Mercedes V 250 CDI, salotto privé, la prova

Interni

Una Classe S sopraelevata

L’abitacolo della Classe V è davvero sontuoso: lo stile della plancia riprende quello del nuovo corso introdotto su C ed S, con forme sinuose, finiture pregevoli e il nuovo touchpad per controllare l’impianto multimediale. Notevole, poi, la quantità e la capacità dei vani portaoggetti: da notare l’ampia tasca di fianco al sedile guida, ma il top è rappresentato dal pozzetto, coperto dalla tendina scorrevole, sotto alla console centrale, provvisto di due USB e una 12V. Il posto guida, sebbene sia largamente personalizzabile, è comunque poco automobilistico: si guida alti, con le gambe raccolte e il volante è troppo orizzontale.

Il clima giusto per tutti

Raffreddare o riscaldare l’abitacolo della Classe V richiede un impianto all’altezza. In realtà, di clima, ce ne sono due: il Thermatic per la zona anteriore, che fra l’altro vanta il ricircolo automatico prima delle gallerie grazie al GPS, e il Tempmatic per la zona posteriore, un semi automatico molto efficace.

Se vuoi spazio c’è da sudare

La configurazione di questa Classe V prevede una seconda fila con due sedili singoli e la terza fila con una panchetta da due posti e un’altra poltrona singola. I sedili possono scorrere avanti e indietro sulle guide, in maniera molto agevole, e altrettanto facilmente possono essere reclinati per ricavare spazio. I problemi arrivano quando serve liberare tutto il piano. Sganciare i sedili, anche solo per ruotarli “contro marcia”, è piuttosto difficoltoso; inoltre sono molto pesanti e occorre un box per riporli. Nella zona baule, c’è un ripiano separatore sollevabile, che regge 50 kg, anch’esso da smontare in caso di grossi carichi.