Nuova Toyota Prius, l'ibrida "mette la quarta": la prova

Grazie al nuovo pianale è più basso, avvolgente e coinvolgente. Le regolazioni, però, non sono particolarmente estese.

Stilizzata e molto moderna. Magari all’inizio inibisce un po’, ma poi non è difficile orientarsi tra comandi e indicazioni.

L’arredamento dà una sensazione di ampiezza e i centimetri disponibili sono comunque tanti. Si viaggia bene in quattro.

Il volume è cresciuto grazie allo spostamento delle batterie sotto il divano. La forma ne facilita lo sfruttamento.

La retrocamera per fortuna è di serie, perché dietro si vede poco e lo spoiler posteriore complica ulteriormente le cose.

Mancano le bocchette posteriori, ma per il resto il sistema è efficace anche quando gli si chiedono interventi rapidi.

La scuola giapponese, come sempre, prevede materiali di qualità e finiture curate per ciò che è a vista. E qualche leggerezza altrove.

C’è praticamente tutto il desiderabile per un’auto di categoria media ed è in larga parte di serie. Manca solo qualche app utile.

Non capita spesso di trovare un allestimento con cruise control attivo e caricabatterie a induzione. Però il navi è a richiesta.

I contenuti sono notevoli, ma le cifre sono da modello premium: la “nostra” Prius, full optional, superava i 35 mila euro.

Decisamente silenzioso ma non particolarmente potente. Nei transitori, però, è reattivo e vivace grazie alla parte elettrica.

Molto morbida e lineare, al punto che sembra più tranquilla di quel che è. In realtà i tempi misurati sono abbastanza buoni.

La Prius IV guadagna velocità più rapidamente di quanto dice la Toyota e i tempi sono discreti. La progressione è omogenea.

Poco più di 180 all’ora non fanno gridare al miracolo per una “milleotto” ma, tanto, saper correre di più non servirebbe.

Abbiamo rilevato quasi 19 km/l di media e il risultato è buono, anche se non sensazionale come vorrebbe il dato ufficiale.

L’effetto “scooter” delle generazioni precedenti è attenuato. Nell’uso normale si comporta come un automatico tradizionale.

Più pronto, preciso e sensibile rispetto a quello della vecchia generazione. Dà tutt’altra sensazione di controllo.

Frena bene, nonostante le gome a bassa resistenza al rotolamento. E anche la dosabilità del comando è migliorata.

Gli effetti del barientro abbassato sono evidenti: non è una sportiva ma si guida bene, è maneggevole e reagisce bene.

L’elettronica è imperante e tiene sempre sotto controllo tutto. Anche nelle manovre improvvise non tradisce mai.

L’assetto è diventato un po’ più tenace ma l’assorbimento ne risente poco. Il motore si sente di rado, il rotolamento un po’ di più.