Dodici diodi sotto ogni proiettore allo xeno e le specifiche ruote da 18 pollici completano il riuscito quadro estetico, che ben supporta l’altrettanto corposo corredo tecnico. Com’è noto, la TTS porta in dote la variante più potente del pluripremiato 2 litri turbo a iniezione diretta, che in questa edizione sfodera 272 cavalli e 35,7 kgm di coppia. Problemi di motricità non ce ne sono poiché la trazione è unicamente la quattro con frizione multidisco
Haldex, cui dà man forte per incollare ancor più la vettura al suolo la presenza di serie delle sospensioni a taratura variabile
Magnetic Ride. Tutto questo, assieme a un nuovo
ESP a due stadi che rende più libertina la guida, fa sì che la
TTS sia tremendamente efficace nella guida sportiva, oltre ogni nostra aspettativa. Come avrete modo di leggere più approfonditamente, l’
Audi ha staccato un tempo micidiale sulla nostra pista di handling, a conferma dell’eccellente equilibrio che si è venuto a creare in questa versione fra potenza, peso, efficacia delle sospensioni e della trazione integrale. Un’armonia meccanica che trova pieno riscontro non solo al limite ma pure nella guida di tutti i giorni, dove la TTS è estremamente godibile anche ”strusciando” sul lungomare: se viaggiate a meno di 50 all’ora, basta premere un tasto in plancia e in poco più di dieci secondi la tela troverà posto alle spalle dei roll bar; un altro tasto per sollevare il frangivento elettrico (davvero pratico) e grazie alla posizione di guida infossata, perfetta, i vortici d’aria e le turbolenze sono vocaboli sconosciuti alla TTS.