Il motore spinge bene, c'è sostanza nei contenuti: un passo in avanti su tutta la linea

Se ti battezzano Giorgetto, non sei tenuto a cambiare nome quando cresci e cominci a disegnare automobili. Né sei obbligato a correggere l’Antonino della carta d’identità solo perché diventi Professore Emerito di Fisica Superiore o l’Angelino del passaporto se ti nominano Ministro dell’Interno. Ne consegue che una Mini ha il diritto/dovere di continuare a chiamarsi Mini anche quando raggiunge le dimensioni di una Golf.



Né bisogna fingersi sorpresi di questa maturazione: la scalata dimensionale del marchio britannico è cominciata da un bel po’ e la strategia a breve termine è diventata chiarissima nel 2011 quando, dopo aver erotizzato i puristi del brand con i 3 metri e mezzo della concept Rocketman, mamma Bmw ha detto «abbiamo scherzato: tenetevi la Countryman e siate felici». Voci di corridoio, per la verità, ora sostengono che da quel prototipo tascabile potrebbe nascere qualcosa verso il 2019 ma, per il momento, la realtà Mini è incarnata proprio da questa Clubman oversize che, a detta dei vertici dell’Azienda, la dice lunga sugli scenari futuri dal Marchio.

E se la logica storica qua e là vacilla, quella commerciale è saldissima: più le auto sono piccole, minori sono i margini di guadagno e la vendibilità fuori dall’Europa, mentre il cosiddetto segmento C, a detta degli analisti, è destinato a un “boom” planetario, quindi ben venga la Clubman, che con i suoi 4,25 metri si mette addirittura in concorrenza con la cugina di primo grado Bmw Serie 1.

RISPETTO al modello precedente è più lunga di 27 cm, più larga di 9 e ha il passo ampliato di 10. Adesso due adulti che viaggiano dietro non rischiano più l’anchilosi ossea, sul divanetto è legalmente possibile accomodarsi in tre e ci si può andare in vacanza portandosi appresso qualcosa di più di un paio di corredi da “oba oba”.

DEFINIRLA station wagon in senso stretto è un po’ ottimistico e si correrebbe anche il rischio di indisporre uomini e donne del reparto comunicazione di Mini, che tradizionalmente prediligono accezioni meno prosaiche (loro preferirebbero “shooting brake”), ma è indubbio che con un volume di carico utile oscillante tra 350 e 1250 litri le possibilità di sfruttamento sono aumentate in modo esponenziale e diventano equiparabili a quelle di una berlina compatta.

GRAZIE AL CIELO, è stata abbandonata la stravaganza dell’accessibilità laterale asimmetrica. Adesso di portiere ne compaiono due per lato (non più solo a destra) e tutte sono di dimensioni umane e apribili separatamente, mentre la fedeltà allo schema originale ha imposto il mantenimento dell’apertura posteriore a doppio battente e la serie di piccole scomodità conseguenti (visibilità posteriore ostacolata dal montante centrale, apertura difficoltosa se un simpaticone parcheggia il suo suv troppo vicino e così via), ma niente a cui non ci si possa adattare. Comunque, per semplificare la vita, le due ante vengono spalancate automaticamente da molle quando le si sblocca dalle maniglie o dal telecomando (oppure, se si paga la relativa opzione, sfiorando col piede il sensore sotto il paraurti).

La chiusura, invece, avviene secondo consuetudine, anche perché motorizzare due battenti avrebbe comportato complicazioni e costi irragionevoli perfino per una Mini. Certo, a chi ha ridisegnato l’auto bisogna riconoscere il merito di aver mantenuto stile e proporzioni del modello giubilato e le implicazioni della nuova corporatura si percepiscono fino in fondo solo all’atto del rogito di un box più grande rispetto a quello dove “fino a ieri ci stava tutto”. Per la verità, dal cliché Clubman si allontana drasticamente la fanaleria posteriore, che ora si sviluppa in orizzontale ed è ridondante di cromature e giochi luminosi, ma sulla Fifth Avenue, in Tverskaya Street o su viale Wangfujing sicuramente piacerà di più così.

