Coronavirus, l'industria automobilistica si riconverte

Coronavirus, l'industria automobilistica si riconverte

In Cina dalle auto si passa alle mascherine, mentre in GB si chiede aiuto alla JCB

di M.S.

17.03.2020 11:21

Il coronavirus ha scatenato una crisi con pochi precedenti. C’è una guerra in atto, per contenere i contagi che ha coinvolto tutta l’economia mondiale, produzione automobilistica compresa, con il lockdown necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori e contenere i contagi.

FCA, Reanult, VW, PSA, Ferrari, Pagani e Lamborghini sono alcuni dei colossi che hanno dovuto chiudere, o rallentare, per il momento, la produzione. Anche perché, in quarantena, spostarsi è superfluo e non servono auto.

In Cina si producono mascherine

Parte dell’industria automotive mondiale, però, non si è fermata. Parlavamo di guerra e, appunto, come durante il secondo conflitto mondiale si sia riconvertita, secondo i bisogni dell'epoca come motori aeronautici o armamenti. Un po' quello che sta accandendo ora, ma con necessità primarie diverse.

BYD, produttore cinese di auto elettriche e batterie, ha messo i suoi 1300 operai della fabbrica di Shenzhen, a produrre 5 milioni di mascherine e 300 mila flaconi di disinfettante al giorno. Stesso esempio seguito da SGMW e SAIC Motor.

Gran Bretagna, la richiesta alla JCB

In Europa la riconversione ancora non è stata attuata, ma qualcosa si muove, oltre Manica. La strategia della Gran Bretagna, per ora, è diversa da quelle che stanno adottando tutti sulla falsa riga dell’Italia e non prevede chiusure, ma le misure per garantire materiale tecnico agli ospedali, in caso di acuirsi della crisi, sono al vaglio.

Infatti, il primo ministro, Boris Johnson ha contatto la JCB, multinazionale con sede a Rocester nello Staffordshire, produttrice di attrezzature per la costruzione edilizia, la demolizione e l’agricoltura, sondando la disponibilità dell’azienda cambiare le linee di produzione per la realizzazione di respiratori per la terapia intensiva.

“Siamo stati contattati dal Primo Ministro per vedere se possiamo aiutare con la produzione di ventilatori. Al momento abbiamo team di ricerca e sviluppo che sta studiando attivamente la richiesta” ha dichiarato il presidente Lord Bamford.

"Prepararsi alla diffusione dell'epidemia di coronavirus è una priorità nazionale e chiediamo all'industria manifatturiera e a tutti quelli con competenze pertinenti, in grado di aiutare, a riunirsi per il Paese ad affrontare questa crisi nazionale. "Dobbiamo intensificare la produzione di attrezzature vitali come i respiratori in modo da poter aiutare tutti i più vulnerabili e abbiamo bisogno che le imprese ci aiutino in questo sforzo nazionale” hanno confermato da Dowinig Street.

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