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Vittori presenta la hypercar ibrida in collaborazione con Pininfarina

© Vittori

C’è una nuova protagonista nel panorama delle auto ad alte prestazioni: si chiama Vittori, e ha scelto Miami per il debutto della sua prima hypercar ibrida, realizzata in collaborazione con Pininfarina.

Un progetto che vuole unire artigianalità italiana, potenza e visione tecnologica, ridefinendo i confini tra arte e ingegneria automobilistica.

Il modello, presentato come concept funzionante, rappresenta la sintesi perfetta tra prestazioni estreme e raffinatezza estetica, portando nel mondo delle supercar un approccio che celebra la bellezza meccanica.

Come ha dichiarato Carlos Cruz, fondatore e CEO di Vittori: «Non volevamo costruire un’altra supercar, ma un’esperienza. Qualcosa che desse la sensazione del volo, della potenza e della libertà».

Il design firmato Pininfarina

Il debutto di Vittori non sarebbe lo stesso senza il tocco di Pininfarina, simbolo mondiale del design automobilistico italiano.

La collaborazione ha dato vita a un linguaggio stilistico che unisce linee pure, superfici fluide e proporzioni eleganti con una ricerca aerodinamica avanzata.

«Collaborare con Vittori a una nuova visione per il mercato delle hypercar incarna l’essenza di Pininfarina» ha commentato Giuseppe Bonollo, SVP Mobility di Pininfarina. «La nostra forza è trasformare esercizi di design in realtà industriali, e con Vittori condividiamo la passione per l’innovazione».

Il risultato è una carrozzeria scolpita per ridurre la resistenza e aumentare la deportanza, grazie a un alettone posteriore attivo capace di adattarsi in tempo reale allo stile di guida. Le superfici sembrano plasmate dal vento, con prese d’aria e scarichi integrati nelle curve naturali del corpo vettura.

L’anima tecnica della Vittori Turbio

Il cuore della prima hypercar Vittori, batte grazie a un gruppo propulsore ibrido ad alte prestazioni, sviluppato da Italtecnica.

Si parla di un motore V12 da oltre 830 CV, supportato da un modulo elettrico anteriore, per una potenza complessiva di circa 1.100 cavalli.

Un sistema che combina velocità, efficienza e rispetto delle normative sulle emissioni, grazie alla propulsione ibrida e alla gestione attiva dell’aerodinamica.

La scocca, costruita con tecnologie di manifattura additiva, impiega materiali compositi e componenti in stampa 3D, una scelta che consente di ottenere leggerezza e rigidità.

Gli interni, invece, segnano un ritorno al piacere del controllo diretto: via libera a interruttori fisici e comandi meccanici, che riportano il guidatore al centro dell’esperienza di guida, lontano dall’eccesso di schermi touch.

Una visione che fonde passato e futuro

Il concept presentato a Miami, chiamato Turbio, sarà realizzato in soli 50 esemplari, ciascuno prodotto in Italia.

Il progetto riflette la volontà di coniugare tradizione e innovazione, recuperando l’arte del coachbuilding italiano e portandola nel futuro con soluzioni ibride e aerodinamica attiva.

Il marchio Vittori non si limita a costruire auto: vuole creare un’esperienza, una “scultura in movimento” che racchiuda controllo, emozione e libertà.

Pininfarina: garanzia di stile italiano

Fondata nel 1930, Pininfarina rappresenta la massima espressione del design automobilistico italiano.

Oggi è un gruppo globale con sedi in Italia, Germania, Cina e Stati Uniti, e una storia che comprende oltre 1.450 progetti di design automobilistico.

Dalla Ferrari 250 GTO alla Battista elettrica, Pininfarina ha sempre incarnato l’idea di bellezza funzionale e innovazione elegante.

Con Vittori, rinnova il suo legame con la ricerca di forme senza tempo e con la sfida di portare l’eccellenza estetica italiana nel futuro della mobilità ad alte prestazioni.

L’Italia come laboratorio di emozioni meccaniche

Il debutto di Vittori è un segnale positivo per l’intero settore automobilistico: dimostra che l’Italia rimane un punto di riferimento mondiale per design e artigianalità, anche in un’epoca dominata da elettrico e software.

Non è solo nostalgia per il passato, ma un messaggio chiaro: la passione può ancora guidare l’innovazione.

Se il progetto andrà in porto, la Vittori Turbio potrà diventare un simbolo del nuovo made in Italy: un’auto costruita per pochi, ma capace di ispirare tutti.