PER AVERE una nuova Clubman bisogna spendere almeno 22.300 euro, mentre il precedente accesso alla gamma stava sotto i 20 mila, e da qui in poi tutto diventa lecito, a meno che non si viva in un monastero tibetano, lontani dall’allettamento di mode e tendenze. La versione Cooper S Hype del servizio, che è la più potente ma non la più esosa della famiglia, nuda e cruda costa 31.600 euro e nell’allestimento che apprezzate nelle foto supera di slancio i 46mila. Diciamo comunque che senza strafare in potenza e allestimento, ma evitando di passare per quelli che “vorrebbero ma proprio non possono”, per averne una occorre impegnarsi per almeno 30mila euro.

<a href="https://cdn.auto.it/images/2016/03/14/mini-clubman-cooper-s-prova-1.jpg"><img alt="MINI Clubman Cooper S, prova 1" class="alignnone size-full wp-image-58010" height="329" src="https://cdn.auto.it/images/2016/03/14/mini-clubman-cooper-s-prova-1.jpg" width="640" /></a>

CRESCITA NOTEVOLE

Le proporzioni sono abbastanza simili al passato e nascondono l&rsquo;aumento sostanziale delle dimensioni: la Clubman, difatti, si &egrave; allungata di ben 27 centimetri

DIETRO &Egrave; SEMPRE LEI

La doppia anta posteriore rimane l&rsquo;elemento distintivo della Clubman, anche se la fanaleria ha un design completamente diverso a sviluppo&nbsp;

MID, GREEN O SPORT

La ghiera alla base della leva del cambio seleziona i tre programmi di guida disponibili.

RITROVARLA &Egrave; FACILE

La Clubman &egrave; la Mini pi&ugrave; grande mai realizzata e supera in lunghezza anche la Countryman. Sulla pinna posteriore dell&rsquo;antenna radio &egrave; montata la spia rossa dell&rsquo;antifurto che aiuta anche a localizzare la vettura nei grandi parcheggi.

VANTAGGI BAVARESI

Nonostante l&rsquo;aumento del peso e della sezione frontale, il 2 litri Bmw ha reso la nuova Clubman Cooper S molto pi&ugrave; veloce e scattante

<a href="https://cdn.auto.it/images/2016/03/14/mini-clubman-cooper-s-prova-5.jpg"><img alt="MINI Clubman Cooper S, prova 5" class="alignnone size-full wp-image-58011" height="371" src="https://cdn.auto.it/images/2016/03/14/mini-clubman-cooper-s-prova-5.jpg" width="640" /></a>

<h1>Affari di famiglia</h1>

La zona anteriore dell&rsquo;abitacolo &egrave; esattamente la stessa delle pi&ugrave; recenti Mini Hatchback e della 5 porte: il cambiamento &egrave; avvenuto dietro

SPORTIVA MA LARGA

Per la prima volta i sedili anteriori possono avere, a richiesta, la regolazione elettrica. Non &egrave; cambiata invece la posizione di guida, infossata e sportiva. I centimetri in larghezza per&ograve; abbondano.

LO SCHIENALE SI FA IN TRE

Lo schienale posteriore &egrave; diviso in tre parti e il frazionamento 40/20/40 permette di ottenere un bracciolo comodo o un passaggio ampio per il carico passante. Lo spazio per le gambe &egrave; discreto anche per passeggeri adulti.

CARICA COME UNA BERLINA

La capacit&agrave; del bagagliaio &egrave; cresciuta ai livelli di una berlina di segmento C. Le station wagon vere e proprie della stessa categoria dimensionale, come Clio Sporter e Ibiza ST, offrono qualcosa in pi&ugrave; grazie soprattutto alla maggiore altezza interna offerta dal vano.

