Le auto a guida autonoma, che un po&rsquo; tutte le Case automobilistiche stanno sviluppando da alcuni anni a questa parte, sono equipaggiate con sofisticati sistemi che combinano telecamere e radar in modo da riconoscere e reagire ad ogni situazione quotidiana.  Tuttavia il guidatore umano non &egrave; dotato solo di occhi ma anche di orecchie. In grado di riconoscere, ad esempio, il suono delle sirene anche a distanza. Per questo motivo Waymo, societ&agrave; di Google che sta portando avanti il progetto di mobilit&agrave; autonoma del colosso californiano, sta iniziando a testare sensori uditivi sulla propria flotta di minivan.  Lo scopo &egrave; quello di registrare il maggior numero di rumori, frenate, sirene, campanelli di biciclette, etc. per creare un archivio digitale che possa implementare i software di guida autonoma. In futuro la prima auto Waymo non sapr&agrave; controllare solo il territorio circostante ma anche valutare la distanza di un camion dei pompieri a sirene spiegate, valutando se e dove fermarsi, combinando le informazioni rilevate dai sensori audio con quelle acquisite da radar. &nbsp; 

Il progetto di guida autonoma targato Google sta testando sui propri minivan sensori in grado di registrare i rumori stradali per migliorare i software installati sui minivan&nbsp;

Guida autonoma, Waymo sperimenta le &ldquo;orecchie&rdquo; artificiali

Panasonic raccoglie i primi frutti dei propri investimenti in ricerca e sviluppo nella sicurezza stradale, annunciando la messa a punto di una tecnologia per la rilevazione della sonnolenza che prevede ed evita i fatali colpi di sonno alla guida, &nbsp;grazie a una videocamera evoluta con sistema di rilevazione contactless (che non richiede alcun contatto fisico con il conducente).  &nbsp;  Il sistema infatti rileva&nbsp;la &nbsp;sonnolenza del conducente fin dal primo stadio (prima che egli stesso se ne renda conto), misurando i battiti delle palpebre, le espressioni facciali ed altri parametri vitali; raccoglie&nbsp;i dati relativi all&#39;interno del veicolo, come la luminosit&agrave; ambientale o la temperatura, per predire i cambiamenti del livello di sonnolenza; monitora&nbsp;il livello di sensazione termica del conducente. La diminuzione del calore corporeo &egrave; infatti spesso indice di sonnolenza: in tal caso il sisteam interviene modificando la temperatura dell&#39;abitacolo , ad esempio, riportando il conducente allo stato di attenzione senza utilizzare sistemi troppo invasivi.&nbsp; 

Il marchio giapponese brevetta un nuovo sistema che attraverso il monitoriaggio degli occhi e della temperatura rileva un eventuale stato di sonnolenza del guidatore

