quali sono le soluzioni per uscire dalla crisi.

Guarda il video

L’istanza di fallimento non significa serrata totale. La società si è avvalsa del “Capitolo 11”, la norma della legge fallimentare degli USA che permette alle società di ristrutturare i dissesti finanziari, la nostra amministrazione controllata. Solo in caso di mancato accordo con i creditori, la via del “Capitolo 7”, il fallimento vero e proprio con la messa in liquidazione dell’azienda, sarà inevitabile.

Hertz era in difficoltà già da tempo, avendo accumulato negli ultimi anni debiti per 17 miliardi, ma i segnali di ripresa sono stati spazzati via dalla tempesta perfetta della pandemia, che ha paralizzato i viaggi, svalutato il valore della flotta e di conseguenza azzerato i ricavi.

Il fallimento non riguarda le attività in Europa, Australia e Nuova Zelanda, ma il segnale arrivato dall’altra sponda dell’Atlantico è un campanello d’allarme dal rumore assordante.

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