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MIni Cooper S

<a href="https://cdn.auto.it/images/2016/03/14/mini-clubman-cooper-s-prova-4.jpg"><img alt="MINI Clubman Cooper S, prova 4" class="alignnone size-full wp-image-58012" height="426" src="https://cdn.auto.it/images/2016/03/14/mini-clubman-cooper-s-prova-4.jpg" width="640" /></a>

Dal posto di guida della Clubman, la sensazione che, dopotutto, non sia cambiato granch&eacute; &egrave; quella che prevale inizialmente. Ci si accomoda ancora in basso, l&rsquo;atmosfera e sempre quella, bene o male la plancia ripropone un design familiare, anche se il diametro dell&rsquo;obl&ograve; centrale pare ogni volta pi&ugrave; prossimo a quello dello sportello di una lavatrice industriale, il parabrezza &egrave; basso, lontano e verticale.

Ma ecco che la prima occhiata&nbsp;nel retrovisore non rivela pi&ugrave; solo un primo piano impietoso del naso di chi sta dietro. Per non parlare della lontananza siderale del lunotto dal punto di osservazione. Del fatto che nello spazio dove istituzionalmente si poteva parcheggiare una Mini, la Clubman adesso non ci sta pi&ugrave;, abbiamo gi&agrave; accennato. E poi, eventualmente, in manovra bisogna tener conto anche della sporgenza del gancio di traino&hellip; Del gancio di traino?! Gi&agrave;: nel listino degli optional c&rsquo;&egrave; pure questa new entry. L&rsquo;eventualit&agrave; che qualcuno che non parli tedesco possa davvero decidere di attaccare una roulotte con quattro posti letto a una Clubman Cooper S &egrave; piuttosto remota, per&ograve; lo si pu&ograve; fare con il beneplacito del costruttore e questo racconta molto dell&rsquo;impostazione della vettura.

COS&Igrave; COME i sedili con regolazione elettrica, la rete divisoria per il vano bagagli, il climatizzatore bizona, la possibilit&agrave; di avere un allestimento business per le aziende, eccetera&nbsp;eccetera. Tutta &ldquo;roba&rdquo; che non era neppure lontanamente ipotizzabile quando la Clubman era un&rsquo;auto per single o coppiette.

IL QUATTRO cilindri 2 litri turbobenzina da 192 cv della Cooper S &egrave; quello, pi&ugrave; che maturo, utilizzato anche sulle Bmw Serie 1, 2, 3 e cos&igrave; via. Ha cavalli da vendere ma anche una squisitezza d&rsquo;erogazione che non &egrave; sanguigna come ci si aspetterebbe da una sportiva. Innanzitutto la coppia massima scaturisce a poco pi&ugrave; di 1000 giri e, comunque, la potenza massima viene segnalata a 5000, anche se poi il motore prosegue la sua corsa per un altro migliaio di giri utili: sono dati che scongiurano qualsiasi ipotesi di nervosismo al di l&agrave; di ogni ragionevole dubbio.

La Clubman Cooper S, spinge parecchio e ben pi&ugrave; di prima, sfiora i 230 all&rsquo;ora e sta sotto i 7&rdquo; nello 0-100, ma fa tutto con meno partecipazione emotiva e pi&ugrave; educazione, come &egrave; naturale dal momento che&nbsp;adesso ci sono 400 cm3 e 250 kg in pi&ugrave;. Per&ograve; &egrave; stata spesa qualche ora di lavoro per salvaguardare l&rsquo;atmosfera sonora e, man mano che si insiste con l&rsquo;acceleratore, insieme con i giri crescono in quantit&agrave; pi&ugrave; che proporzionale anche i decibel e la musicalit&agrave;, quindi il coinvolgimento di chi guida. Sulla versione con cambio manuale a sei marce c&rsquo;&egrave; perfino un circuitino elettronico furbo che simula l&rsquo;acustica della doppietta in scalata e allieta l&rsquo;udito. Date queste premesse, la notizia che il famoso &ldquo;go-kart feeling&rdquo;&nbsp;delle Mini della prima ora, qui risulta un po&rsquo; annacquato non giunger&agrave; certo come un fulmine a cielo sereno.

