Mazda CX-3, SUV d'impatto, prova

Mazda CX-3, SUV d'impatto, prova
Arriva il SUV compatto anche per la Casa giapponese: con doti di design, sicurezza, dotazione e consumi

di Maurizio Voltini

28.09.2015 ( Aggiornata il 28.09.2015 00:02 )

Prestazioni

Come tante altre “piccole SUV” derivate da modelli più borghesi (in questo caso la Mazda 2) anche la CX-3 offre subito un feeling da vettura “normale” e non certo da off-road. Pur senza regolazioni elettriche, si trova comunque facilmente una corretta posizione di guida, favoriti da sedili ben sagomati e pure dal fatto che la posizione del volante è meno “obbligata” del solito. Infatti non è così indispensabile che sia centrato visualmente con il quadro strumenti, perché il display supplettivo trasparente (tipo head-up) è perfetto per quasi tutto: è fra i meno invasivi che abbiamo mai visto e se si ignora un po’ il contagiri non è un gran problema, col cambio automatico.

L’avviamento è a pulsante e per tutte le operazioni preliminari si può tenere la chiave in tasca. Piuttosto, ci vuole un po’ di “pratica” per metabolizzare opportunamente alcune caratteristiche d’uso. Il cosiddetto HMI, l’interfaccia di controllo che sposta tutti i comandi (compreso il volume della radio) sul tunnel, è peraltro il meno problematico. Ci ha dato più fastidi il fatto che alle varie funzionalità del sistema MZD Connect, che fa capo al display centrale, ci si arrivi spesso in modo poco diretto e non sempre intuitivo. Basti dire che la luminosità ha sempre richiesto un certo impegno per la regolazione corretta (e non si può spegnere direttamente il display) e che quando si legge musica da una chiavetta usb, quest’ultima non viene riconosciuta all’avvio successivo. Probabili difetti di gioventù del software che verranno rimediati al primo “upgrade”, pensiamo.

DI CERTO a indurre certe difficoltà “elettroniche” può essere stata l’abbondanza di accessori di tal genere. Senza sottovalutare l’apporto dell’ottimo sistema musicale della Bose, più ancora che nelle dotazioni di infotainment, per le quali a parte il controllo del consumo e poco più ci si appoggia piuttosto alle “app” presenti sul nostro cellulare, ci si è prodigati in sistemi che favoriscono la sicurezza di guida. Così oltre ai vari controlli consueti e all’avviso di cambio corsia, troviamo l’High Beam Control (HBC) che automatizza i fari abbaglianti, ma anche la segnalazione di attività nei paraggi quando usciamo da un parcheggio in retromarcia che si somma alla retrocamera.

Per finire con un cruise control adattivo che mantiene la distanza dai veicoli più avanti in modo progressivo, fino a frenare del tutto in caso di colonna. Anche a cruise disinserito abbiamo un avviso se ci avvicinassimo troppo, oltre a due sistemi di “brake support” che aiutano a limitare i danni in caso di distrazione sia in autostrada che in città, con tecnica e modalità d’intervento leggermente differenti.

MOLTI di questi aiuti elettronici fanno parte del pacchetto i-Activsense, dunque raccomandabile, ma anche dal punto di vista del normale comportamento “meccanico” la CX-3 ci porta ad alcune valutazioni. Per cominciare, la carrozzeria posteriore che si innalza porta a sacrificare la visuale in questa direzione; e anche i terzi cristalli dietro servono più che altro a dare luce ai passeggeri claustrofobici. Ma oltre alla retrocamera, aiutano i retrovisori esterni, per cui l’unico limite alla visibilità è che non si “inquadrano” bene gli spigoli.

NELLA GUIDA il turbodiesel 1.5 non si dimostra troppo piccolo, ma è piuttosto una certa lentezza di reazione da parte del cambio automatico a rallentare, anche in caso di partenza da uno stop. Peccato, perché di per sé le cambiate sono rapide e confortevoli, e non si avverte la necessità di una qualche altra modalità di impiego oltre a quella “normale” gestita direttamente con il pedale destro.

È questo a influire direttamente pure sui consumi: se stiamo tranquilli e non “pestiamo”, non è davvero impossibile passare e di molto i 20 km/litro anche con una 4x4 come questa. Ma se cercassimo una guida sportiva, l’economia crollerebbe. Del resto non aiuta nemmeno la taratura morbida delle sospensioni: queste “pompano” un po’ in velocità ma è solo se esageriamo decisamente in curva che fanno perdere stabilità, anche perché i controlli non sono fulminei. Peccato perché la CX-3 si dimostra intrinsecamente agile nel misto, dove possiamo bypassare certe esitazioni del cambio “giocando” con le palette al volante, ma non gradisce le esagerazioni.

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