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Tesla in calo del 23%, Volkswagen guida le auto elettriche in Europa

© Tesla fans Schweiz, Unsplash

Il mese di agosto 2025 ha confermato la tendenza: le auto elettriche in Europa stanno crescendo con ritmi mai visti prima. Secondo i dati di JATO Dynamics, sono state immatricolate 159.746 vetture a batteria (BEV), con un incremento del 27% rispetto ad agosto 2024.

La quota di mercato delle elettriche ha toccato il 20,2%, un record assoluto, mentre le ibride plug-in (PHEV) hanno fatto ancora meglio in termini di crescita, con un +59% e una quota del 10,6%. Sommando BEV e PHEV, oltre il 30% delle auto vendute in Europa è ormai ricaricabile.

Per i consumatori è un segnale chiaro: l’elettrico non è più una nicchia, ma una realtà sempre più accessibile. Eppure, le istituzioni europee continuano a non garantire infrastrutture adeguate e incentivi stabili, lasciando spesso gli automobilisti soli di fronte alla scelta.

Volkswagen Group davanti a tutti

Il gruppo che ha beneficiato maggiormente di questo cambiamento è il Volkswagen Group, che ad agosto ha piazzato ben sei modelli nella top ten delle auto elettriche più vendute in Europa.

L’aumento delle immatricolazioni del colosso tedesco è stato del 45% su base annua. A trainare la crescita è stata la nuova Skoda Elroq, un SUV compatto elettrico che ha convinto il pubblico europeo grazie a un mix di autonomia, prezzo competitivo e tecnologia di bordo.

Non è un caso che Volkswagen T-Roc sia anche il modello più venduto in assoluto sul mercato generale europeo, con 14.700 unità e una crescita del 14%. Segue un podio che vede protagoniste Dacia Sandero e Toyota Yaris Cross, entrambe in forte crescita.

Volkswagen, insomma, ha dimostrato che una strategia chiara sull’elettrico – unita a modelli ancora forti sul termico e sull’ibrido – può portare risultati concreti, a differenza di altri marchi che continuano a inseguire senza convinzione.

Tesla sotto pressione

Per Tesla agosto è stato un mese difficile. Nonostante la Model Y resti il singolo modello elettrico più venduto in Europa, la casa americana ha subito un calo del 23% complessivo delle vendite.

  • Model Y resta al vertice ma registra un crollo del 37%.
  • Model 3, grazie al restyling e a una maggiore disponibilità, ha limitato i danni con un +15% nelle immatricolazioni.

Il problema di Tesla è chiaro: il mercato europeo non è più quello di tre anni fa. La concorrenza si è moltiplicata, i marchi cinesi hanno invaso i listini con modelli più accessibili e il gruppo Volkswagen ha colmato il gap con una gamma articolata. Per i clienti, Tesla non è più l’unica alternativa credibile.

Francia in difficoltà con le elettriche

Il grande assente nella crescita europea è la Francia. I modelli a batteria dei marchi d’Oltralpe non riescono a sfondare. La nuova Renault 5, attesissima e simbolo della strategia elettrica del gruppo, si è fermata a 4.175 unità in agosto, solo nona in classifica. La Citroën ë-C3 ha fatto ancora peggio, con appena 1.965 immatricolazioni.

Il gruppo Stellantis continua a puntare soprattutto sull’ibrido, ma la mancanza di modelli 100% elettrici forti si fa sentire. Nel frattempo, i marchi cinesi avanzano: solo ad agosto hanno superato 43.500 unità vendute, più di Renault e Audi.

SUV protagonisti e il rischio per gli automobilisti

Agosto 2025 ha ribadito anche la tendenza: i SUV rappresentano ormai il 57% delle vendite totali in Europa. Un dato che non sorprende, visto che i consumatori cercano spazio, comfort e sicurezza.

Ma qui sta il problema: le politiche europee sembrano non tenerne conto. Si continua a parlare di riduzione di peso, di auto piccole, di incentivi mal calibrati. Gli automobilisti scelgono i SUV elettrici, eppure le istituzioni non forniscono né infrastrutture né regole chiare per gestire questo cambiamento.

Risultato: marchi cinesi e Volkswagen corrono, mentre i cittadini europei si ritrovano con incentivi ballerini, colonnine insufficienti e promesse vuote.

Una transizione che penalizza chi guida

I dati di JATO Dynamics raccontano una verità scomoda: l’elettrico cresce, ma cresce nonostante l’Europa. Tesla arretra, i francesi faticano, i cinesi avanzano e Volkswagen domina. A perderci, come sempre, sono gli automobilisti: costretti a districarsi tra regole poco chiare, costi di gestione elevati e un mercato che cambia troppo in fretta senza che le istituzioni lo accompagnino con scelte concrete.

L’auto elettrica può davvero essere la risposta, ma serve un piano realistico, incentivi stabili e infrastrutture diffuse. Altrimenti, la transizione resterà un lusso per pochi e un problema per molti.