Dove è finita la Rolls Royce della Lollobrigida?

Dove è finita la Rolls Royce della Lollobrigida?

Incidentata nel 1969, con anche Franco Zeffirelli a bordo, ha avuto un destino tormentanto, legato alla storia italiana di quegli anni

di Francesco Forni

10.03.2023 ( Aggiornata il 10.03.2023 09:17 )

Che fine ha fatto la Rolls-Royce di Gina Lollobrigida? Il destino è avvolto nel mistero. L’auto è legata alla figura dell’attrice e a quella di un noto imprenditore milanese.

A portare alla ribalta la vicenda è stato Mario Bardelli, appartenente all’omonima famiglia nota per l’attività di officina e preparazione di auto a Roma.

Proprio lui nei giorni scorsi ha raccontato dell’auto agli Stati Generali del Patrimonio Italiano, l’ente per la valorizzazione dei beni e del patrimonio culturale, domandandosi dove fosse finita. L’ente, che ha inserito il motorismo storico nel patrimonio italiano, si è immediatamente attivato per tentare di rintracciare l’autovettura Rolls Royce modello Silver Cloud del 1962. L’attrice, al culmine della sua carriera, la acquistò agli inizi del 1968 da una società romana che aveva sede nel palazzo dei marchesi Roi nella zona di Prati.

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L'incidente della Lollo

Una mattina dell’ottobre 1969 Gina Lollobrigida, il regista Franco Zeffirelli e il critico cinematografico Gian Luigi Rondi decisero di partire da Roma con destinazione Firenze dove, nello stadio comunale, si sarebbe disputata la partita Fiorentina-Cagliari. Ma non arrivarono a destinazione. Infatti la lussuosa berlina, condotta dall’attrice, nei pressi di Orvieto iniziò a sbandare e finì fuori strada.

Tutti e tre gli occupanti, feriti, vennero trasportati all’ospedale di Orvieto. Zeffirelli risultò essere il più grave e rimase in coma alcuni giorni. In seguito si riprese ma nonostante ciò non riuscì a volare a Los Angeles per presenziare alla nomination del Premio Oscar per il film Romeo e Giulietta da lui diretto.

Un destino travagliato

Dopo oltre cinquant’anni gli Stati Generali sono riusciti a ricostruire dove finì l’autovettura che venne acquistata da una anonima società con sede a Milano. Ma il destino di questa auto riservava ancora sorprese. Infatti la società acquirente era di Gaetano “Nino” Trapani, un facoltoso imprenditore di origini napoletane molto noto all’epoca in quanto amministratore della consociata italiana della multinazionale di cosmetica Helene Curtis, della Valentino Parfums e della Germaine Monteil.

La Rolls passò quindi dal garage dell’Appia Antica a quello della villa di proprietà di Trapani che si trovava nella zona di San Siro. Pochi mesi dopo l’acquisto dell’auto, esattamente il 13 dicembre del 1976, la figlia di Trapani, Emanuela, allora sedicenne, venne rapita appena uscita dal cancello della residenza. A sequestrarla, si scoprirà in seguito, sarà la cosiddetta banda della Comasina, guidata da Renato Vallanzasca.

La ragazza venne tenuta prigioniera per oltre un mese e poi liberata a seguito del pagamento di un ingente riscatto. Il rapimento segnò irrimediabilmente le sorti dell’imprenditore Gaetano Trapani con il conseguente crollo del suo impero e con l’epilogo che avvenne alla fine degli anni ’80 con il suo arresto accusato del reato di bancarotta fraudolenta.

Da quel momento si persero nuovamente le tracce della Rolls della Lollobrigida. Il cui destino pare inafferrabile.

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