Le cosiddette ammiraglie, cioé quelle berline tre volumi che sforano i cinque metri di lunghezza e che si pongono al top della gamma, hanno due tipi di clienti: quelli che guidano e quelli che si fanno trasportare seduti dietro.Chi appartiene a quest’ultima categoria può continuare tranquillamente ad acquistare la BMW Serie 7, oppure l’Audi A8 o la Mercedes Classe S. Ma se siete fra quelli che desiderano ancora guidarsela, l’ammiraglia, allora non ci sono scuse: una BMW 6 Gran Coupé, ma anche una A7 Sportback o una Mercedes CLS, sono decisamente meglio.Abbiamo volutamente citato due volte il solito trittico delle tedesche perché questi sono i fatti. Da quando Mercedes si è inventata la berlina-coupé, con la prima CLS già nel lontano 2004, il segmento di ferro delle ammiraglie ha iniziato a scricchiolare. Perché i clienti hanno capito che con una di queste quattro porte dall’aspetto dinamico, l’unico sacrificio rispetto alla tre volumi classica è soltanto qualche difficoltà in più in fase d’accesso ai sedili posteriori, proprio per via dell’andamento discendente del padiglione.Ma del resto, non ci sono paragoni: a parità di confort, dotazioni e spazio interno una berlina- coupé non ha quasi niente da invidiare a una ammiraglia. E in più, la berlina-coupé offre un design decisamente più dinamico che spesso corrisponde a un comportamento stradale che va di pari passo con lo stile, senza considerare poi che il listino è quasi sempre inferiore alla rispettiva ammiraglia con pari motorizzazione. Pertanto, i costruttori tedeschi hanno deciso di picchiare duro verso questa direzione, anche perché le tre volumi classiche hanno trovato nuova vita nei mercati emergenti come la Cina, dove sono richiestissime specie in versione a passo allungato.Questo preambolo per dire che anche nel caso di BMW, l’ultima arrivata fra le berline sportive, a nostro avviso vale più una 6 Gran Coupé rispetto alla Serie 7, sempre che apparteniate alla categoria dei guidatori e non dei “trasportati”. Con un passo più lungo di 113 mm rispetto alle Serie 6 Coupé e Cabrio, la Gran Coupé riesce infatti ad offrire uno spazio più che adeguato ai passeggeri posteriori senza perdere slancio sotto profilo del design, che al pari delle sorelle a due porte continua ad essere dinamico, equilibrato ed estremamente accattivante.

Se siete preoccupati per le valigie, è vero che la Serie 6 offre qualche litro in meno di volume rispetto alla 7 (460 contro 500 litri), ma sulla Gran Coupé c’è la possibilità di reclinare gli schienali posteriori per salire a 1235 litri di volume. Ancora, l’altro vantaggio è certamente rappresentato dal piacere di guida.Per carità, non che questa BMW sia una Lotus, in termini di leggerezza e dimensioni, perché parliamo pur sempre di 5 metri per 2 tonnellate. Ma il bilanciamento e la taratura delle sospensioni rendono la Gran Coupé decisamente più performante e piacevole rispetto a una Serie 7, senza tra l’altro perdere quasi nulla in termini di confort. Nella fattispecie di questa versione, che è la top di gamma, la motorizzazione non sarà certamente la più gettonata visti i tempi che corrono: parliamo della 650xi con il V8 4.4 biturbo a benzina e la trazione integrale, che rispetto a una 640d Gran Coupé ha la stessa commerciabilità di una dose di plutonio... Ma per certi versi si tratta di un modello interessante e vi diciamo subito perché: chi avesse già addocchiato la imminente M6 Gran Coupé, quella da 560 cavalli, in questa 650xi può trovare un’alternativa molto meno appariscente, più fruibile perché dotata di trazione integrale e, con nostra sorpresa, performante e piacevole quasi quanto una M. È d’obbligo il quasi, anche perché sennò sarebbe uno screzio nei confonti della M6, ma vi garantiamo che questo modello ha grinta e carattere da vendere, specie da quando hanno innalzato la potenza di questo V8 da 407 a 450 cavalli. <img title="" alt="" src="https://www.auto.it/images/auto/94/C_3_Media_1729394_immagine.jpg" />

