Le auto bianche continuano a dominare il mercato, ma quando si parla di usato il prezzo spesso è più basso rispetto alle versioni colorate. Un fenomeno che non è casuale, ma che affonda le sue radici in motivazioni economiche, culturali e di mercato. Per chi deve acquistare o vendere un’auto, capire perché le auto bianche costano meno rispetto alle vetture con tinte più vivaci è fondamentale per orientarsi tra valutazioni e trattative.
Il bianco domina ma vale meno
Da anni il bianco è il colore più scelto per le nuove immatricolazioni: secondo i dati delle principali ricerche di settore, quasi un’auto su tre venduta in Europa è bianca. Una scelta che piace per la sua neutralità, eleganza e praticità, ma che sul mercato dell’usato perde parte del suo valore. Perché? Proprio perché è il colore più diffuso. In altre parole, c’è troppa offerta rispetto alla domanda. Chi cerca un usato bianco può contare su centinaia di alternative, abbassando automaticamente i prezzi.
Il fattore moda e personalizzazione
Il colore dell’auto è anche una questione di moda. Negli ultimi anni, il bianco ha avuto un vero e proprio boom, alimentato dalle Case automobilistiche che lo hanno spinto come tinta “di serie” senza sovrapprezzo. Ma quando si parla di usato, l’effetto moda non basta. Anzi: una vernice particolare, magari metallizzata o perlata, è più rara e quindi più desiderata, mantenendo meglio il valore nel tempo. Un’auto rossa, blu elettrico o verde smeraldo, se ben conservata, può spuntare prezzi più alti proprio perché diversa dalle tante vetture bianche sul mercato.
Il ruolo dei costruttori e dei noleggi
C’è poi un altro elemento: le flotte aziendali e i noleggi a lungo termine. Moltissime di queste vetture vengono ordinate in bianco, sia per una questione di immagine sobria, sia per il costo inferiore in fase di produzione. Quando questi veicoli rientrano sul mercato dell’usato, spesso dopo tre o quattro anni, si crea un surplus di auto bianche a chilometraggio medio, con conseguente crollo del valore. Di fatto, chi compra usato bianco beneficia di prezzi più bassi, ma chi rivende deve accettare valutazioni inferiori.
Aspetti psicologici e pratici
Dal punto di vista psicologico, il bianco è percepito come “freddo” o poco originale. Molti automobilisti lo considerano un colore di ripiego, scelto solo perché incluso nel prezzo, e non una vera espressione della propria personalità. Inoltre, il bianco tende a mettere più in evidenza piccoli difetti estetici come graffi o sporco, penalizzando l’auto durante le valutazioni dell’usato. Al contrario, tonalità scure o metallizzate mascherano meglio le imperfezioni, contribuendo a mantenere più alto il valore residuo.
Conviene comprare un’auto bianca usata?
Se da un lato chi rivende un’auto bianca ci perde, dall’altro chi compra può approfittarne. Acquistare una vettura bianca significa spesso risparmiare qualche migliaio di euro a parità di modello, anno e chilometri. Non solo: il bianco è un colore che si rivende comunque facilmente, grazie alla sua neutralità. In più, in alcune zone calde, il bianco viene preferito perché riflette meglio il sole rispetto ai colori scuri, garantendo un abitacolo meno rovente in estate.
L’importanza della scelta del colore
Alla fine, tutto dipende dalla prospettiva. Chi compra nuovo e pensa già alla futura rivendita dovrebbe tenere conto che i colori vivaci e particolari mantengono meglio il valore, mentre il bianco rischia di deprezzarsi più velocemente. Chi invece compra usato, può puntare sul bianco per risparmiare e portarsi a casa un affare. Una regola non scritta che dimostra ancora una volta quanto i dettagli, anche solo una tinta di carrozzeria, possano incidere sul portafoglio degli automobilisti.