Pininfarina ha scelto il Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra come palcoscenico per svelare la sua nuova futuristica supercar a idrogeno: l'Enigma GT. Il prototipo colpisce subito all'occhio per il suo design che sembra provenire da un film di fantascienza: profilo curvilineo, nessuno spigolo, un'enorme vetrata per garantire una visibilità a 360 gradi dall'abitacolo. Resistenza aerodinamica ridottissima grazie agli otturatori a griglia e ai deflettori delle ruote anteriori e tettuccio apribile: quest'auto è un vero tuffo nel futuro.
Salone di Ginevra, si riparte con il nuovo format: le novità
Idrogeno ed elettrico la nuova Pininfarina
L'Enigma GT è una 2+2 di dimensioni pari a 4.580 mm in lunghezza, 1.950 mm in larghezza e 1.230 mm in altezza. Il passo lungo di 2.880 mm favorisce un'abitabilità interna ottimale, mantenendo le caratteristiche di una classica Gran Turismo. Il motore a combustione interna alimentato a idrogeno per le ruote posteriori si combina con un motore elettrico sull'asse anteriore, creando così un sistema di trazione integrale. Il propulsore centrale è un V6 turbo da 2,5 litri.
Enigma: batteria e prestazioni
La componente tecnologica è ovviamente di altissimo livello. La batteria agli ioni di litio da 10 kWh, insieme al serbatoio dell'idrogeno, garantiscono un'autonomia di circa 550 km. L'accelerazione va da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi, mentre la velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h.
"Per ora è soltanto virtuale, ma potrebbe diventare reale in brevissimo tempo", ha spiegato l'amministratore delegato Silvio Angori. “Questa auto segna l'inizio di un percorso che ci porterà verso i 95 anni dell'azienda nel 2025. Si tratta di uno studio collegato ad alcuni messaggi che vogliamo lanciare. Vogliamo dimostrare che si possono fare vetture gran turismo bellissime, leggere ed ecosostenibili nel solco della tradizione italiana. Le prestazioni sono da hypercar. È una vettura sviluppata con tecnologie avanzate, è stata concepita in 3D e ha una flessibilità estrema che consente di ridurre tempi di sviluppo e costi. Abbiamo portato qui a Ginevra anche una parte del nostro studio di design per far vedere quali sono le nostre capacità e competenze", ha concluso Angori.
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