02.07.2014 ( Aggiornata il 02.07.2014 04:37 )
il 2 litri della 220d non appartiene alla nuova generazione di motori modulari BMW che ha già cominciato ad introdurre sulle Mini, ciononostante è uno dei propulsori migliori della sua classe per quanto riguarda prestazioni, efficienza ed emissioni (è omologato Euro 6).
Tutto in alluminio, è sovralimentato con un turbocompressore a geometria variabile, mentre l’iniezione avviene direttamente nelle camere di scoppio tramite iniettori elettromagnetici con una pressione di 1800 bar. Per questo motore, poi, esiste anche un M Performance Power Kit che aumenta la potenza di 16 cv e la coppia massima di 2 kgm, il cui prezzo non è ancora stato reso noto. Come su tutte le BMW di ultima generazione, anche la 220d sposa la filosofia EfficientDynamics, basata su un gruppo nutrito di soluzioni volte a limitare consumi ed emissioni.
Nel caso specifico sono presenti anche il recupero di energia in frenata per alleggerire il lavoro e l’assorbimento dell’alternatore, lo start&stop e, con il cambio automatico, la cosiddetta funzione “sailing” che, a velocità comprese tra 50 e 160 km/h, disaccoppia propulsore e ruote motrici non appena il guidatore rilascia il pedale dell’acceleratore per aumentare la scorrevolezza dell’auto.
L’allestimento M Sport, inoltre, offre di serie il Variable Sport Steering: oltre alla servoassistenza dipendente della velocità c’è una demoltiplicazione variabile della cremagliera che riduce i movimenti del volante necessari per eseguire grandi angoli di sterzata, come nel caso delle manovre a bassa velocità, mentre alle andature superiori viene adottato un rapporto meno diretto che facilita il mantenimento delle traiettorie e riduce l’impegno di guida.
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BMW 220d Coupé M Sport, prova su strada
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