DI QUELLA peculiare miscellanea di caratteristiche che ha fatto fino ad ora la gioia di tanti utenti, resta per&ograve; uno sterzo pi&ugrave; diretto e rapido della norma, che da solo basta a mettere la guida della Clubman un gradino sopra le altre auto di questa categoria. Con pochi movimenti del volante si cambia direzione o ci si infila in traiettoria e, comunque, bisogna ammettere che l&rsquo;assetto asseconda tutto questo con prontezza e determinazione,&nbsp;perch&eacute; le regolazioni sono pi&ugrave; morbide che in passato ma niente affatto blande.

Il passo lungo e le tarature non pi&ugrave; granitiche attenuano le reazioni di un sistema intrinsecamente&nbsp;divertente e il risultato ultimo di questa combinazione &egrave; una guidabilit&agrave; notevole ma senza gli isterismi di una volta, quando ad ogni starnuto di chi guidava corrispondeva una modificazione di traiettoria, pi&ugrave; o meno ampia in proporzione al livello della costipazione in essere. A disposizione di chi vuol spendere ci sono sia un pacchetto sospensivo convenzionale pi&ugrave; sportivo, sia gli ammortizzatori a controllo elettronico integrati nel sistema di gestione programmi di guida (Mid, Green, Sport): entrambi aumentano la rigidit&agrave; della Clubman e vanno bene per chi viene da una lunga militanza&nbsp;Mini, ha messo su famiglia ma resta ancora affetto dalla sindrome John Cooper Works, che gli psicologi definiscono talvolta &ldquo;di Peter Pan&rdquo;.

Chi rientra in un quadro clinico pi&ugrave; borghese non ne sente la mancanza sulle Clubman in senso generale ma neppure sulla Cooper S. In questo scenario, il cambio automatico a 8 marce non potrebbe trovare un insediamento pi&ugrave; favorevole, con o senza paddles (la differenza di 200 euro &egrave; risibile), anche se bisogna riconoscere che il sei marce manuale tocca meglio le corde del turbo Bmw, che solo cos&igrave; sembra rendersi conto improvvisamente di non essere su una Serie 3.

<a href="https://cdn.auto.it/images/2016/03/14/mini-clubman-cooper-s-prova-3.jpg"><img alt="MINI Clubman Cooper S, prova 3" class="alignnone size-full wp-image-58009" height="317" src="https://cdn.auto.it/images/2016/03/14/mini-clubman-cooper-s-prova-3.jpg" width="515" /></a>

La Clubman nasce sul pianale modulare UKL che la Bmw sta progressivamente estendendo a tutta sua gamma &ldquo;bassa&rdquo;. Il motore a benzina della Cooper S utilizza le tecnologie evolute dei propulsori di Monaco, come l&rsquo;iniezione diretta con iniettori centrali, il comando variabile dell&rsquo;alzata delle valvole di aspirazione che sostituisce le valvole a farfalla del circuito di alimentazione e il doppio variatore di fase per gli alberi a camme di aspirazione e scarico.

E la tecnologia Mimimalism non &egrave; altro che il complesso di soluzioni EfficientDynamics: start/stop, ottimizzazione del peso e della resistenza aerodinamica, recupero di energia in frenata, prese d&rsquo;aria regolabili e gestione delle pompe del carburante e dell&rsquo;acqua in base al fabbisogno.

Nella modalit&agrave; Green prevista dal selettore dei programmi di guida, il cambio automatico attiva la funzione di veleggio: se si rilascia l&rsquo;acceleratore tra i 50 e i 160 km/h viene interrotto momentaneamente il collegamento tra le ruote motrici e il motore, che si pone al regime minimo, riducendo il consumo.

Posto di guida

Plancia 

Abitabilità

Bagagliaio

Visibilità

Climatizzazione 

Qualità 

Hi-Tech

Dotazione

Prezzo 

Motore 

Accelerazione 

Ripresa

Velocità

Consumo

Cambio 

Sterzo

Frenata

Tenuta di strada

Stabilità 

Confort 

Mini Cooper s

Il motore spinge bene, c'è sostanza nei contenuti: un passo in avanti su tutta la linea

MINI Clubman Cooper S, la prova

Design

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