BYD Seal, la prova della berlina sportiva anti-Tesla

BYD Seal, la prova della berlina sportiva anti-Tesla

L'elettrica cinese punta su tecnologia, prestazioni e autonomia per aggredire il mercato europeo delle segmento D: in Italia a fine anno-inizio 2024

di Pasquale Di Santillo

31.08.2023 15:45

BYD Seal, la prova nel silenzio

Ma la prova del nove di quanto sia innovativa e avanti la BYD Seal, arriva quando ci si sale a bordo. Già, intanto, gli interni: una crasi ideale tra stile europeo, con cura dei dettagli e materiali, Alcantara compresa; e digitalizzazione globale, con il touchscreen centrale, girevole da 15,6" che indica addirittura il livello di particolato PN2.5 interno ed esterno, al quale è abbinato il quadro strumenti da 10,2". Un sistema operativo velocissimo, reattivo come pochi sul mercato anche se forse ancora un po' da tarare in alcune funzioni, complesse da cercare. Ma si tratta di un aggiornamento software realizzabile in tempi brevissimi.
E poi spazi, tanti spazi per conducente e passeggero anteriore e soprattutto per quelli dietro che ne hanno in abbondanza per testa e gambe molto lunghe, al netto del fatto che i piedi non trovano spazio sotto i sedili di ottimo livello ma ancora privi della funzione massaggio. E non mancano nemmeno gli spazi per bagagli e oggetti: il bagagliaio posteriore è da 400 litri, cui ne vanno aggiunti altri 53 in un vano sotto il cofano anteriore, oltre ai 20 portaoggetti disseminati nella vettura. Il sistema audio Dynaudio è danese (una delle due cose non fatte in casa da BYD insieme agli pneumatici Continental) non potentissimo ma funzionale e perfetto per l'insonorizzazione totale della BYD Seal, grazie anche alla vetratura doppia dei finestrini.
E già, perché si avviano i motori della vettura a trazione integrale che ci viene messa a disposizione a parte per un sibilo all'accensione e alla decelerazione (0-30-0 km/h) sembra di andare a vela in mare, per quanto non si avverta alcun rumore (a parte eventuali tratti di asfalto dissestato). Tutto figlio di una dinamica di guida agevolata dall'enorme potenziale tecnologico di BYD che ha sistemato a bordo un gruppo motopropulsore, una trasmissione elettrica, definita "8 in 1" che integra 8 componenti base, ed è agevolato da sospensioni di qualità: a doppio braccio all'anteriore, e multilink dietro e soprattutto gestito da un raffinato sistema di controllo denominato iTAC (Intelligent Torque Adaption Control) che a dispetto di una media industriale di 100 ms (millisecondi) ne impiega solo 10 per gestire elettronicamente la risposta di freni, controlli motore e veicolo, e gomme. Il che significa ripartire la coppia in maniera ideale agli pneumatici per ogni condizione stradale che si incontra e arrivare a migliorare l'efficienza in maniera superlativa. Tradotto in termini pratici, nella nostra prova abbiamo avuto un consumo medio inferiore ai 17 kWh/100 km. Che per una vettura a trazione integrale da 520 cv è proprio tanta roba. L'accelerazione, come per tutte le elettriche, è potente ma progressiva, non violenta e la vettura, nonostante la sua stazza e lunghezza, sta facilmente in strada anche nelle curve veloci.
Ricapitolando: la qualità c'è, la tecnologia innovativa pure, le performance e l'autonomia non mancano e le forme e gli interni sono esteticamente superiori a quelli della Tesla Model 3 che ormai ha più di sei anni di vita. Se in BYD riescono a far entrare nella testa dei consumatori europei che il Marchio cinese ha qualità quantomeno pari a quella della Tesla…

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