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L'Europa propone la revisione annuale per auto vecchie: una stangata per milioni di automobilisti

© Stellantis

La Commissione Europea vuole introdurre controlli tecnici annuali obbligatori per i veicoli con più di 10 anni, raddoppiando i costi per chi guida auto datate. La proposta scatena la dura reazione della Lega, che parla di un “attacco a chi non può permettersi un’auto nuova”.

La proposta Ue: revisione annuale per veicoli con più di 10 anni

Bruxelles ha messo sul tavolo una modifica importante alla “Direttiva sui controlli tecnici periodici dei veicoli commerciali”, che prevede un salto da due a un controllo annuale obbligatorio per auto e furgoni con oltre 10 anni di vita.

Il costo attuale della revisione biennale si aggira intorno agli 80 euro, ma l’obbligo di effettuare un controllo ogni 12 mesi significherebbe quasi raddoppiare questa spesa, trasformandola in un vero e proprio salasso per i proprietari di veicoli più vecchi.

La misura proposta ha provocato un acceso dibattito, con la Lega in prima linea nella protesta. Isabella Tovaglieri, eurodeputata del gruppo Patriots, ha definito la proposta “un’ennesima follia green”, pensata per colpire chi si serve dell’auto per vivere o lavorare. Secondo Tovaglieri, costringere milioni di persone a sostenere una spesa doppia in un momento di difficoltà economica è “una forzatura inutile e dannosa”. L’eurodeputata sottolinea che la revisione annuale rappresenta una tassa nascosta che rischia di penalizzare proprio chi ha meno alternative.

Un costo che pesa su milioni di famiglie

I dati parlano chiaro: in Europa l’età media dei veicoli è di 12,3 anni, che in Italia sale a 13 anni. Inoltre, circa un quarto delle auto circolanti in Italia ha almeno 19 anni. Questo significa che la proposta Ue riguarderebbe una fetta molto ampia della popolazione.

Per molte famiglie, soprattutto nelle aree rurali o in quelle con scarso trasporto pubblico, l’auto è una necessità primaria. L’aumento della frequenza delle revisioni può tradursi in un aggravio economico non trascurabile, che si somma ai già elevati costi di gestione di un’auto anziana.

Un altro aspetto sollevato dagli oppositori riguarda il mercato dell’usato, l’unico settore ancora accessibile a chi cerca di risparmiare sull’acquisto di un veicolo. Raddoppiare i controlli potrebbe disincentivare l’acquisto di auto più vecchie, soffocando questo mercato e costringendo molti ad abbandonare l’auto privata.

Inoltre, la proposta appare ingiusta per i mezzi storici, spesso utilizzati per pochi chilometri all’anno e tenuti con cura maniacale. Per questi veicoli si sta valutando di allungare piuttosto che accorciare la frequenza delle revisioni.

Il dibattito politico e sociale si infiamma

L’iniziativa di Bruxelles ha diviso l’opinione pubblica e i rappresentanti politici europei. Da una parte, c’è chi sostiene che la maggiore frequenza di controlli serva a garantire una maggiore sicurezza sulle strade e a ridurre l’impatto ambientale dei veicoli più vecchi e inquinanti.

Dall’altra, molti criticano questa misura come un’ulteriore tassa che rischia di colpire soprattutto i cittadini meno abbienti, senza fornire soluzioni alternative per la mobilità. La Lega e altri gruppi hanno già fatto partire le barricate in vista delle prossime votazioni europee, pronte a contrastare la proposta con ogni mezzo.

La revisione annuale per auto e furgoni vecchi, se approvata, rappresenterebbe un cambiamento significativo per milioni di automobilisti europei, con impatti economici importanti. La proposta di Bruxelles solleva quindi un problema più ampio: come garantire sicurezza e sostenibilità senza dimenticare l’equità sociale?

Il dibattito è aperto e il futuro di questa misura dipenderà dall’equilibrio che sapranno trovare i decisori europei tra tutela ambientale, sicurezza stradale e sostenibilità economica per le famiglie.