Skoda Octavia, "Golf" e cravatta, una signora macchina

Skoda Octavia, "Golf" e cravatta, una signora macchina
Agile, reattiva, dinamica, confortevole e un po' seriosa

di Marco Visani

18.08.2013 ( Aggiornata il 18.08.2013 16:26 )

Prestazioni

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Non ci siamo già visti da qualche parte? Se lo dite a una donna, è banale. Se lo dite a una macchina, evidentemente non vi risponderà. Ma se potesse farlo, annuirebbe. La prima volta che ti siedi al volante di una Octavia, ti sembra infatti di averla guidata da sempre.

Il posto guida fascia alla perfezione, le geometrie sono corrette, le regolazioni abbondano: ti senti veramente a casa. Esattamente come su una Golf, una A3 o una Leon, di cui la nuova Skoda condivide le parti strutturali. Con conseguenti, ulteriori analogie in termini di comportamento. E non è certo un difetto quando le cugine hanno — eccome, se ce l’hanno – un comportamento straordinariamente equilibrato.

Auto-fotocopia, dunque? Fino a un certo punto. Perché poi alla fine la bravura di un cuoco sta nel metterci del suo nel piatto usando gli stessi ingredienti che anche altri hanno a disposizione. Tutto sta nel lavorare sulle dosi, perché il sapore sia comunque diverso. Nel caso della Octavia le dosi sono un leggero allungamento del passo, che ha reso l’indole un po’ più borghese rispetto a Golf e A3: un filo meno reattiva, complessivamente più posata, per certi versi più confortevole. Soprattutto a livello di assorbimento, che ne fa una compagna di viaggio ideale anche quando l’asfalto ancora risente del molto sale che ha sciolto la neve lo scorso inverno.

Meno felice, viceversa, il quadro alla voce rumorosità. Intanto, delle quattro sorelle è quella con la voce più alta. A 130 km/h in autostrada abbiamo registrato 71,7 dB contro, in ordine crescente, 68,9 dell’Audi, 69,4 della Seat e 69,5 della Volkswagen. Superfluo ricordare che tutte erano equipaggiate con lo stesso motore 2.0 TDI 150 cv, con l’unica differenza che la nostra Skoda non ha il cambio manuale ma il DSG. Ma questa è una faccenda che riguarda le riprese, non certo il livello sonoro. Che è anche disturbato, dai 110/120 orari in su, da una certa rombosità aerodinamica alla lunga fastidiosa.

Le prestazioni sono invece decisamente brillanti, e sempre per restare nel parallelo di famiglia la Octavia è quella più veloce in assoluto: 216,7 km/h, meglio anche del dichiarato. Viceversa in accelerazione, pur copiando le promesse della Casa (anzi, migliorandole di un centesimo) resta leggermente indietro, con 8”59 nello 0-100 quando la A3, la migliore del lotto pur non essendo la più leggera, stacca un 8”18. Come già accennato, improponibile il confronto diretto sui rilanci per via della diversa trasmissione. Che sono comunque particolarmente tonici, con 5”82 per passare da 80 a 120 km/h. Tanta verve non incide sui consumi, se non in modo assolutamente marginale: è d’altronde un fatto riconosciuto che i cambi a doppia frizione siano spesso più efficaci dei manuali e, soprattutto, non presentino gli inconvenienti endemici dei classici automatici con convertitore, che trascinano le marce e aumentano i consumi.

Sulla nostra Octavia DSG abbiamo verificato 18,1 km/litro di media, ovvero una percorrenza quasi impercettibilmente inferiore rispetto a quelle delle cugine con cambio manuale: 18,3 km/litro la Golf, 18,5 la Leon, 18,7 la A3. Neanche farlo apposta, un quinto di litro separa l’una dall’altra. Note positive anche alla voce freni, con spazi contenuti che sui fondi differenziati sono persino i migliori della famiglia. Sensazioni al pedale rassicuranti e assenza di fading completano un quadro positivo.

Lo sterzo è molto comunicativo: preciso, pronto, un pizzico meno diretto che sulle due parenti tedesche, anche se la sensibilità risente dei vari settaggi possibili con il Driving Mode Selection, uno dei tanti optional montati sul nostro esemplare di prova: incide, come gli analoghi sistemi con nomi diversi presenti su Audi, Volkswagen e Seat, su vari parametri tra i quali la risposta del motore.

Per il resto, è una storia già scritta. A cominciare dal turbodiesel di due litri, che si fa apprezzare per la fluidità, “di serie” sul 150 cavalli e non presente sulle precedenti esecuzioni del TDI Volkswagen, che erano viceversa piuttosto ruvide. Oltre che per la generosa e ben distribuita disponibilità di coppia in tutto l’arco di utilizzo.

Quanto all’handling, la Octavia è una sicurezza. Grazie anche al rollio controllato si inserisce con rapidità, ha un sottosterzo ai minimi sindacali, tanta trazione e in caso di rilascio un retrotreno che mantiene direzionaltà. E ce ne vuole davvero prima che l’elettronica, comunque disattivabile sia pur non totalmente, sia chiamata in causa per correggere la traiettoria. Insomma, pur essendo una berlina da famiglia, quel giorno che siete ispirati potete benissimo osare. E divertirvi.

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