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Citroën Traction Avant, design italiano dal tocco femminile

Dietro a un grande uomo - recita il proverbio - si muove sempre una grande donna. André-Gustave Citroën, geniale inventore di auto, innovatore e provocatore al tempo stesso, si distinse per le scelte illuminate, sia per quanto riguarda le auto, sia per gli uomini incaricati di realizzarle o di dotarle di tecnologie avanzate ma al tempo stesso accessibili a tutti. Ma la sua opera non sarebbe stata di questa portata se non avesse avuto, a chiudere il cerchio, la collaborazione più delicata, quella di rendere l’auto più piacevole a tutti attraverso le scelte estetiche. Una parte che fu interpretata proprio dalla moglie di André, Giorgina, prima consulente non solo per gli allestimenti interni, ma anche per dare il consenso sul disegno della vettura.

Una parte importante, decisiva per la definizione del modello Traction Avant, l’ultimo prima della malattia fatale ad André. Monsieur Citroen aveva avuto l’idea, dando il via nel 1933 al progetto industriale, in precedenza aveva trasformato il gioiello produttivo di Quai de Javel in grado di sfornare mille unità al giorno, aveva scelto gli uomini giusti, come André Lefebvre, ingegnere allora quarantenne portato via a Renault per tradurre in realtà il sogno dell’auto del domani a trazione anteriore, si era affidato a Maurice Sainturat, ingegnere e papà del motore quattro cilindri con valvole in testa e camicie amovibili, a Charles Bull mago della trasmissione pronto a risolvere ogni problematica tecnica, ma soprattutto aveva chiamato Flaminio Bertoni, artista, pittore, scultore, genio ed esponente del gusto italico per definire stile e design della nuova auto.

Bertoni vestì il contenuto tecnologico con linee, volumi e aerodinamica al di fuori della norma e della conoscenza, modellò la sua soluzione in plastilina e la porò al vaglio di Madame Giorgina che aveva di per sé già definito gli interni con un Jersey Grigio simile a quello appena lanciato da Coco Chanel. "Mais Oui, c’est fantastique" disse la signora Citroën e la Traction Avant prese forma e connotazione con l’approvazione della moglie di André. La prima Traction Avant uscì nel maggio 1934 e fu prodotta fino al giugno 1941 (7CV), accompagnata da versioni più avanzate non solo nella potenza. 

 

Colpo di fulmine


L’incontro tra André e Giorgina fu descritto dalle cronache del tempo come un colpo di fulmine. Il giovane André Citroën non aveva certo tempo di annoiarsi, famoso ingegnere e imprenditore, tra una poltrona riservata al teatro Chatelet tempio dei balletti russi, una sedia al tavolo del baccarat e un posto d’onore all’Automobil Club di Place de la Concorde dove le giocate erano definite faraoniche… Parigi a inizio secolo era così, attraente e vivace e lui, André Citroën era considerato uno scapolo d’oro. Ma un giorno si fermò davanti a una creatura dalla bellezza luminosa, una ventunenne così dipinta da Jacques Wolgensinger: "Sotto alle sopracciglia che disegnavano un arco perfetto, occhi meravigliosi di colore chiaro con riflessi verdi e goccioline dorate, come il sole in un profondo lago di montagna. Un viso ovale, con gote e mascelle ben marcate, una fronte alta, un naso lungo e fine, una bocca larga sempre sorridente, dal labbro superiore sottile e quello inferiore più carnoso al centro, con una punta di avida golosità. I suoi lunghi capelli castani dalle sfumature alburnee erano rialzati in una doppia crocchia che liberava una nuca tenera e sottile".

André soverchiato dalla figura materna non riuscì a stabilire un vero contatto, ma galeotto fu un secondo incontro con la famiglia Bingen a Deauville dove André fu colpito da Giorgina, vestita di bianco e con un grande cappello a campana, come richiedeva la moda appena lanciata da Gabrielle Chanel, ma rigorosamente protetta e nascosta all’ombra della madre.

"I due si piacquero subito e Giorgina non fece nulla per scoraggiare le avance del giovane industriale, visto che di André le piaceva tutto: l’audacia, la passione per la libertà e lo spiccato senso dell’umorismo perché, come diceva Mozart, “diffido delle persone che non ridono mai, non sono persone serie!”.

Serissimo, però, e con grande rispetto per le figure femminili, il giovane André Citroën non cercava avventure: il 26 maggio del 1914 André Gustave Citroën e Giorgina Bingen firmarono il contratto di matrimonio, Il matrimonio civile e quello religioso furono celebrati rispettivamente il 27 e 28 maggio. Ma un mese dopo André fu chiamato in Guerra, restando però poco al fronte. Tornò a Parigi, avviò nuove attività grazie alla famiglia della moglie (di origine italiana, Genova) e contemporaneamente a quel regalo Giorgina gli comunicò dell’arrivo della primogenita Jacqueline, seguita poi da Bernard, da Maxime e da Solange, morta un anno dopo però… Proprio questa tragedia unì ancor più la coppia: Giorgina Bingen divenne subito la responsabile dello stile dei nuovi modelli, ogni proposta o progetto era sottoposta da André al suo giudizio e fu proprio lei, Giorgina, a riconoscere il genio di Flaminio Bertoni quando questi fu chiamato a ingentilire le forme delle “Rosalie” con piccoli e sapienti interventi calandra e altri dettagli. Giorgina “approvò” il design della Traction Avant, vero capolavoro di Bertoni nel 1934. 

Dopo una breve malattia, nel mese di luglio del 1935, André Citroën morì a Parigi con accanto Giorgina e i figli Jacqueline, Bernard e Maxime. Dal gennaio dello stesso anno la proprietà dell’azienda passò alla famiglia Michelin. Giorgina rimase accanto ai figli, lontano dai riflettori e dalla vita mondana cui era abituata prima di morire a Parigi il 20 febbraio del 1955.