Panasonic, tecnologia che rileva la stanchezza da scansione oculare

La patente rischia di volare via con una telefonata? La possibilit&agrave; che questo succeda &egrave; reale e&nbsp;guidare con lo smartphone in mano coster&agrave; pi&ugrave; caro: patente ritirata per 3 mesi, decurtazione di 5 punti oltre ad una sanzione pecuniaria che va da 160 a 640 euro, raddoppiata in caso di recidivit&agrave;.  La questione &egrave; nota: abbandonare il volante per impugnare il telefonino e rispondere a messaggi, chattare oppure a chiamate &egrave; decisamente pericoloso e lo dimostra la percentuale di sinistri, nell&rsquo;ordine del 25%, imputabile proprio a questa cattiva abitudine.  Come ovviare al problema? I rimedi drastici che ci regala la tecnologia per evitare l&rsquo;uso del dispositivo non mancano ma &egrave; pur vero che, sempre grazie alla tecnologia, possiamo accedere a tutti i servizi dello smartphone in totale sicurezza, tenendo le mani (o almeno una delle due) ben salde al volante.  Il vivavoce Bluetooth, strumento che ci permette di collegare il telefono al sistema di infotainment di bordo e gestire le chiamate attraverso comandi vocali o appositi tasti funzione posizionati sul volante, &egrave; un accessorio presente su ormai moltissime auto, anche di fascia media. Opel con il suo sistema OnStar &egrave; stata fra i pionieri in questo campo, e lo stesso dicasi per Ford, che ha portato la piattaforma Sync sui propri modelli. Proprio dalla casa dell&rsquo;Ovale Blu &egrave; arrivata di recente una buona notizia per tutti coloro che guidano una Ford prodotta dal 2016 in avanti: un aggiornamento del sistema Sync 3 (nello specifico la versione 2.2, da scaricare in modalit&agrave; over-the-air o manualmente tramite chiavetta e porta Usb) render&agrave; possibile l&rsquo;utilizzo delle applicazioni Android Auto (supportata ad oggi da circa 300 modelli di auto) e Apple CarPlay con l&rsquo;ausilio di smartphone, iPhone, iPad e tablet alla vettura.  I vantaggi? Presto detto: accedere a tutti i servizi delle galassie di Google (da Maps e Play Music) e di Apple, nonch&eacute; ai messaggi e alle chiamate, interagendo direttamente sul display del sistema di infotainment, evitando di avere tra le mani lo smartphone associato. Audi e Volvo, da parte loro, hanno confermato di voler integrare una versione completa di Android nei computer di bordo delle loro prossime vetture (a fare da apripista la prossima Q8 e la V90 rispettivamente), puntando a rendere l&rsquo;automobilista indipendente dal telefonino. Il tutto per fruire di tutta una serie di servizi, dalle indicazioni stradali alla musica in streaming di Spotify, dai consigli dell&rsquo;assistente virtuale (Google Assistant, che salir&agrave; quindi anche in auto) alla possibilit&agrave; di controllare la temperatura dell&rsquo;aria condizionata, il tettuccio apribile o il posizionamento dei sedili. Per essere digitali al volante senza rischiare di incorrere in sanzioni e di mettere a repentaglio la propria e altrui vita, insomma, le soluzioni non mancano.  Gli esempi della Bmw serie 5 e della VW e-Golf vanno per l&rsquo;appunto in questa direzione. L&rsquo;iDrive Controller montato sulla berlina tedesca porta l&rsquo;automobilista in una nuova dimensione di guida, abilitando l&rsquo;interazione con la strumentazione di bordo attraverso comandi gestuali o vocali, tramite una tecnologia di riconoscimento del linguaggio naturale. Senza toccare un tasto e senza ovviamente distrarsi. Il ponte di comando dell&rsquo;infotainment non &egrave; lo smartphone da collegare al cruscotto ma un monitor da 10,2&rdquo; ad altissima definizione popolato da icone facilmente personalizzabili e utili per tenere sotto controllo ogni parametro vitale del veicolo. L&rsquo;interazione contact-less &egrave; una prerogativa anche della nuova edizione della Golf elettrica, in cui campeggia l&rsquo;Active Info Display, il cruscotto costituito da un display da 12,3 da cui gestire la connettivit&agrave; con lo smartphone e il sistema multimediale con i comandi gestuali. 

Bluetooth, comandi gestuali: grazie alla tecnologia non &egrave; pi&ugrave; necessario staccare le mani dal volante per rispondere al telefono

Telefono al volante, usiamo la tecnologia non le mani

Le Case automobilistiche vantano sistemi di infotainment sempre pi&ugrave; complessi. E se fino a qualche anno fa il massimo della tecnologia di bordo era rappresentato dal navigatore, ora anche le citycar sono disponibili con raffinati e, diciamolo, talvolta poco intuitivi sistemi che possono essere collegati al proprio smartphone per replicare le app dal telefono sull&#39;automobile. Per i &quot;millenials&quot; magari &egrave; un gioco da ragazzi (appunto), tuttavia automobilisti pi&ugrave; maturi e meno avvezzi alle nuove tecnologie potrebbero trovarsi in difficolt&agrave;.&nbsp;  Opel si inserisce in questa tendenza presentando una nuova serie di tutorial relativi ai sistemi di infotainment Navi 900 IntelliLink e R 4.0 IntelliLink, con&nbsp;brevi video che spiegano come personalizzare il sistema e utilizzare funzioni come il navigatore, il telefono e i comandi vocali, oltre ad Apple CarPlay e Android Auto. Per esempio, il tutorial &ldquo;Ecco come funziona: navigazione&rdquo; relativo al sistema Navi 900 IntelliLink (vedi il video in basso) mostra come inserire una destinazione partendo dall&rsquo;indirizzo o da un punto di interesse e come aggiungere un punto di passaggio lungo il percorso come, per esempio, una stazione di rifornimento.  &ldquo;I tutorial video forniscono risposte semplici e mirate alle domande della vita quotidiana. Si tratta di un formato ideale per spiegare tecnologie come i sistemi di infotainment&rdquo;, ha dichiarato David Voss, Manager Product Experience Opel. &ldquo;I tutorial sono apprezzati da uomini e donne di tutte le et&agrave; e si adattano perfettamente al marchio Opel, che ha costruito la propria reputazione sulla democratizzazione della tecnologia&rdquo;.   

