Porsche ha deciso di fare un ulteriore passo nel suo riposizionamento verso l'alto operato in seguito alla quotazione in Borsa. Come? Scegliendo di far crescere i prezzi dei suoi modelli sia negli USA che in Europa. L'obiettivo è aumentare i margini e sembra proprio che la Casa di Zuffenhausen, così facendo, abbia intenzione di sfidare Ferrari.
Il voler però far accrescere la redditività si lega a doppio giro anche con l'aumento dei costi produttivi che sono susseguiti alla carenza di semiconduttori, una situazione critica che Porsche ancora affronta. Fra i principali “ostacoli” con cui il marchio si sta interfacciando ci sono le forniture di componenti per la gamma Taycan.
Il successo Porsche
Porsche, in ogni caso, continua a mantenere un posto in prima fila sul mercato. Infatti, secondo i dati riportati dal dal direttore finanziario Lutz Meschke, l’utile operativo è salito a 1,84 miliardi di euro e i ricavi sono aumentati a 10,1 miliardi di euro nel primo trimestre. Ciò vuol dire che c'è stata una crescita del 25% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Oliver Blume, CEO di Porsche, si è così espresso: “Il nostro marchio di auto sportive festeggia quest’anno il suo 75° anniversario e il nostro posizionamento è più forte che mai. I nostri prodotti sono molto ricercati dai clienti di tutto il mondo. Il nostro modello di business è flessibile e robusto, anche in un contesto di mercato difficile. Questo può essere attribuito all’intero team Porsche”. Per non parlare delle consegne, la cui situazione pare essere molto ottima: rispetto al 2022, queste sono aumentate del 18% su base annua nel primo trimestre del 2023.
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