Le auto a GPL continuano a conquistare automobilisti in tutta Europa grazie a una combinazione unica di risparmio, praticità e sostenibilità. A fronte dei costi crescenti dell’energia e dell’incertezza sulle politiche ambientali, il GPL resta oggi una delle alternative più intelligenti al tradizionale motore termico, soprattutto in Italia dove il parco circolante è ancora fortemente legato ai carburanti fossili.
Il 2026 si annuncia come un anno di svolta: non solo per l’arrivo di nuovi modelli, ma anche per l’introduzione di motori a iniezione diretta GPL e sistemi mild hybrid bifuel che promettono di portare questa tecnologia a un nuovo livello di efficienza.
Le novità più attese del 2026
Dacia e Renault: il cuore del rilancio
Il gruppo Renault è pronto a rinnovare la sua gamma GPL con l’arrivo del motore 1.2 Eco-G 120, destinato a sostituire l’attuale 1.0 Eco-G 100. Questo propulsore verrà montato su Dacia Sandero, Jogger e Duster, ma anche sulla futura Renault Clio 2026, con cambio automatico EDC e consumi contenuti a 6,9 l/100 km in modalità GPL.
La vera innovazione, però, sarà il debutto del motore HR12 LPG, sviluppato da Horse Technologies (joint venture tra Renault e Geely): un tre cilindri turbo con iniezione diretta a GPL, capace di 140 CV e 230 Nm, dotato di mild hybrid 48V. È il primo motore al mondo con questa tecnologia, un passo importante per abbattere consumi ed emissioni senza sacrificare le prestazioni.
Non mancano le versioni più potenti: le Duster Hybrid-G 150 4x4 e Bigster Hybrid-G 150 4x4 offriranno trazione integrale e sistema mild hybrid con alimentazione benzina/GPL. Nel 2026 debutterà anche la Dacia C-Neo, berlina-crossover a doppia alimentazione, con lo stesso motore 1.2 Hybrid-G 150 e cambio automatico a doppia frizione. «Il GPL rimarrà in gamma finché sarà possibile dal punto di vista normativo ed economico» ha dichiarato Dacia, confermando un impegno concreto verso questa tecnologia.
DR, Stilnovo ed EVO: l’Italia punta ancora sul GPL
Il gruppo molisano DR Automobiles continua a investire sul gas. Nel 2026 arriveranno i SUV Stilnovo 5 e Stilnovo 6, entrambi con propulsori turbo benzina/GPL rispettivamente da 157 e 180 CV, cambio DCT e trazione anteriore.
Tra le novità anche la DR 7.0 Thermohybrid, SUV a sette posti con motore 1.5 turbo bifuel da 178 CV, disponibile con cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti.
Dal marchio EVO sono attesi due modelli chiave:
- EVO 7 Kairos, SUV sportivo da 174 CV e impianto GPL di serie,
- EVO Spazio, rara monovolume a GPL con 7 posti, lunga 4,85 metri, pensata per le famiglie e capace di 167 CV.
Queste auto dimostrano che il GPL non è solo “economico”, ma può essere anche moderno e desiderabile.
EMC, KGM e Kia: l’Asia rilancia il bifuel
Dall’Oriente arrivano proposte sempre più competitive. La EMC Sette GPL, SUV da 4,53 metri e 174 CV, è già pronta alla vendita con impianto BRC e cambio DCT a 7 rapporti.
La coreana KGM Actyon, lunga 4,74 metri, adotterà presto un motore 1.5 turbo benzina/GPL da 163 CV, disponibile anche con trazione integrale.
Ma la sorpresa potrebbe arrivare da Kia, che lavora a una Sportage Tri-Fuel: benzina, ibrido ed impianto GPL integrato. Un progetto ambizioso che estende l’esperienza già fatta con la Niro Tri-Fuel e che potrebbe rafforzare il legame del brand con la clientela europea attenta ai consumi.
Sportequipe e Tiger: il GPL in chiave premium
Il marchio Sportequipe proporrà nel 2026 la 8 GT GPL, SUV coupé da 177 CV con cambio automatico DCT 7 rapporti e serbatoio GPL da 80 litri.
La Tiger Eight, SUV di origine asiatica lunga 4,74 metri, adotterà lo stesso schema bifuel da 167 CV e un design moderno con fari full LED e maniglie a scomparsa.
Un futuro ancora possibile per il GPL
L’industria dell’auto vive una fase di transizione complessa. Da una parte, la spinta verso l’elettrico e le normative Euro 7; dall’altra, la necessità concreta di offrire alternative accessibili. È qui che il GPL trova il suo spazio naturale.
Le nuove motorizzazioni, specialmente quelle a iniezione diretta, promettono un netto salto in termini di rendimento e di riduzione delle emissioni. In parallelo, i costruttori stanno puntando su soluzioni ibride bifuel, che abbinano l’efficienza elettrica ai vantaggi economici del gas.
Per gli automobilisti italiani, il 2026 potrebbe segnare la rinascita del GPL: auto più potenti, pulite e tecnologiche, capaci di coniugare sostenibilità e convenienza reale.
Dove sta andando il mercato
Secondo gli ultimi dati UNRAE, nel 2024 le auto a GPL hanno rappresentato circa il 9% del mercato italiano, con trend in crescita del +12% rispetto all’anno precedente. Questo dimostra che, nonostante la corsa all’elettrico, esiste una fetta importante di pubblico che cerca soluzioni economiche ma rispettose dell’ambiente.
Con l’arrivo di propulsori come l’HR12 LPG di Renault o i Thermohybrid di DR, il GPL potrebbe tornare protagonista anche nei segmenti più competitivi. La chiave sarà comunicare i suoi vantaggi in modo chiaro: autonomia elevata, bassi costi e libertà di circolazione.
Una tecnologia con futuro
In un panorama dominato dall’incertezza, il GPL rappresenta la logica del compromesso intelligente. Non è un ripiego, ma un equilibrio tra economia e sostenibilità. E il 2026 lo dimostrerà con una gamma di modelli più ampia e tecnicamente avanzata.
Le auto a GPL del 2026 non vogliono sostituire le elettriche, ma convivere con esse, offrendo una risposta concreta alle esigenze quotidiane di milioni di automobilisti.