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125 anni di storia Fiat, i progetti controversi: la Multipla di Giolito

Rilanciare un mito, attualizzandolo, è un'operazione relativamente semplice. Fiat 500, nel 2007, è perfetta nell'interpretare il ruolo.

Molto più difficile è inventarsi un progetto che, a dispetto del dibattito di opinioni, ha racchiuso in sé una miriade di punti di forza. Vi Riesce, ancora Roberto Giolito, con l'operazione Fiat Multipla. Nel passato del marchio, una Multipla c'era già stata, con la 600. Probabilmente tornerà nei prossimi anni un'idea diversa di piccola tuttospazio urbana. Di certo, i concetti con i quali si presentò sul mercato nel 1998, dopo l'anteprima al Salone di Francoforte del 1997 (quando ancora i Saloni dell'auto contavano qualcosa), furono a dir poco originali.

Un concentrato di funzionalità

Sei posti e ingombri da utilitaria. Posizione di guida alta e motori diesel eccellenti (i JTD prima e i Multijet con il secondo restyling). Estrema modularità delle sedute, tutte singolarmente rimovibili. Se non parlassimo della Fiat Multipla, potrebbe benissimo passare per un b-suv qualsiasi odierno. 

Invece, l'idea del Centro stile diretto da Roberto Giolito nel 1998 è a suo modo innovativa. I monovolume erano un'altra cosa ancora, con altre dimensioni e la disposizione degli interni 6 posti su due file venne copiata da Honda con il F-RV nel 2004. Solo un bel po' più lunga (4,28 metri contro 4 metri esatti) e, soprattutto, dallo stile molto meno polarizzante.

Multipla, la seconda serie "attenuata"

Se a distanza di oltre 25 anni la Fiat Multipla è ancora sufficientemente nota al grande pubblico non specializzato, mentre la Honda FR-V è ricordata perlopiù dagli appassionati, un motivo ci sarà.

Il design fece discutere, al punto da essere normalizzato con il restyling del 2004 nel particolare più controverso per molti: i fari, trasformati in elementi ordinari, di ispirazione Fiat Idea.

In realtà, il gradino tra cofano e volume abitacolo, i quattro fari tondi, rappresentano la "vera" Multipla. Piaccia o meno. È un dato di fatto l'ingresso di quel modello al MOMA. 

Come fai a non apprezzarla?

Chi l'ha posseduta, poi, difficilmente non ne tesserà le lodi. Ingombri ridottissimi e una posizione di guida facile, perché alta - l'auto arrivava a 1,67 metri di altezza - e antesignana dei moderni B-suv. Nel bagagliaio, spazio per 430 litri di volume, ovvero, molto più di quando non offrano oggi le migliori utilitarie da 4 metri, in quota 350 litri. Per dare un'idea, al tempo le utilitarie come la Punto offrivano bagagliai da 250 litri.

Poi la comodità di poter viaggiare in sei, oppure in cinque o da soli e con il vantaggio di poter sfruttare l'intero abitacolo e il volume da piccolo van.

Un'auto sinonimo di abitabilità elevata

Un progetto che il suo ideatore ha raccontato così, a FCA Heritage: "Se penso a quello che potremmo chiamare l’approccio efficiente, mi vengono in mente due modelli nati prestando una particolare attenzione alle esigenze di abitabilità e di uso. Grazie alle soluzioni innovative trovate durante la loro progettazione, la FIAT Downtown e la Multipla possono sicuramente essere utili per dare concretezza al concetto di efficienza.

(...) Dagli incontri con interior designer e architetti si è consolidata in me la convinzione di progettare abitacoli particolarmente vivibili, con una grande attenzione al principio dell’usabilità, anche delle cosiddette aree di transizione, ovvero di ingresso e uscita dal veicolo.

Con questo, non sto dicendo che un progetto come la FIAT Multipla del 1998 possa essere considerato una combinazione perfetta tra innovazione tecnologica e architettura, ma lo studio di questo minivan del segmento C della FIAT ha permesso di trovare soluzioni tecniche che consentano a tre passeggeri seduti sulla stessa fila di muoversi e relazionarsi, dopo essere entrati in auto nel modo più agevole possibile.

La Multipla è l’unica vettura del suo segmento a offrire sei posti e un ampio bagagliaio in soli 4 metri di lunghezza, meno di una Punto, per intenderci. Penso che forse questo progetto, in cui sono stato coinvolto nella progettazione del concept e dello stile finale, sia stato il più vicino agli insegnamenti del mondo dell’architettura trasferito al settore automobilistico che ho avuto il privilegio di assorbire e rielaborare, a partire dalle intuizioni di Gio Ponti espresse nella vettura Diamante".

Giolito, non solo Multipla

Il successo commerciale non fu certo clamoroso, si vendettero 122 mila Fiat Multipla di prima generazione, prodotte tra Mirafiori e Arese. Tuttavia, nella storia della Fiat è uno dei modelli che, per quanto ha fatto discutere, si ritaglia a torto o a ragione un proprio spazio per essere ricordata".

La firma sulla Multipla fu di Roberto Giolito, oggi responsabile della divisione FCA Heritage, "custode" della storia di quei marchi italiani di Stellantis ai quali il designer ha contribuito in vario modo.

Non solo Multipla, avendo disegnato anche la moderna riedizione della 500. Sotto la sua direzione del Centro Stile, nel 2012 Fiat ci riprova nel mondo dei MPV e la 500L per certi versi è ispirata dal concetto di funzionalità proprio della Multipla. Molto più normalizzata nello stile per creare il family feeling con il brand 500, come avverrà con il suv 500X. Giolito che sovrintenderà anche ai lavori di restyling Fiat Punto Evo, aggiornamento della stilisticamente riuscitissima Grande Punto, oltre alla seconda generazione della moderna, eterna Panda oggi diventa (anche) Pandina.