Mazda Epic Drive 2024, con CX-60 tra le meraviglie del Marocco

Oltre 1000 km partendo da Marrakech e attraversando scenari mozzafiato: dal passo Tizi n'Test alle Gole di Dades, con numerosi percorsi non asfaltati

di Gianluca Guglielmotti

24.04.2024 16:05

Giorno 2: le Gole di Dades

È l’alba: con in sottofondo il canto degli uccelli e l'incessante gracidio delle rane che popolano le pozze d’acqua dell’oasi sottostante, ci prepariamo per partire. La giornata, seppur spettacolare, sarà dura: ci vogliono oltre 12 ore per tornare a Marrakech passando per le Gorges du Dadès, le Gole di Dades. Situato fra l’Alto Atlante e il massiccio del Jbel Saghro, il fiume Dades si snoda per la prima metà del suo corso lungo quattro serie di gole. Queste, composte da marna, arenaria e calcare, sono state “scolpite” dal fiume stesso decine di milioni di anni fa.

Percorriamo a passo sostenuto, ma sempre senza esagerare, la pericolosa R704, vero e proprio "serpente" fatto di asfalto e rocce che corre tra le gole regalando uno spettacolo unico. Il Suv nipponico dimostra inaspettata agilità, confermando la proverbiale filosofia Jinba ittai, che simboleggia il legame tra cavaliere e cavallo: nonostante il baricentro alto, la vettura risulta rapida e precisa nei cambi di direzione, oltre a garantire eccezionale stabilità in curva. Aspetto supportato dall'innovativa tecnologia KPC (Kinematic Posture Control) la quale, frenando lievemente la ruota posteriore interna, riduce il rollio mantenendo la vettura incollata al suolo.

Il propulsore, poi, spinge forte senza eccedere nei consumi. In realtà, sorprende come un sei cilindri da ben 3,3 litri - in barba al downsizing imperante - riesca a percorrere oltre 15 km con un litro di gasolio a quei ritmi. Perdipiù con un'auto dalla massa di poco inferiore alle 2 tonnellate. Il secondo tratto della R704 mette a dura prova la CX-60: il fondo è un insidioso mix di terra, polvere e sassi appuntiti (molti dei colleghi, infatti, hanno forato gli pneumatici dovendo attendere il team Mazda per la sostituzione). Ma noi non ci fermiamo. Superate le Gorges, dopo aver ammirato il panorama da quasi 3.000 metri di altezza, proseguiamo il viaggio di ritorno a Marrakech. 

Rientro a Marrakech

L'avventura continua in direzione nord, passando per Tinghir, Midelt e Beni-Mellal. Nei piccoli villaggi poche persone: i numerosi bambini in strada salutano all'arrivo dell'imponente Suv, le attività commerciali espongono le merci più disparate, tra cui interi animali scuoiati lasciati al sole con noncuranza. Si susseguono paesaggi eterogenei, da quelli semi-desertici caratterizzati da pianure brulle a panorami verdeggianti che ricordano, a tratti, quelli della nostra Sardegna. Più avanti, verso Beni-Mellal, compaiono ai lati della strada addirittura delle conifere.

Proseguiamo verso la tappa finale: ci aspetta un lungo - e piuttosto noioso, rispetto al resto dell'esperienza - sforzo finale fatto di strade extraurbane con limite massimo fissato a 80 km/h. Nessun problema, il cruise control adattivo (ACC) con mantenimento attivo di corsia e centraggio (guida seimautonoma), ci riporta nella ricca Marrakech in totale relax. Giungiamo davanti all'hotel stanchi, ma felici. Un grazie a Mazda per questa "epica" esperienza, che speriamo di ripetere presto in qualche altra parte del mondo.

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Mazda Epic Drive 2024

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