Tutto è pensato per il guidatore La plancia della Gran Coupé, qui impreziosita dall’allestimento Individual con pelle Merino totale e cuciture a contrasto, è la stessa delle Serie 6 Coupé e Cabrio. Il motivo dominante è la netta separazione fra lato guida e passeggero, attraverso l’originale andamento del tunnel centrale; per il guidatore è tutto a portata di mano e di vista, mentre il passeggero, se spostato troppo avanti col sedile, potrebbe sentirsi un po’ “ingabbiato”. L’ormai nota strumentazione mezza digitale e mezza analogica delle ultime BMW, molto ben leggibile in ogni condizioneCinture sul sedile come sulle coupé Gli elementi che rendono questa vettura una via di mezzo tra una berlina e una coupé sono due: l’assenza delle cornici sulle portiere e le cinture di sicurezza anteriori fissate al sedile. Il posto guida, al solito, è eccellente. Sotto, il logo Gran Coupé sul montante posteriore, che resta in vista attraverso il cristallo.Un tunnel lungo tutto l’abitacolo Dietro i posti sono soltanto due, come si evince dal prominente tunnel che è un proseguo di quello anteriore. Lo spazio per le gambe è abbondante, grazie al passo allungato. Sotto, il baule è poco sfruttabile in altezza, ma in profondità sì grazie agli schienali reclinabili. <img title="" alt="" src="https://www.auto.it/images/auto/35/C_3_Media_1729435_immagine.jpg" />

Siamo saliti a bordo della Gran Coupé con il ricordo, sebbene un po’ sbiadito, della 650i Cabrio provata un anno e mezzo fa. Una vettura bellissima ed estremamente comoda, non c’è che dire, ma un po’ avara di emozioni di guida. Dunque le aspettative verso questa 650xi, data la stretta parentela tecnica, non erano particolarmente elevate, almeno sotto il profilo del “thrilling” di guida.E difatti così è stato almeno finché non abbiamo iniziato ad armeggiare con i vari programmi di guida. Se la si lascia così com’è, con le modalità di guida di default, la 650xi Gran Coupé è una validissima ammiraglia: molto abile nell’isolare l’abitacolo dai rumori esterni e dalle sconnessioni stradali, pacata e morbida nell’erogazione della potenza, docile e rotonda nelle cambiate e anche piuttosto maneggevole, grazie a uno sterzo leggero e dall’ottimo diametro di volta. Tutto quello che ci si aspetta, insomma, da una mansueta berlina da cinque metri di lunghezza. Il lato coupé della 650xi emerge se ci si lascia sedurre dal tasto alla destra della leva cambio, quello che oggi montano tutte le BMW e che consente di scegliere quattro diversi programmi di guida.Basta selezionare la modalità Sport+, ed ecco che la 650xi diventa un’altra macchina: l’assetto si indurisce per limitare al massimo i piegamenti della carrozzeria in curva; lo sterzo assume una ottima consistenza per trasmettere alle mani informazioni sempre più precise; e il cambio, vero protagonista del cambio di carattere, inizia a snocciolare rapporti con una rapidità e una decisione degna del miglior doppia frizione in circolazione: con i paddles al volante, o ancor meglio con la leva che è girata nel verso giusto (in avanti per scalare), ogni passaggio di marcia è accompagnato da un brusco taglio d’alimentazione che produce un suono davvero accattivante. Ed è proprio questo sound, assieme a quello del V8 biturbo, che ci ricorda alla lontana la sorella maggiore M6. La stessa originale tonalità allo scarico, che però essendo volutamente più pacata e meno roboante risulta, per certi versi, quasi più gradevole rispetto a quella della versione sportiva. Così come la spinta del motore, che almeno se circoscritta ai regimi medio-bassi, ha davvero poco da invidiare allo stesso V8 anabolizzato da BMW M. Certo, ci sono 110 cavalli in meno e ovviamente si sentono, soprattutto in allungo e in termini di grinta agli regimi.Ma la pastosità, la spinta poderosa e l’immediatezza di risposta di questo otto cilindri da 450 cavalli è davvero straordinaria, e basta dare un’occhiata ai numeri che abbiamo rilevato per rendersene conto: per arrivare a 100 km orari sono sufficienti 4”84 e dopo un chilometro viaggia già a quasi 230 orari effettivi, per fermarti poco dopo alla soglia dei 250 km/h imposti elettronicamente.Altro aspetto che ci ha convinto appieno è la trazione integrale xDrive. Così com’è tarata, non mortifica affatto la guida sportiva. Anzi, si percepisce che è un tipo di trasmissione cucita addosso a una vettura con intenzioni dinamiche. Perché in uscita di curva percepisci in maniera nitida la volontà delle ruote posteriori di spingere più di quelle anteriori, col risultato che fuori dalle curve, la 650xi, esce come un proiettile a ruote dritte, e se esageri e te la cerchi anche con un bel sovrasterzo. In più, viene da sé che avere quattro ruote che tirano è un bel vantaggio se la strada è bianca, nei confronti di una trazione posteriore specie alla luce di gommature larghe come quelle che montano questo tipo di vetture. Insomma, la 650xi offre a nostro avviso uno straordinario equilibrio fra una top di gamma come la M6 e le versioni meno potenti. Con l’unico rammarico che i consumi, purtroppo, pendono più dalla parte del modello top che verso quelli d’accesso: in città è difficile fare più di 6,5 km/litro e in autostrada si coprono a fatica gli 8. Per fortuna che il serbatoio, almeno, è piuttosto capiente. <img title="" alt="" src="https://www.auto.it/images/auto/19/C_3_Media_1729419_immagine.jpg" />

