Peugeot 308, pronta a rivaleggiare con la Golf, prova su strada

Peugeot 308, pronta a rivaleggiare con la Golf, prova su strada
Grande qualità nei materiali e nella cura dei dettagli

di Lorenzo Facchinetti

20.01.2014 ( Aggiornata il 20.01.2014 08:07 )

Prestazioni

Bello da vedere, piacevole da impugnare con quella morbida pelle pieno fiore, dannatamente divertente da far ruotare in ogni dove. Il volante della 308 crea assuefazione, quando lo conosci non ne puoi più fare a meno. Perché con quel diametro così contenuto, quasi da videogioco, ti sembra di avere ancor più controllo della situazione, sia nella guida impegnata, ma anche in una semplice manovra di parcheggio. Una bella idea, dettata soprattutto dal concedere visibilità alla strumentazione rialzata (non sempre, però, è visibile, specie con il sedile tutto abbassato), che rende diverso più accattivante l’intero abitacolo della Peugeot.

Che come detto offre subito un’immediata sensazione di qualità, per pulizia stilistica, scelta di materiali di pregio, razionalità. E dopo i primi giri di ruota, questa sensazione di qualità si tramuta in certezza. Perché in movimento la 308 lascia intendere subito un bel progresso anche sul versante del confort, e non serve macinare centinaia di chilometri prima di evincerlo. Alla prima buca o al primo dissuasore avverti un comparto sospensioni estremamente raffinato, che assorbe egregiamente senza trasmettere in abitacolo né rumori, né duri contraccolpi. E questo pur a fronte di una consistenza, come vedremo, notevole anche sul fronte dinamico.

Poi c’è l’insonorizzazione, altrettanto curata e raffinata. I decibel che abbiamo registrato sono sempre molto contenuti, ma anche senza avere un fonometro al posto dell’orecchio è ben percepibile il clima ovattato che regna sempre a bordo della vettura, e soltanto alle andature più elevate e fuori codice iniziano ad emergere fruscii aerodinamici. Queste sensazioni di benessere a bordo proseguono con i vari comandi: piace la leva del cambio, rialzata per essere a portata di mano, come pure la sua manovrabilità sempre precisa e ben contrastata; soddisfa lo sterzo, per la calibratura azzeccata che lo rende comunicativo, leggero alle basse velocità e adeguatamente pesante in velocità.

A tutto questo fa da contorno in maniera adeguata l’erogazione del “millesei” turbo-benzina da 156 cavalli, unità nota e ben collaudata che sulla 308 rappresenta, al momento, il top di gamma in termini di potenza. Grazie a una turbina piccola, a geometria variabile e con tecnologia TwinScroll, il ritardo di risposta è contenuto ai massimi. Ne deriva dunque un comportamento da motore turbodiesel, come ormai molti turbo-benzina moderni: già a poco meno di 2000 giri la spinta è consitente e, proprio come i propulsori a gasolio, non viene voglia di insistere così tanto con i regimi elevati, ma piuttosto di andare a spasso sfruttando l’elasticità e la buona coppia ai bassi. Questo è dovuto anche al fatto che questo motore è accoppiato a una trasmissione dai rapporti particolarmente lunghi, che invitano appunto ad andare a cercare lo spunto in alto soltanto in fase di ripresa e sorpasso. Basti pensare che la velocità massima, su sei rapporti, viene raggiunta in quarta marcia!

Ciò significa che per riprendere velocità con una certa scioltezza, sarebbe bene scalare almeno un paio di rapporti. Così facendo, le prestazioni che ne derivano sono più che soddisfacenti, sia in velocità con una punta massima di 218 km orari effettivi, ma soprattutto in accelerazione dove nello scatto breve la nostra 308 ha staccato un ottimo 7”91, meglio di quanto promesso dalla Casa. Quella del cambio “lungo” è una scelta, peraltro comune a tutti, dettata ovviamente dal contenimento dei consumi nel ciclo d’omologazione.

Difatti, in termini di percorrenze, questa Peugeot ha dato il meglio di sé proprio in quelle situazioni in cui la sesta lunga abbassa molto i giri motore e dunque fa lavorare poco il propulsore, e ne sono una testimonianza i 19 km/litro effettivi che si possono percorrere a 90 km/orari costanti. Anche nell’extraurbano si difende, con 15,3 km/litro, ma basta andare in città, dove la meccanica viene sfruttata maggiormente, per scivolare sugli 11,5 km/litro, prestazione discreta anche in considerazione del fatto che qui non è presente l’onnipresente start/ stop. Per quanto riguarda il comportamento stradale, quello che stupisce è l’ottimo rapporto fra confort e dinamismo. A fronte di una comodità di marcia che come detto è molto elevata, in mezzo alle curve la 308 sfoggia una reattività ai comandi davvero encomiabile. Merito della nuova scocca più rigida, che consente di adottare una taratura d’assetto più confortevole senza nulla perdere in agilità, ma anche delle nuove misure del corpo vettura, cresciute in ogni direzione per garantire maggior impronta a terra.

Ecco allora che, grazie anche alla opzionale gommatura da 18 pollici, la Peugeot 308 risulta ottimamente bilanciata, omogenea nel comportamento e quasi indifferente a qualsivoglia tipo di maltrattamento automobilistico: improvvisi rilasci dell’acceleratore in curva, scarti d’emergenza ad alta velocità, panic-stop in mezzo a una piega. La vettura raramente si scompone e se mai lo facesse le sue reazioni sono sempre estremamente prevedibili, controllabili e comunque sempre supervisionate dall’elettronica, che non è mai completamente disinseribile.

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