Gianni Agnelli, da Fiat a Lancia fino a Ferrari: le auto dell'Avvocato

Nella sua Torino era nato il 12 marzo 1921, e vi aveva anche trascorso l'ultimo giorno della sua vita, il 24 gennaio 2003. Un destino inesorabile, ideale per chi al capoluogo piemontese aveva legato tutta la sua vita. Una vita condivisa con il calcio, vedi Juventus, e i motori, vedi la Fiat, e quindi anche Lancia, Ferrari, Maserati, e così via. Venti anni fa moriva Gianni Agnelli, per tutti l'Avvocato.

Chi ha speso un milione di euro per la spiaggina dell'Avvocato?

Imprenditore tra i più importanti e iconici della storia italiana, ma non solo. Assiduo frequentatore delle tribune quando la Juventus giocava in casa, presenza costante nelle cronache mondane del jet set internazionale. Agnelli, come tradizione del suo cognome richiede, è stato anche figura fondamentale della storia dell'automobilismo italiano. Sotto la sua presidenza, la Fiat divenne un vero colosso dell'automotive, inglobando al suo interno Marchi come Lancia, Ferrari, Maserati, Abarth, Alfa Romeo e i nostalgici Innocenti e Autobianchi. E di conseguenza, Gianni Agnelli era anche un grande appassionato della guida sportiva.

Le fuoriserie dell'Avvocato

Il suo status e il suo ruolo infatti gli permettevano di richiedere modelli fuoriserie realizzati esclusivamente per lui. Auto che non hanno mai conosciuto la produzione di serie, esclusive in qualche dettaglio o in qualche raffinatezza tecnica, concepite per l'unico scopo di essere guidate dall'Avvocato e di far parte della sua collezione privata. Tra le richieste tipiche di Agnelli, la presenza di un cambio automatico e di un servocomando per la frizione. Dal punto di vista estetico, le auto dovevano essere chic: ecco allora che i reparti dei Marchi Fiat si scervellavano per proporre tinte uniche e abbinamenti cromatici particolari, per sfornare macchine che dovevano lasciarsi ammirare. Di seguito, trovate una carrellata delle fuoriserie possedute dall'Avvocato: ce n'è davvero per tutti i gusti.