Porsche Cayman GTS, DNA sprint, la prova

Porsche Cayman GTS, DNA sprint, la prova
L’allestimento GTS aggiunge grinta al motore e all’estetica. E soprattutto un bel carico di optional tecnici

di Lorenzo Facchinetti

06.02.2015 ( Aggiornata il 06.02.2015 05:52 )

Design

La morale è che una Cayman GTS, rispetto a una Cayman S dotata di tutti gli optional “giusti”, non rappresenta uno stravolgimento epocale in termini di prestazioni pure e coinvolgimento di guida, almeno quanto lo è ad esempio il passaggio da una 911 Carrera a una GT3 che invece è sbalorditivo.

Ma presa così com’è, la GTS è indubbiamente un gran bello strumento di piacere che grazie ad alcuni piccoli ritocchi estetici risulta anche più accattivante da vedere. È bastato aggiungere le calotte nere ai proiettori per regalare alla Cayman uno sguardo che ricorda, non troppo vagamente, la 918 Spyder. Nella zona anteriore sono state modificate le prese d’aria, con l’aggiunta di sottili e aggraziate luci diurne a Led. Tutti gli elementi di decoro in nero lucido (cornici delle prese d’aria, dei profili dei paraurti anteriori e posteriori, dell’estrattore), uniti ai cerchi da 20 pollici e all’assetto ribassato di 10 mm (ma su questo esemplare, optional gratuito, di 20 mm), donano alla Cayman una dose aggiuntiva di cattiveria che le calza alla perfezione. Tutto questo comporta un esborso di 76.740 euro, diecimila euro tondi in più rispetto a una Cayman S.

Ma se su quest’ultima avete intenzione di installare tutti gli optional tecnici presenti di serie sulla GTS (oltre a quelli già citati sono da aggiungere i proiettori Bixeno adattivi e i sedili sportivi Plus semielettrici), arriverete alla stessa identica cifra se non oltre. Dunque, tanto vale una GTS.

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