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Dacia Sandrider, il prototipo a carburante sintetico pronto per la Dakar

Dacia ha svelato la vettura con cui prenderà parte alla Dakar nel 2025. La Casa romena, forte di un 2023 da record (solo in Italia, il brand ha immatricolato oltre 87mila vetture, in crescita del 28,1% rispetto all'anno precedente) è pronta a fare il suo ingresso nel mondo delle competizioni passando dalla porta principale, con la nuova Sandrider e un team d'eccezione.

Dacia Sandrider, pronta al deserto

L'auto è stata sviluppata sfruttando il know-how sportivo interno al Gruppo Renault, attivo in diverse competizioni su pista dalla F1 all'Endurance, e della britannica Prodrive, che quest'anno ha concluso la Dakar al terzo posto con Sébastien Loeb. Il risultato di questo sforzo congiunto è appunto la Sandrider, prototipo che sarà affidato, oltre allo stesso Loeb, alla pilota di rally Cristina Gutierrez Herrero e allo specialista della Dakar Nasser Al-Attiyah.

La Sandrider è stata progettata a partire proprio dalle indicazioni dei tre piloti e dei rispettivi navigatori, con l'obiettivo di realizzare una vettura non solo veloce e robusta, ma anche facile da sfruttare e da riparare, e in grado di garantire comfort in un contesto inospitale come quello del deserto. Peculiarità che ben si sposano con la filosofia di Dacia, basata proprio sui concetti di essenzialità e robustezza, oltre che di "eco-smart".

In particolare, la Sandrider è dotata di un motore V6 3 litri biturbo in grado di erogare 360 cavalli e 539 Nm. La sua peculiarità è che sarà alimentato con carburante sintetico, prodotto da Aramco, per mostrare un'altra possibile via per la decarbonizzazione. La trazione è naturalmente integrale, mentre il telaio tubolare leggero ha permesso, insieme ad altri accorgimenti, di risparmiare circa 15 kg rispetto ad altri prototipi comparabili. La riduzione del peso, insieme all'estrema attenzione all'aerodinamica (-10% di resistenza all'avanzamento e -40% di portanza rispetto a prototipi paragonabili), contribuiranno al contenimento dei consumi, oltre che al miglioramento delle prestazioni.

Sandrider, resta solo l'essenziale

Anche all'interno è stato eliminato tutto ciò che non è strettamente necessario, senza però rinunciare a garantire a pilota e navigatore un ambiente confortevole: i sedili Sabelt sono rivestiti di tessuti specifici e antibatterici che regolano l’umidità, mentre sono stati inseriti dei pigmenti che agiscono contro i raggi infrarossi direttamente nel carbonio del veicolo per evitare di far innalzare eccessivamente le temperature interne al veicolo.

Dopo la presentazione ufficiale, la Sandrider sarà impegnata nei prossimi mesi in una lunga serie di sessioni di test, che porteranno il prototipo a percorrere migliaia di km in condizioni estreme nel deserto. Poi, a ottobre 2024, il primo appuntamento ufficiale al Rally del Marocco, in attesa del debutto alla Dakar nel gennaio del 2025. Il conto alla rovescia è iniziato.

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