La mobilità elettrica non è più un’utopia da pionieri ma una realtà sempre più concreta. Con l’aumento delle immatricolazioni di veicoli elettrici in Italia, cresce anche l’esigenza di sapere dove ricaricare l’auto elettrica, quanto costa farlo, quanto tempo serve e quali strumenti si possono usare per rendere l’esperienza rapida, comoda ed economica.
Non esiste una risposta unica: dipende dalle tue abitudini di guida, da dove vivi e da che tipo di veicolo possiedi. In questo articolo analizziamo tutte le possibilità disponibili nel 2025 per ricaricare un’auto elettrica: a casa, nelle città e lungo le autostrade.
Ricaricare l’auto elettrica a casa: il vantaggio della comodità
Installare una wallbox domestica è oggi la soluzione più semplice per chi dispone di un box auto privato o di un posto auto condominiale con presa elettrica. Si tratta di un piccolo impianto installabile a parete che consente di ricaricare la propria auto in modo sicuro, programmabile e spesso economico.
I modelli più diffusi hanno potenze da 3,7 kW a 7,4 kW, con possibilità di salire anche a 11 o 22 kW per esigenze più avanzate. In genere, una ricarica completa con wallbox da 7,4 kW richiede 6-8 ore, rendendola perfetta per la notte. Alcune wallbox sono anche smart, cioè gestibili via app, con possibilità di programmare la ricarica nelle fasce orarie più convenienti dal punto di vista tariffario.
Requisiti per l’installazione:
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contatore da almeno 6 kW;
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linea elettrica dedicata e protetta;
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approvazione condominiale, se su parti comuni.
Il costo dell’energia elettrica domestica oscilla tra 0,20 e 0,25 €/kWh. Una ricarica completa di una batteria da 50 kWh può costare 10-12 euro, molto meno rispetto al pieno di un’auto a benzina o diesel.
Chi ha un impianto fotovoltaico può anche integrare la ricarica con energia solare, abbattendo i costi e migliorando il bilancio ecologico.
Colonnine pubbliche in città: dove trovarle, come usarle
Le colonnine pubbliche di ricarica sono ormai una presenza familiare nei parcheggi di supermercati, centri commerciali, uffici pubblici e perfino nelle piazze centrali dei piccoli comuni. La loro diffusione è in crescita costante anche grazie ai piani di incentivo locali e regionali.
Esistono due tipologie principali:
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AC (corrente alternata): da 11 a 22 kW, adatte a soste medio-lunghe (2-5 ore);
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DC (corrente continua): da 50 kW in su, ideali per ricariche rapide in meno di un’ora.
Trovare la colonnina giusta è semplice grazie a app dedicate come PlugShare, Nextcharge, Enel X Way, oppure Google Maps, digitando «colonnine di ricarica». Le app forniscono informazioni in tempo reale su disponibilità, potenza, tipo di presa e prezzo.
Costi medi per ricarica pubblica:
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AC: 0,45 - 0,65 €/kWh
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DC: 0,60 - 0,90 €/kWh
Molti operatori propongono anche abbonamenti mensili o pacchetti flat. Alcune catene di supermercati offrono ricariche gratuite o a prezzo ridotto durante la spesa, come incentivo alla fidelizzazione.
Per accedere alla ricarica si può usare:
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app mobile dell’operatore;
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tessera RFID;
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pagamento contactless via smartphone o carta.
Un consiglio utile è filtrare le colonnine per tipo di presa (Type 2, CHAdeMO, CCS Combo), così da evitare incompatibilità.
Ricarica elettrica in autostrada: viaggiare senza ansie
Uno dei timori più comuni tra i nuovi e-driver riguarda la possibilità di restare a secco in autostrada. Oggi, però, il problema è stato largamente superato grazie a una rete di ricarica veloce in continua espansione.
Le principali stazioni HPC (High Power Charging) in autostrada sono fornite da operatori come:
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Free To X, legata ad Autostrade per l’Italia;
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Ionity, rete europea a elevata potenza;
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Tesla Supercharger, spesso aperti anche a veicoli non Tesla.
Le potenze arrivano fino a 300 kW, sufficienti per ottenere l’80% della ricarica in 15-25 minuti. Tempi perfetti per una pausa caffè, bagno o spuntino.
App consigliate per viaggi lunghi:
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A Better Routeplanner (ABRP): calcola percorso e soste ottimali;
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Nextcharge, con filtro per stazioni autostradali;
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App del produttore auto, che spesso integra ricerca, navigazione e prenotazione delle colonnine.
Prezzo? Si parte da circa 0,70 €/kWh, con punte anche sopra 1 €/kWh nelle stazioni più potenti. Una strategia efficace può essere quella di ricaricare in uscita dall’autostrada, dove spesso le colonnine urbane offrono costi più contenuti.
Tempi di ricarica: tutto dipende da potenza e batteria
Un altro parametro chiave è il tempo necessario per la ricarica. Questo varia in funzione di:
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potenza della colonnina (AC o DC);
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capacità della batteria (espressa in kWh);
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potenza massima supportata dal veicolo.
Esempio: una colonnina da 11 kW può impiegare circa 5 ore per una batteria da 50 kWh, mentre una da 150 kW può ricaricare l’80% in 20 minuti.
In inverno, però, i tempi si allungano per via della temperatura, che può rallentare l’assorbimento dell’energia. Alcuni veicoli offrono la funzione di pre-condizionamento della batteria, molto utile in questi casi.
Per pianificare un viaggio elettrico efficiente:
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scegli stazioni ad alta potenza;
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abbina le soste a pause utili (shopping, pranzo, ecc.);
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viaggia nelle ore centrali del giorno per ottimizzare resa e tempi.
Una rete in crescita per un futuro più sostenibile
La rete di ricarica per auto elettriche in Italia è in continua evoluzione, con nuove installazioni settimanali e servizi sempre più smart. Anche le amministrazioni pubbliche stanno facendo la loro parte, con incentivi per colonnine condominiali e punti pubblici.
In definitiva, sapere dove ricaricare l’auto elettrica è oggi una competenza fondamentale per muoversi liberi e sicuri. Grazie alla tecnologia, alle app e all’infrastruttura sempre più capillare, la mobilità elettrica non ha più confini.