L a gran coupè nasce negli stabilimenti di Dingolfing, a nord di Monaco, sulle linee che danno vita anche alle sorelle Coupé e Cabrio, nonché alle Serie 5 e 7. La base di partenza, infatti, è sostanzialmente la piattaforma modulare che dà vita a tutte queste BMW top di gamma. E nella fattispecie con una lunghezza di passo (2968 mm) che è pressoché identica a quella della Serie 5, cioé più lunga delle Serie 6 di 113 millimetri e più corta di 102 rispetto all’ammiraglia Serie 7. Questa, in sostanza, è la differenza principale della Gran Coupé rispetto alle sorelle a due porte, con le quali dunque condivide tutto il resto della struttura: una carrozzeria che, per contenere la massa, impiega l’alluminio per i cofani e per le portiere e materiale termoplastico per le fiancate anteriori.Poi ci sono gli stessi schemi sospensivi già noti sulle altre Serie che nascono a Dingolfing, cioé l’assale a doppio snodo davanti e il multilink Integral V dietro entrambi con molti componenti in alluminio. Tra l’altro, la BMW Gran Coupé può essere equipaggiata anche con il sistema Integral Active Steering, cioé la servoassistenza elettromeccanica che interviene anche sulle ruote posteriori, ma soltanto sui modelli a due ruote motrici. In comune con le altre Serie 6 c’è anche buona parte della gamma motori e trasmissioni. E qui, nella fattispecie della 650xi, c’è una novità: il 4.4 V8 biturbo a iniezione diretta della benzina è stato dotato di comando valvole variabile Valvetronic, soluzione che ha aumentato la potenza da 407 a 450 cavalli, la coppia da 61,2 a 66,3 kgm e al contempo ha garantito una riduzione dei consumi dichiarati. Ricordiamo che questo propulsore, da cui deriva anche la versione M da 560 cavalli, ha la particolarità di alloggiare le turbine e i catalizzatori all’interno delle due bancate, che hanno una V di 90 gradi, soluzione che ha consentito di ridurre gli ingombri.La trasmissione è affidata unicamente al cambio automatico sequenziale Steptronic a 8 rapporti, l’unità con convertitore di coppia che equipaggia tutta la gamma BMW e che brilla per compattezza, peso e velocità di risposta durante le cambiate; rispetto alle Serie 6 Coupé e Cabrio, il rapporto finale è stato accorciato e di conseguenza tutti gli otto rapporti sono leggermente più corti.La logica di funzionamento del cambio varia a seconda delle modalità di guida che vengono selezionate dall’abitacolo, le conosciute Comfort, Eco Pro, Sport e Sport+;ovviamente, ad ognuna di esse corrisponde una risposta differente anche per tutte le altre componenti gestite elettronicamente, dallo sterzo alla risposta del motore, dal controllo di stabilità e trazione alle eventuali sospensioni a controllo elettronico.Completa il pacchetto tecnico della 650i Grand Coupé la trazione integrale xDrive, al momento disponibile unicamente assieme a questo propulsore. Come già sulle altre BMW, c’è una frizione multidisco a gestione elettronica che, lavorando a stretto contatto con il DSC, ripartisce la coppia sui due assali in tempi molto rapidi e privilegiando l’asse posteriore. <img title="" alt="" src="https://www.auto.it/images/auto/08/C_3_Media_1729408_immagine.jpg" />

BMW 650xi Gran Coupé, l'ammiraglia tutta da guidare

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