Porsche Cayenne Turbo S, SuperSuv

Porsche Cayenne Turbo S, SuperSuv
Sul dritto riesce a tenersi dietro un’Audi R8 o una BMW M5

di Lorenzo Facchinetti

22.04.2013 ( Aggiornata il 22.04.2013 16:01 )

Prestazioni

Cayenne Turbo S_4

 

Quello che ci è sempre piaciuto della Porsche Cayenne è la posizione di guida. Nonostante sia un Suv, potresti tranquillamente essere seduto su una 911: il volante verticale vicino al corpo, le gambe distese, la strumentazione che, pur con tutti gli ammodernamenti del caso, conserva l’impostazione originaria coi cinque strumenti circolari.

E con la chiave d’accensione che resta sempre, guai mai, alla sinistra del volante per un retaggio dovuto alle partenze con corsa verso la macchina delle vecchie 24 Ore di Le Mans. Cromosomi Porsche, insomma, ma rialzati da terra di qualche spanna in più rispetto alla famiglia delle sportive. Le affinità della Cayenne Turbo con le sorelle a due porte, proseguono però anche a vettura in movimento.

Perché non è propriamente comune che uno Sport Utility sia capace di accelerazioni tali da spalmare sul sedile in maniera così vigorosa tutti i presenti: sullo 0-100 abbiamo registrato un imbarazzante 4”16 quando il dichiarato è di 4,5 secondi e la Cayenne Turbo standard impiega 4”85. Con quasi 4 secondi netti sullo scatto breve, tanto per capire, questa Porsche può prendersi il lusso di tenere dietro un’Audi R8 4.2, un’Aston Martin Vantage V12, una BMW M5 o una Mercedes CLS 63 AMG; vi immaginate la faccia dei proprietari che si vedono sfilare da una Cayenne che non accenna a rallentare nemmeno dopo un chilometro (22”76 con quasi 230 orari effettivi...)?

Ma non è solo con gli “spari” che ci si gode questa Cayenne: grazie a 76,5 kgm di coppia e all’eccellente Tiptronic a 8 marce che ne ha una giusta per ogni occasione, è quasi più piacevole gustarsela in totale souplesse, con la spinta possente ma mai invadente di un motore straordinario e con la garanzia di avere a disposizione una riserva di potenza che offre rullaggi da aereo ad ogni affondo sull’acceleratore.

Ecco, il motore non è mai invadente. E dunque uno degli aspetti curiosi della Turbo S è che la spinta c’è senza dubbio, ma non è mai scorbutica o sgraziata. Serve dunque, con questa vettura, un occhio attento più che mai al tachimetro, perché a “pelle” non sembra di andar forte, ma quando consulti gli strumenti ti ritrovi senza volere a velocità pazzesche: per passare da 80 a 180 orari, giusto per capire, sono sufficienti nove secondi secchi e se si insiste per un po’ si giunge a sfiorare la soglia dei 280 orari effettivi!

Altre affinità con le Porsche più sportive arrivano in mezzo alle curve. Perché se vi mettete a spingere tutti i tasti giusti, configurando l’assetto, il motore e il cambio in Sport, la Cayenne vanta un handling noncomune a questo genere di vetture.

Tutti i sistemi elettronici lavorano all’unisono affinché la Turbo S affronti una curva nel miglior modo possibile: il PTV Plus effettua una leggera azione frenante della ruota posteriore interna alla curva, quindi la vettura “fa perno” e si inserisce in curva più velocemente e con poco sottosterzo; durante gli appoggi il telaio non si smuove dalla traiettoria nemmeno se preso a spallate, perché ci sono le barre antirollio attive PDCC che rendono piatto il corpo vettura e la generosa gommatura (295/35...) offre un elevatissimo grip meccanico; in uscita di curva, la trazione integrale privilegia le ruote posteriori sempre per evitare di allargare con il muso, ma anzi uscire in leggero sovrasterzo o quantomeno a ruote dritte. La massa, che pure è molto elevata (2258 chili), si avverte dunque per lo più in frenata, sebbene gli spazi siano comunque molto ridotti (35,2 metri da 100 all’ora).

Semmai, quello che stona un po’, è che questa indole sportiva emerge anche quando lo sportivo non lo vuoi fare. Come accennato in precedenza, l’assorbimento non è molto efficace, almeno sulle sconnessioni decise, anche se viene impostata la modalità Comfort.

Anzi,proprio con questo settaggio la resa è forse quella più sgradevole, perché avverti nettamente un comparto sospensioni molto morbido, dunque con evidente beccheggio e “molleggio”, ma al contempo le buche o i dossi artificiali li senti in maniera marcata complici anche, e in larga parte, i pneumatici con spalla bassissima. Sempre in tema comfort, la silenziosità è buona ma non a livelli eccezionali, anche in questo caso per via del rotolamento marcato dei pneumatici data la loro larghissima sezione (295). La Cayenne Turbo provata due anni fa fece molto meglio (66,5 decibel a 100 orari contro i 69,4 della Turbo S), ma soltanto perché montava gli opzionali cristalli isolanti.

Finché siamo in vena di paragoni con la Turbo standard, uno degli aspetti che ci ha colpito sono i consumi: nonostante le prestazioni siano notevolmente superiori, le percorrenze medie effettive registrate sono del tutto simili: 8,375 km/litro con la Cayenne da 500 cavalli a fronte degli 8,220 con quella da 550 cavalli. Niente male.

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