Il marchio tedesco ha messo in rete degli intuitivi tutorial per spiegare ai clienti come far dialogare telefono e auto

Infotainment, come collegare lo smartphone alla propria Opel

Di auto volanti si parla da sempre. Da quando il traffico urbano ha iniziato a stravolgere le vite di chi abita nelle grandi citt&agrave;. E negli anni non sono certo mancati i prototipi di auto con le ali o di velivoli adatti alla circolazione stradale, come l&rsquo;AeroMobil 3.0. Ma nulla pi&ugrave;.  Caso diverso se un gigante dell&rsquo;aeronautica come Airbus mette in agenda di produrre droni in grado di sostituire taxi e veicoli commerciali leggeri. Secondo le stime dell&rsquo;azienda, nel 2030 il 60% della popolazione mondiale vivr&agrave; nelle grandi citt&agrave; provocando un ulteriore aggravarsi della congestione stradale. Basti pensare che gi&agrave; nel 2014 a San Paolo del Brasile si era verificata una coda di 344 km: in pratica tutte le strade della citt&agrave; erano intasate dalle auto.&nbsp;  Airbus lancia quindi il progetto Vahana by A^3, prototipo di velivolo elettrico e autonomo, capace di trasportare passeggeri o merci. I primi test sono fissati per la fine dell&rsquo;anno: &ldquo;Gran parte delle tecnologie di cui abbiamo bisogno - ha commentato il Ceo di A^3, Rodin Lyasoff &ndash; sono gi&agrave; su piazza, come le batterie e i motori&rdquo;.&nbsp;  Idealmente questi velivoli potranno essere utilizzati per servizi di taxi e trasporto merci, entrando in servizio entro il 2025. Ovviamente il traffico aereo va regolamentato e qui entra in gioco Airbus Helycopters, che in collaborazione con l&rsquo;Universit&agrave; di Singapore e l&rsquo;autorit&agrave; per l&rsquo;aviazione civile del paese asiatico, sta preparando un programma di test per far volare droni sulla citt&agrave;. Si chimar&agrave; Skyways, strada del cielo: i velivoli seguiranno rotte prestabilite, caricando merci dal porto della citt&agrave; e trasportandole in varie zone d&rsquo;atterragio prestabilite. A consegna effettuata i &ldquo;clienti&rdquo; riceveranno un messaggio sul proprio mobile.&nbsp;  L&rsquo;obiettivo del progetto non &egrave; quello di sostituirsi a colossi del trasporto su gomma quali Dhl ma supportarli diventandone partner. E offrire al contempo servizi di trasporto veloce alle persone, per esempio dal centro di una citt&agrave; all&rsquo;aeroporto. Ovviamente in sharing con altri passeggeri: la new economy &egrave; condivisa e Airbus immagina gi&agrave; una sorta di carsharing del cielo, in cui quattro persone possano condividere un taxi volante a zero emissioni.&nbsp;  &nbsp; 

Entro la fine dell&#39;anno inizieranno&nbsp;a Singapore i test con una flotta di droni che trasporter&agrave; merci per la citt&agrave;. Il passo successivo saranno i taxi volanti

Airbus lancia il progetto per i taxi volanti del 2025

Da un uomo che percepisce un ingaggio annuo di 7 milioni di sterline (oltre 8 milioni di euro al cambio attuale) sarebbe lecito attendersi una supercar. Ma non da Jurgen Klopp: il tecnico del Liverpool, fedele alle sue origini tedesche, preferisce una sobria Opel Insignia, che al prossima Salone di Ginevra vedremo anche nella nuova versione Grand Sport.  Daniel Sturridge, attaccante dei Reds, viaggia su una Rolls; Roberto Firmino ha scelto una Range Rover top di gamma, Klopp &ndash; non a casa nominatosi The Normal One - gira per Liverpool con la berlina Opel (qui il listino), marchio di cui &egrave; ambasciatore da anni, ovviamente allestita con la guida a destra.&nbsp;  Dopo sette stagioni passate alla guida del Magonza e sette a Dortmund, Liverpool &egrave; il primo incarico estero per Klopp, che prima di partire per l&rsquo;inghilterra aveva ricevuto la sua nuova Insignia nera direttamente da Karl-Thomas Neumann, CEO di Opel Group.&nbsp;  Nato a Stoccarda nel &rsquo;67, Klopp ha alle spalle una carriera da giocatore nel Mainz, squadra di cui &egrave; diventato tecnico nel 2001, prima di passare al Borussia Dortumund, con cui ha vinto due volte la Bundesliga. Ora l&rsquo;avventura inglese, con il Liverpool che occupa attualmente la seconda posizione della Premier, a cinque punti dal Chelsea.&nbsp;    &nbsp; 

A differenza dei seuoi giocatori, il tedesco Jurgen Klopp guida anche in Inghilterra la sua berlina Opel

6 risultati per 'Tech Zone'

Guida autonoma, Waymo sperimenta le “orecchie” artificiali

Panasonic, tecnologia che rileva la stanchezza da scansione oculare

Telefono al volante, usiamo la tecnologia non le mani

Infotainment, come collegare lo smartphone alla propria Opel

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Niente Suv per l'allenatore del Liverpool, Klopp fedele alla Insignia